Cronaca | Bz quo vadis?

Bolzano più povera

Lo "status quo" della città fa bene a pochi. La sfida è la trasformazione.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

La crisi ha picchiato duro sul capoluogo Bolzano. Stiamo diventando la città dei record negativi provinciali. Abbiamo una disoccupazione percentualmente doppia della media altoatesina: il 6,6% contro il 3,3%. Assorbiamo da soli il 44% del totale dei sussidi assistenziali alle famiglie meno abbienti (essendo noi il 20% della popolazione provinciale). Abbiamo subìto più di tutti il collasso dell’edilizia che ha cancellato in dieci anni 586 imprese e 5448 posti lavoro. Abbiamo un indice demografico naturale negativo. Mamma Provincia ha drasticamente ridotto i suoi interventi sulle infrastrutture della città. Per i bolzanini non ci sono vie di uscita alternative alla crisi economica: non hanno campagna, non hanno alberghi, non hanno il “capitale sociale” costituito dal radicamento pluri-generazionale nel territorio. Possono contare solo sullo sviluppo economico della propria città. Debbono scommettere su Bolzano per invertire il trend di impoverimento e di esodo dei giovani e per aspirare ad un futuro di benessere sociale diffuso. Serve favorire la voglia di intraprendere, servono nuovi investimenti pubblici e privati. Serve pensare anche a chi (tanti e giovani) non sono ancora “sistemati” e garantiti economicamente. La sfida della città è la sua trasformazione e non la difesa del suo “status quo”.
(www.albertostenico.it)

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Massimo Mollica Mar, 03/15/2016 - 23:55

Nei link da lei pubblicati non trovo tutti i dati elencati. Comunque il dato di fatto che emerge maggiormente è che NON ESISTONO POLITICI locali che trattano questa situazione. E i detrattori di Benko se ne fottono perché tanto loro un lavoro o una pensione ce l'hanno...

Mar, 03/15/2016 - 23:55 Collegamento permanente