Politica | Funivia della Plose

Bressanone: rispunta l'ipotesi del referendum?

La Svp apre un piccolissimo spiraglio sulla possibilità che la decisione riguardante la realizzazione della funivia tra la città e la Plose venga presa mediante consultazione popolare.

Sembrava che l'ipotesi di un referendum fosse definitivamente tramontata. Sembrava che l'incapacità di pervenire alla formulazione di un quesito in grado di chiamare la popolazione brissinese a decidere se farla o meno, quella benedetta funivia, avesse ormai fatto perdere la pazienza a chiunque. Ma dalla Giunta comunale della città vescovile – riunitasi assieme ai consiglieri mercoledì sera, fin dopo la mezzanotte – arriva l'ennesima “svolta”.

Il colpo di scena è scandito in tre tempi. Il primo riguarda la presentazione di una mozione, firmata da tutti i consiglieri di opposizione, per cercare di dissuadere la maggioranza dal procedere senza aver almeno sentito il parere dei cittadini. In seconda battuta, ecco spuntare l'ennesima formulazione che avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei proponenti, indurre la Svp a ripensarci, accogliendo soprattutto la richiesta di non fossilizzarsi sull'aut-aut finora ritenuto dalla Stella Alpina come l'unico possibile (volete che la funivia parta dalla stazione o non volete la funivia?). Infine, e qui il colpo di scena può ritenersi davvero completo, la Svp, dopo aver bocciato le prime due istanze, cambia improvvisamente rotta e decide di rivedere la strategia del muro contro muro, proponendo a sua volta un quesito più articolato, comprendente, in sintesi, tre punti. Volete che la funivia venga costruita partendo dalla stazione? Volete che venga, al contrario, potenziato il servizio degli autobus? Oppure volete che tutto rimanga com'è?

Il mutamento di strategia trova l'assenso dei Freiheitlichen, i quali avevano richiesto proprio un segnale di questo tipo. La votazione finale, alla quale partecipa però solo la maggioranza, fa passare la proposta della Svp con 15 voti (in questo caso sufficienti, giacché si trattava di una semplice delibera per la quale è necessaria la maggioranza relativa). Adesso il nuovo quesito sarà sottoposto nuovamente all'attenzione dell'apposita commissione comunale. Poi si tornerà eventualmente di nuovo in Consiglio per cercare la famosa maggioranza dei 2/3, vale a dire i 20 voti necessari all'approvazione. Il sindaco Albert Pürgstaller, sentito sul punto, non nasconde il suo scetticismo: “Penso che una maggioranza di questo tipo non saremo comunque in grado di trovarla”.

Particolare non privo di importanza: secondo il regolamento comunale, è necessario che il 25% degli aventi diritto al voto si esprima a favore di uno dei quesiti referendari per avere ragione degli altri. Il fatto che il potenziale fronte del “no alla funivia dalla stazione” abbia la possibilità di spaccarsi tra i contrari a prescindere e quelli favorevoli al potenziamento del servizio di autobus, sembra chiaramente mettere la soluzione caldeggiata dalla maggioranza su un piano inclinato e lascia aperto l’interrogativo correlato ad uno degli scenari più probabili: cosa accadrebbe se nessuno dei quesiti raccogliesse il favore del 25% degli aventi diritto? Sempre che al referendum ci si arrivi davvero, ovviamente. Cosa che non è affatto scontata.