Argentina e Brasile, i perchè di un'antipatia

Brasile e Argentina è una delle rivalità calcistiche più note e scontate. Quali sono, però, i motivi che hanno portato questi due splendidi Paesi a considerarsi vicini di casa scomodi?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

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Ci sono molte cose che nel calcio si danno per assodate a prescindere. La rivalità tra Brasile e Argentina è sicuramente tra queste, ma troppo poco ci si ferma a chiedersi come certi cortocircuiti possano avvenire. Ovviamente, pare superfluo, galleggeremo solo sul filo della rivalità sportiva il che, oltre i buonismi da salotto, è del tutto tollerabile e folkloristica.
 Come molte cose nel calcio, dunque, anche questa storia nasce prima di tutto fuori dal prato verde con le strisce bianche. Le conquiste coloniali del XVI e XVII secolo hanno cominciato subito ad allargare la forbice tra i due Paesi nascenti: da una parte la Spagna e dall’altra il Portogallo. Non a caso le lingue sono differenti, ma anche alcuni parametri culturali. Volendo, anche per conformazione geografica, i carioca sono più omogenei nei loro tratti distintivi rispetto a un’Argentina che si estende dall’ardere del Gran Chaco ai ghiacci della Terra del Fuoco. Il bacio simbolo tra i due Paesi sono le splendide cascate di Iguazu, esattamente al confine.
 Ora passiamo al calcio perché ovviamente è attorno al pallone che si è poi rinforzata la reciproca poca simpatia. Oggi l’albiceleste testerà con mano quel che può significare venire a giocarsi un Mondiale nel salotto del vicino che mal ti sopporta. L’esordio contro la Bosnia a Mezzanotte, guarda un po’, è andato a incastrarsi proprio proprio a Rio de Janiero, la città più importante di questo Mondiale. Chissà se si parlerà di Pelè e Maradona in tribuna perché uno dei tasti più delicati è la storica distanza tra i due popoli nell’individuare il proprio fuoriclasse come il giocatore più forte di sempre. Non che i due protagonisti si siano mai particolarmente distinti in eleganza nel non alimentare questo dibattito. Nell’Argentina di oggi, però, c’è un Lionel Messi che se dovesse prendere in mano la Coppa del Mondo a Rio chiuderebbe ogni discussione, con buona pace di chi ha giocato solo in Brasile o non ha mai vinto una Coppa dei Campioni. Per quanto possa sembrare paradossale, comunque, le due squadre si sono incontrate pochissime volte nelle fasi finali del Mondiale. L’ultima, addirittura, fu a casa nostra nel 1990 a Torino con un ottavo finale chiuso 1-0 con gol di Caniggia, due pali della Selecao e l’accusa di Branco agli argentini di avergli somministrato dei tranquillanti a sua insaputa. Nell’82, invece fu il Brasile ad eliminare gli avversari con un perentorio 3-1 nella seconda fase a gruppi per un cammino che andrà poi a schiantarsi contro Pablito Rossi. Chiudono i precedenti Argentina-Brasile 0-0 dell’edizione ’78 (in Argentina) e Brasile-Argentina 2-1  del ’74. Il bilancio dice 2 vittorie per i carioca, 1 pareggio e 1 vittoria albiceleste. Per la composizione del tabellone il rendez vous è possibile solo in semifinale (nel caso arrivassero entrambe prime o seconde per poi passare i turni) oppure in finale (una prima e l’altra seconda nei gruppi e poi percorso netto). San Paolo, Belo Horizonte o di nuovo Rio de Janeiro le possibili sedi. La storia, a volte, non riesce a resistere a certe tentazioni.

LA GUIDA PRATICA.


Ieri quattro le partite giocate:
GRUPPO C: COLOMBIA-GRECIA 3-0; COSTA D’AVORIO-GIAPPONE 2-1
Classifica: Colombia 3, Costa d’Avorio 3, Giappone 0, Grecia 0


GRUPPO D: COSTA RICA-URUGUAY 3-1; ITALIA-INGHILTERRRA 2-1
Classifica: Costa Rica 3, Italia 3, Inghilterra 0, Uruguay 0


Oggi tre partite al Mondiale brasiliano.
Ore 18, Brasilia, Svizzera-Ecuador GRUPPOE
Ore 21, Porto Alegre, Francia-Honduras GRUPPO E
Ore 24, Rio de Janeiro, Argentina-Bosnia GRUPPO F