Chi ha paura dei vaccini?
È forse plausibile che il rumoroso caso del contestatissimo decreto legge sui vaccini approvato lo scorso luglio - e all’indomani della bocciatura in Consiglio provinciale della mozione di Andreas Pöder che chiedeva alla Provincia di non applicare la legge sui vaccini consentendo l’accesso all’asilo dei bambini non vaccinati -, abbia ormai infiacchito il dibattito pubblico? A giudicare dalla sala semivuota dell’Eurac che ieri (14 settembre) ha ospitato una delle campagne informative sul tema, sembrerebbe così. All’incontro, organizzato dall’Asl locale in collaborazione con l’Ordine dei medici della Provincia di Bolzano, ha partecipato in qualità di relatore Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità e membro del European Advisory Committee on Health Research dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), affiancato da Livia Borsoi del Servizio di Igiene e sanità pubblica ed Emanuela Pedevilla, pediatra, che hanno illustrato le principali novità della legge dopo i saluti del direttore generale dell’Azienda sanitaria altoatesina Thomas Schael. Nella veste di moderatore il giornalista RAI Lucio Giudiceandrea.
Fra le altre cose Borsoi ha ricordato che non è consentita la frequenza di nidi e della scuola d’infanzia senza documentazione sulla vaccinazione e che i bambini che hanno già contratto la malattia o che presentano una controindicazione clinica documentata possono essere esonerati dalle vaccinazioni. “Mi rattrista vedere famiglie che mostrano remore nel voler vaccinare i figli e non comprendo come si possa rinunciare a mantenere lo stato di salute dei propri bambini”, afferma Pedevilla che aggiunge: “Sono dalla parte dei pazienti, capisco l’ansia delle mamme e ascolto le loro preoccupazioni, ma le mie competenze e la comunità scientifica che ho alle spalle non possono essere messe in discussione”.
La storia insegna
Nel suo lussureggiante intervento il professor Ricciardi, massima autorità in campo sanitario, spazia dagli effetti dei vaccini (“8 bambini su 10” non hanno alcun effetto collaterale”), alla Legge sulla tutela dell'igiene e della sanità pubblica, nota come Legge Crispi-Pagliani che contribuì illo tempore ad allungare l’aspettativa di vita degli italiani, alla storia di Edward Jenner e del vaccino contro il vaiolo, passando per il caso Wakefield, la sconsideratezza di certa stampa (citando un titolo in prima pagina del quotidiano il Tempo riferito ai vaccini, “Iniezione letale”) e la cattiva informazione delle persone, spesso foraggiate dalle bufale che si trovano in rete. Ricciardi spiega che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità il numero di vite salvate dai vaccini dal 2011 a oggi sono 2,5 milioni all’anno, 7mila al giorno, 300 al giorno e 5 ogni minuto.
“C’è più possibilità di essere eletti in Parlamento, precisamente una probabilità su 115mila, che sviluppare una reazione allergica grave a un vaccino per l’infanzia, che è una su un milione”, chiosa il presidente dell'Iss facendo poi riferimento a un evergreen della critica dei no vax ovvero loro, gli interessi economici di Big Pharma. “Le case farmaceutiche hanno speso 20 miliardi di dollari per il vaccino contro la malaria, che peraltro ancora non si è trovato, la verità è che i soldi non si fanno con i vaccini, che sono evidentemente impopolari, ma con i farmaci”.
Capirci meglio
Tra le file del pubblico qualche mamma avanza delle domande, “perché non si possono avere i vaccini monovalenti?”, perché non vengono più prodotti, risponde l’esperto, “ormai sono rimaste solo 5-6 aziende in tutto il mondo a farli e il motivo è semplice: aumentano rischi e possibilità di effetti collaterali rispetto a un trivalente o un esavalente”. E ancora: “Perché non si conducono dei test pre-vaccinali per individuare eventuali allergie?”, “questo tipo di esame non esiste perché non serve, il medico conosce le reazioni e gli effetti del caso”, sottolinea Ricciardi soffermandosi poi sul fatto, ormai risaputo, che l’Alto Adige sia il luogo in Italia dove ci si vaccina meno. “La Provincia di Bolzano - prosegue - non è Hong Kong ed è noto che le malattie respiratorie si diffondono nei luoghi affollati, ma questo non vuol dire che una persona che vive in questo territorio sia al sicuro dal momento che con ogni probabilità, nella sua vita, si sposterà, viaggerà, prenderà un aereo, entrerà in contatto con altri individui”. Motivo per cui è fondamentale raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, che tutela anche chi non può essere vaccinato.
“Quello che si vuole fare con questa legge è proteggere i bambini, il morbillo, per esempio, è la malattia più contagiosa che esista e senza vaccinazione si può rischiare anche di morire”, così Ricciardi che evidenzia la necessità anche per la terza età di vaccinarsi: “Se un anziano non vaccinato prende la polmonite ha il 30% di possibilità di morire l’anno dopo del suo ricovero in ospedale”. Un rapporto dell’AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, chiede infine un’altra mamma, “rivela che si sono registrati 5 casi di bambini morti per i vaccini, ma i medici dicono che non ci sono stati episodi fatali legati alle vaccinazioni, a cosa devo credere, allora?”, “il dossier va letto attentamente: ci sono stati 5 morti dopo la somministrazione di vaccini e dunque non a causa di essi, non c’è alcuna evidenza che tale reazione sia correlabile ai vaccini”, conclude Ricciardi.
la Propaganda antivax sono i
la propaganda antivax sono i fake news della sinistra.
In risposta a la Propaganda antivax sono i di gorgias
Invece la propaganda di stato
Invece la propaganda di stato è seria...
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Morbillo-morto-uomo-42-anni-q…
In risposta a Invece la propaganda di stato di Diti P.
Mi spiegi gentilmente quali
Mi spieghi gentilmente quali fatti e cifre esposte nella notizia da te linkata sono "propaganda"?
In risposta a Mi spiegi gentilmente quali di darkwing duck
No mi spiace c'è poco da
No mi spiace c'è poco da spiegare.
Parli cosi solo perchè non
Parli cosi solo perchè non hai mai conosciuto di persona un bambino diventato autistico a causa della vaccinazione.
Mi dispiace ma considerando i rischi (inutile negarli) conessi, uno deve essere libero di scegliere.
Di fatto per fortuna è già cosi...
Ciao Chris,
Ciao Chris,
con te preferisco parlarne dal vivo e di persona... :-)
Lo sai che sono un'appasionato di tecnologia e scienza... ma sono anche fermamente convinto che siamo ancora lontani ( anni luce... ;-) ) dal comprendere tante cose...
Solo una domanda secca al volo:
tu farai tutti questi vaccini ai tuoi bambini in piena tranquillità, sicurezza senza pensieri?
Chris, conoscendo
Chris, conoscendo personalmente una persona diventata autistica dopo il vaccino, sosterresti lo stesso l'obbligo ai vaccini? Sinceramente, ti fideresti della scienza che ti dice che il vaccino non ne é la causa nonostante la malattia sia arrivata poco dopo l'iniezione?
Io no!
Io non mi fido più di una classe politca come questa sopprattuto quando ne va dei miei figli. E un incontro casuale con una persona che ha vissuto quest'inferno ha rafforzato questa mia convinzione.
...capisco quello che vuoi
...capisco quello che vuoi dire ma qui non c'è nessun pattern... mi spiace
...parliamo di giorni non mesi/anni...
il mio rapporto con la scienza segue molto il filosofo Karl Popper:
"La scienza non è un insieme di asserzioni certe, o stabilite una volta per tutte, e non è neppure un sistema che avanzi costantemente verso uno stato definitivo. La nostra scienza non è conoscenza: non può mai pretendere di aver raggiunto la verità, e neppure un sostituto della verità come la probabilità."
Con questo non prentendo di convincere ne te ne Kofler, non è nemmeno questo il mio interesse ma sicuramente non accetto che mi si dia dello stupido o ommicida.
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e` stato preso sul serio, studiato e si e` trovato che una causalita` non esiste. Anni fa.
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appunto anni fa...
"""La nostra scienza non è conoscenza: non può mai pretendere di aver raggiunto la verità, e neppure un sostituto della verità come la probabilità."""
e nel campo della medicina (non solo) la scienza deve ancora fare tanta strada.
... meglio continuarla di persona la discussione... se no al ritmo di un commento e contro-commento al giorno... non finisce più.
ah, capisco. qed.
ah, capisco.
qed.