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Cimitero islamico a Merano

A Merano, città multiculturale, ci sono i tre cimiteri di guerra, poi i cimiteri cattolico, evangelico ed ebraico. Manca un luogo dedicato alla sepoltura dei musulmani. Ma ora il cimitero islamico si farà.

Id al-adha. È la festa musulmana del Sacrificio. Quest’anno però Lakbir Banna non se la sente di festeggiare. “Dopo aver visto i morti di Lampedusa, come si fa ad essere allegri?” Ha dato un’offerta a un connazionale bisognoso, in Marocco, e per il resto sarà un giorno come gli altri.

Eppure Banna, meranese da decenni, uno dei primi a passare dal Nordafrica al Sudtirolo, un motivo di intima soddisfazione ce l’ha. Finalmente a Merano sarà realizzato un cimitero islamico. Lui è stato forse il primo a chiederlo. “Da decenni faccio domanda in tal senso. Già dagli anni ‘90… e avevo tutto l’appoggio del decano di allora, don Paolo Michelini. Presso la sua parrocchia di Santo Spirito lui ci ha accolto fin dall’inizio. Avevamo lì il nostro luogo di preghiera. Il primo dell’Alto Adige”. Banna non si è mai dato per vinto. “Veramente già allora mi avevano promesso che si sarebbe costruito il cimitero. Però i tempi non erano maturi”.

Due anni fa Lakbir, che presiede il sodalizio Pace Immigrati Alto Adige, ha riunito anche le altre tre associazioni islamiche di Merano. “Abbiamo scritto al sindaco, all’assessore competente, alla Consulta degli stranieri”. Infine la Consulta ha fatto propria la nostra domanda ed ora rappresenta essa l’interlocutore del Comune nella questione.

Nerio Zaccaria, assessore con la competenza agli “affari cimiteriali”, segue la cosa assieme al vicesindaco Giorgio Balzarini. Rispetto al cimitero musulmano, conferma Zaccaria, “c’è sicuramente la volontà di realizzarlo. Manca ancora il passaggio formale in Giunta, ma abbiamo già individuato indicativamente il posto”. Il progetto si potrà concretizzare quando verrà spostato il muro di cinta dell’attuale camposanto. “I soldi sono già stanziati ed è stato eseguito lo studio di fattibilità. Una volta allargata l’area, abbiamo maggiore certezza di poter ricavare alcuni spazi, tra cui quello per il cimitero islamico”.

Le sepolture – si prevedono 50 posti – saranno rivolte verso La Mecca, come vuole la tradizione. Per il resto le esequie dovranno rispettare la normativa vigente, sottolinea l’assessore. La stessa Consulta degli stranieri, con un comunicato del suo presidente, Diaby Bassamba, “parte dal principio che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Non fa quindi eccezione il rispetto delle norme in materia di polizia mortuaria”. Inoltre: “La Consulta è certa che l’intelligenza dei concittadini meranesi non dubiti delle capacità di controllo degli organi competenti in fatto di sepolture e ringrazia l’Amministrazione comunale per la disponibilità a realizzare il cimitero islamico”.

A Bolzano un accordo per la definizione e la gestione di un’area per le sepolture islamiche all’interno del cimitero di Oltrisarco era stato sottoscritto nel giugno 2012 dal sindaco Luigi Spagnolli e dal presidente del Comitato Islamico di Bolzano, Amgiad Fallaha (con la mediazione della Consulta immigrati della città). Anche nel capoluogo se ne era parlato da tempo. Il piano regolatore cimiteriale ne prevedeva la realizzazione dal 2007. Innsbruck si era mossa in tal senso nel 2003 e Trento ancor prima, nel 2000. Non senza contestazioni da parte della Lega Nord, racconta Alessandro Martinelli, direttore, a Trento, del Centro diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso. “Ricordo una manifestazione della Lega con i crocifissi davanti al cimitero… Ma noi, come diocesi, abbiamo sempre preso posizione a favore”. In particolare il delegato diocesano don Silvio Franch, che era stato perciò particolarmente contestato dai leghisti. I quali, peraltro, commenta Martinelli, a Trento “non avevano trovato terreno fertile”.

Attualmente nel camposanto meranese giace un solo musulmano. “È stato seppellito – spiega Banna – con la promessa di poter trasferire poi la tomba nel nuovo cimitero. Ci sono anche due piccole tombe nello spazio dedicato ai bambini, ma penso che resteranno lì”.

Finora le sepolture sono mancate da un lato per via dell’età media relativamente giovane della popolazione immigrata, poi per la tendenza a rimpatriare le salme. Una prassi dai costi troppo alti: “Bisogna fare collette – dice Banna –, raccogliere 2.800 euro per il Marocco, 5.000 per il Pakistan, ancora di più per l’Indonesia. Ora ci sarà l’alternativa: restare a Merano, che è la nostra nuova patria”.

I tempi per il cimitero islamico? “Se tutto va bene – assicura l'assessore Zaccaria – entro il prossimo anno”. In ogni caso, conferma, “non ho dubbi sul fatto che si realizzi”.