“Salviamo i bar di paese, sì agli aiuti”
Gli esercizi di vicinato, dal bar all’albergo di paese, nelle piccole località costituiscono spesso l’unico punto di aggregazione per la popolazione, nonché una fonte di reddito importante per le zone periferiche. In altre parole, sono un elemento fondamentale per la comunità, come lo sono i negozi, spesso gli unici presenti nei piccoli centri, che sono già tutelati da specifiche misure. Con queste premesse, su proposta dell’assessore Arnold Schuler, e secondo quanto previsto dalla mozione di Helmut Tauber (Svp) approvata a novembre 2019 dal consiglio, la giunta provinciale ha approvato i criteri per gli interventi straordinari a favore di questi esercizi.
Obiettivo: evitare chiusure
“Con questa misura intendiamo evitare che chiudano esercizi ricettivi importanti per il comparto turistico, ma anche per la comunità locale perché contribuiscono al livello qualitativo della vita in paese”, fa presente l’assessore al turismo Schuler.
Con questa misura intendiamo evitare che chiudano esercizi ricettivi importanti per il comparto turistico, ma anche per la comunità locale (Arnold Schuler)
Finanziati esercizi unici in paese
Possono accedere alle agevolazioni bar o ristoranti che negli ultimi tre anni abbiano registrato un volume di affari medio annuo dichiarato ai fini Iva fino a 200.000 euro, e fino a 300.000 euro in caso di alberghi. Tra i requisiti, questi esercizi pubblici di vicinato devono essere l’unico esercizio pubblico in un paese con un minimo di 100 abitanti. I contributi possono essere richiesti sia per l’apertura che per il mantenimento di bar, ristoranti e alberghi di paese che fungono da unico esercizio pubblico di vicinato. Sono esclusi dall’agevolazione gli esercizi, che si trovano in un immobile di proprietà della pubblica amministrazione.
Incentivi per le aperture
In caso di nuova apertura di bar, ristoranti e alberghi di paese, la condizione per ottenere le incentivazioni è che il preesistente esercizio sia stato chiuso da almeno un anno. L’esercente può ottenere, una tantum, fino a 30.000 euro per l’apertura dell’esercizio. Le domande di agevolazione possono essere presentate entro il 30 aprile o il 31 agosto. Per il mantenimento dell’esercizio, invece, può essere concessa un’agevolazione annuale fino a 11.000 euro, qualora la chiusura sia avvenuta da meno di un anno. Le richieste di contributo possono essere presentate entro il 30 aprile di ogni anno. Devono essere presentate su apposito modulo all’area funzionale turismo, palazzo provinciale 5, in via Raiffeisen 5 a Bolzano.
Tutelare l’ospitalità altoatesina
Sia Schuler che il consigliere Svp Tauber si rallegrano del fatto che in questo modo “viene valorizzato e rafforzato un importante pilastro dell’ospitalità altoatesina”.
“Le locande e i bar del paese hanno una lunga tradizione e una funzione importante in Alto Adige. Svolgono anche un ruolo sociale non trascurabile nei nostri villaggi e nelle nostre fazioni”, sottolinea il consigliere Svp, promotore nell’ottobre 2019 della mozione sul tema. Gli operatori di queste imprese di villaggio, è la riflessione di assessore e consigliere, si trovano sempre più spesso a dover affrontare problemi che rendono sempre più difficile un’attività economica redditizia. “Non dobbiamo stare a guardare fino a quando gli ultimi bar del villaggio e le locande del villaggio non chiudono. Sono parte della scena del paese tanto quanto i negozi e sono un luogo d’incontro per grandi e piccini”, sottolinea a sua volta Schuler.
Le locande e i bar del paese hanno una lunga tradizione in Alto Adige. Così si valorizza un pilastro dell’ospitalità sudtirolese (Helmut Tauber)
La risoluzione 183 del 2019 dal titolo “Conservare e rivitalizzare le locande dei villaggi” era stata approvata dal consiglio lo scorso novembre con 20 sì, 9 no e 3 astensioni. Il dispositivo prevedeva l’elaborazione di finanziamenti speciali mirati come base per il sostegno alle locande dei piccoli villaggi e ai bar del villaggio. La giunta l’ha tradotta in pratica.