Politica | Il commento

Verdi, what’s next?

L’assemblea provinciale dei Grüne si è tenuta oggi, 15 novembre, alla Kolpinghaus di Bolzano. Elogiati i risultati raggiunti, ma del futuro si parla ancora troppo poco.

Date a Cesare quel che è di Cesare, dice il vecchio detto. C’è ampio spazio per gli elogi autoreferenziali all’appuntamento autunnale dell’assemblea provinciale dei Verdi di oggi, 15 novembre. Dopo un’introduzione accorata della co-portavoce Brigitte Foppa che ha riscaldato sapientemente gli animi dell’elettorato presente lodandone la maturità di pensiero, con un accenno accorto anche alla “exit strategy” del gruppo circa lo scandalo dei vitalizi che ha travolto la regione, parte il coro entusiastico delle missioni compiute.  

Il Monumento alla Vittoria, per esempio, conquista indubbiamente personale dell’assessore alla cultura Patrizia Trincanato malgrado – ha sottolineato l’assessore stessa – qualche attrito con la SVP cittadina. Difende anche l’anello attorno alla colonna dell’opera museale, Trincanato, il “piercing” che, sostiene l’esponente dei Verdi, è stato fortemente voluto per evidenziare un intervento da parte della comunità - e dunque il suo depotenziamento - e che superato lo scetticismo iniziale ha ora ottenuto il consenso sperato (siamo sicuri?).
Si prosegue con i resoconti di Malles, il comune bio e l’ospedale San Candido; per l’intervento di Hans Heiss dal titolo “Mobilità rivolta al futuro a Bressanone?” non c’è più tempo perché bisogna riunirsi in gruppo con gli iscritti e i simpatizzati e ascoltare le loro proposte concrete inalveate nella schiera di valori verde acceso della democrazia, giustizia sociale, ambiente, convivenza, salute e bene comune.

Ciò di cui si avverte la mancanza è uno sguardo affilato verso il prossimo futuro, un’esibizione delle prospettive senza trucchetti retorici e senza che questa si trasformi in materia per la logica più spinta. Non basta più, infatti, parlare esclusivamente di democrazia partecipativa, di dialogo, di nuovi modelli decisionali, di sistemi orizzontali, ammettendo di non avere ancora individuato dei contro-modelli. Con il PD che è messo come è messo - aleggia indisturbato lo spettro del rapporto incestuoso destra-sinistra (già abbondantemente e amaramente rodato a livello nazionale) in vista delle elezioni comunali - e con la politica diroccata che non aiuta a tenere alto il livello di innovazione e ad uscire dal pantano della sfiducia popolare la domanda, a questo punto, è se i Verdi avranno sufficiente padronanza scenica per essere notati nel quadro d’insieme.