Well done, Bolzano!
Un triangolo di solidarietà che unisce virtualmente Bolzano: Stazione, Museion, piazza del Grano. In questi tre luoghi, scelti a simbolo del capoluogo, si stanno dando il cambio in questa giornata dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione sul tema dei rifugiati, 62 artisti con il supporto attivo di circa 500 volontari. E il Refugees Welcome è inequivocabilmente un successo, come conferma il coordinatore dell’evento Vanja Zappetti, “la città sta rispondendo ottimamente” e ancora: “grandissima giornata, meraviglie ovunque”. Ce l’ha fatta, dunque, a vedere la luce il concertone nonostante le numerose polemiche di chi avrebbe voluto cancellare la manifestazione in seguito agli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre scorso, “abbiamo commemorato le vittime con un minuto di silenzio da tutti e tre i palchi, di fronte alla paura fare un passo indietro significa darla vinta a chi strumentalizza queste stesse paure”, ha commentato Zappetti.
E fin dal mattino i bolzanini (e non solo) hanno affollato le tre “piazze” - tenute sotto controllo dalle forze dell’ordine -; alla stazione, mentre i musicisti suonavano, qualcuno, appena sceso dal treno, con le valigie al seguito, si è fermato incuriosito ad ascoltare le performance e ad informarsi sull’evento. Sorrisi luminosi nel buio pesto dell'incertezza collettiva.
In piazza del Grano i volontari di Binario 1 ricordano che è necessario “allargare il nostro sguardo ai centri di accoglienza in Provincia, Bolzano resta ancora la città più complicata dove intervenire. Occorre dare supporto ai profughi perché si ambientino rapidamente senza dimenticare tutte quelle persone che vivono per strada in attesa di un posto dove andare considerando, inoltre, che con il sopraggiungere dell’inverno le cose peggioreranno ulteriormente”. “Ma davvero - si chiedono i volontari - non c'è posto o non si vede forse l’ora di sbarazzarsi di queste persone?”.
Il ricavato della giornata andrà proprio a Binario 1, “ne siamo sorpresi e onorati, è per noi un incoraggiamento a continuare con il nostro lavoro, ognuno può contribuire con idee e proposte al fine di progettare insieme nuove attività di condivisione, le donazioni serviranno anche a questo, ognuno può essere ‘Binario 1’”.
Foto: Alessandro De Donno
Poi la festa riprende, fra passi di danza improvvisati e applausi scroscianti, non c’è il tempo né la voglia di stancarsi. Monika Weissensteiner della Fondazione Langer interviene al Museion elogiando l’iniziativa e fornendo poi alcune informazioni spesso trascurate: “i fondi europei vengono destinati al controllo dei confini più che all’accoglienza e su questo si fa ancora poca autocritica. C’è ancora molto da fare, soprattutto serve un impegno più concreto da parte delle istituzioni. Sono sempre di più le persone che si mobilitano maturando una forte coscienza di solidarietà, ma è necessario che ognuno faccia la sua parte”, spiega Weissensteiner.
In piazza del Grano, nel frattempo, va in scena la performance hip hop di 3 giovani richiedenti asilo, che, come artisti navigati, infiammano la folla al ritmo dei loro versi. Quando scendono dal palco scopriamo che vengono dalla Nigeria e che vivono a Prissiano da 6 mesi, “è stata un’opportunità bellissima - ci dicono - ma non è una sorpresa perché in Alto Adige siamo stati accolti molto bene”. “Dobbiamo diventare una città che sia esempio di integrazione, anche con il sostegno di alcuni programmi speciali - sembra far loro eco il rettore dell’unibz Walter Lorenz -, dobbiamo diventare un faro per quegli ideali di democrazia e libertà che oggi sono latenti ma che sono l’unica riposta possibile al terrore”.
E si ricomincia di nuovo con la musica, Bolzano è sveglia e vigile e lo sarà, a quanto pare, ancora a lungo. L’evento continuerà al Museion fino alle ore 23, “siateci”.
Foto: Alessandro De Donno