Batosta per la sentenza "sbagliata"
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Non c’è pace nella sfida tra i titani delle costruzioni Unionbau spa e Gasser Paul Srl. A poco più di una settimana dalla sentenza sull’incredibile pasticcio amministrativo riguardante gli appalti dell’Arena per i biathlon di Anterselva (ne abbiamo scritto qui), il Consiglio di Stato torna a pronunciarsi in una querelle tra i due colossi. Questa volta in ballo c’era l’assegnazione dei lavori del NOI Techpark di Brunico e la bilancia della giustizia pende nettamente dalla parte della Unionbau di Campo Tures, cui, stando a quanto ha deciso la sesta sezione del Consiglio di Stato, spetterà un mega risarcimento di 700.000 euro. L’aspetto ulteriormente curioso della vicenda è che a sborsare il denaro dovrà essere la società provinciale NOI Spa, ma non per un errore proprio, bensì del Tar di Bolzano.
La ditta guidata da Christoph Unterhofer si era originariamente aggiudicata l’appalto da 31 milioni per la costruzione del parco tecnologico pusterese ma poi il Tar, nel 2020, aveva annullato l’assegnazione, aggiudicando l’appalto alla seconda classificata, Gasser Paul Spa. Ditta che, per inciso, nel frattempo ha portato a termine i lavori di realizzazione della struttura. Ad ogni modo i giudici amministrativi di Bolzano avevano tolto l’assegnazione alla Unionbau perché il direttore dei lavori – che coincide con il rappresentante legale, Christoph Ausserhofer – non era in possesso di uno specifico titolo di studio adeguato alla complessità dei lavori. Unionbau aveva inserito tra i documenti un Master of Science in construction management conseguito a Vienna che però non ha un equipollenza in Italia e quindi il Tar di Bolzano aveva annullato l’assegnazione. Secondo il Consiglio di Stato “il requisito richiamato non è espressamente previsto a pena di esclusione” e quindi il Tar di Bolzano avrebbe sbagliato ad annullare la gara, anche perché, pur non essendo il titolo riconosciuto ufficialmente dallo Stato, “nessun elemento è stato rilevato e dimostrato dalle controparti al fine di porre in dubbio tale affermata e dimostrata equipollenza”.
Di fatto la Noi Spa, secondo il Consiglio di Stato, aveva agito bene ad aggiudicare a Unionbau, e poi alla seconda classificata Gasser in ottemperanza alla sentenza del Tar che aveva annullato l‘aggiudicazione a Unionbau. Ma i giudici “romani” ora affermano che quelli bolzanini hanno sbagliato ad annullare la prima aggiudicazione e che quindi a Unionbau spetta un risarcimento. In buona sostanza Noi Spa paga non per un errore proprio (che non c’è) ma per lo sbaglio del Tar. Come viene calcolato il danno? “L’appello – si legge nella sentenza depositata ieri - va accolto limitatamente alla domanda risarcitoria concernente la voce del mancato guadagno, quantificato nella somma pari al 5 per cento dell’importo posto a base d’asta dell’appalto. La stazione appaltante appellata va pertanto condannata al pagamento in favore di parte appellante della somma pari ad euro 695.808,65, oltre interessi”. Tanto può costare una sentenza “sbagliata”.
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Il TAR non sbaglia mai…
Il TAR non sbaglia mai. Ottimo, finalmente capisco Mattarella quando parla delle eccellenze italiane e richiama al rispetto delle Istituzioni.
Super,das zahlt wie immer…
Super,das zahlt wie immer,wieder der Steuerzahler und die Verantwortlichen vom TAR passiert nichts ,wie üblich.