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L'Euregio muore o rinasce al Brennero

Rete dei Diritti dei Senza Voce, OEW e Fondazione Langer si appellano alla società civile per un'azione al Brennero giovedì 18 dicembre, “Global Migrants Day of Action”.

Come già anticipato da Salto.bz, “Da Lampedusa al Brennero – azione per i diritti dei migranti e rifugiati” si terrà giovedì 18 dicembre alle ore 10 presso la rotonda al confine del Brennero, in occasione del Global Migrants Day of Action for the Rights of Migrants, Refugees and Displaced People (Giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, dei rifugiati e sfollati). L'azione è promossa da una rete cui aderiscono organizzazioni, cittadine e cittadini dal Sudtirolo, oltre a rappresentanti del Trentino e del Land Tirolo. Tra le organizzazioni promotrici figurano la Rete dei Diritti dei Senza Voce, la Organisation für Eine solidarische Welt (OEW) e la Fondazione Alexander Langer Stiftung.

Il “Premio Alexander Langerè stato assegnato quest'anno a Borderline Sicilia Onlus, rete di volontari che svolge un'opera di documentazione, monitoraggio e assistenza giuridica dei rifugiati sbarcati a Lampedusa e in Sicilia. Il Mediterraneo ha il triste primato di mare con più vittime al mondo: sono rifugiati politici, ma anche Wirtschaft- und Klimaflüchtlinge – come sottolineato dall'eurodeputato dei Verdi austriaci Michel Remon giovedì scorso a Innsbruck. L'Italia ha dapprima promosso il programma “Mare Nostrum”, salvando più di 100mila vite umane, ma al suo posto il ministro degli interni Alfano ha dato il via libera all'operazione europea “Triton”, non più programma di salvataggio, bensì di sicurezza.

Impossibilitati a chiedere al paese membro di arrivo – ovvero l'Italia – lo status di protezione internazionale di cui hanno diritto, molti profughi giungono al Brennero nella speranza di varcare la frontiera e chiedere asilo in un altro paese europeo. Non potendo legalmente oltrepassare il confine, vengono riportati dalle autorità austriache su territorio italiano, in base ad accordi e regolamenti europei in materia di asilo (Dublino III). Il Brennero è così diventato nuovamente un confine: nel corso dell’anno, l'Austria ha respinto in Italia più di un migliaio di profughi. Sul Brennero si manifestano quotidianamente le conseguenze dalle attuali politiche d'immigrazione e d'asilo dell'Unione Europea. Un'emergenza umanitaria che richiede risposte a livello europeo, ma anche risposte locali.

L'idea di un'azione al Brennero nasce dalla mobilitazione della società civile sudtirolese, anche grazie all'intervista di Salto.bz alle due volontarie Monika Weissensteiner e Sonja Cimadom. Al Brennero è attivo da settembre un gruppo di monitoraggio che conta sull'appoggio logistico di OEW e Fondazione Langer il report sarà presentato durante l'azione del 18  ed è partita una raccolta di abiti caldi attraverso il gruppo facebook “Winterhilfe für Flüchtlinge". Questo in attesa dell'annunciata apertura di un punto di sostegno per i profughi da parte della Provincia di Bolzano. Sul lato nordtirolese sono già attivi centri di assistenza gestiti dal Land, cosa che ha spinto la nostra Provincia a muoversi. Una maggiore cooperazione transfrontaliera in questo ambito sarebbe più che auspicabile: per dirla alla Alex Langer, l'Euregio muore o rinasce al Brennero.

L'appuntamento è alle ore 10 di giovedì presso la rotonda al confine di Stato. Il programma prevede letture e testimonianze, oltre agli interventi di rappresentanti istituzionali (o loro delegati): sono stati invitati a intervenire il sindaco di Brennero Franz Kompatscher e l'assessora provinciale al sociale Martha Stocker. L'assessora al sociale e all'integrazione del Land Tirolo Christine Baur ha annunciato il suo sostegno all'iniziativa.