Cronaca | coronavirus

“Baite affollate, tolleranza zero”

Kompatscher annuncia controlli a tappeto in montagna dopo gli assembramenti dell’ultimo fine settimana. “Italia rossa” per Natale, l’Alto Adige attende Roma.
Kompatscher, Widmann
Foto: ASP/Fabio Brucculeri

Gli assembramenti in montagna dell’ultimo fine settimana finiscono all’indice di Arno Kompatscher. Al termine della seduta odierna della giunta, il presidente ha annunciato una campagna di controlli condivisa con i rappresentanti dello Stato, che coinvolgerà forze dell’ordine, guardie forestali della Provincia e agenti delle polizie locali comunali. “Bisogna fare i controlli e sanzionare laddove serve, è inaccettabile che una minoranza di persone metta a rischio tutto gli sforzi fatti finora, compreso lo screening di massa”: queste le parole del governatore, che ha toccato anche il tema dell’Italia “zona rossa, o arancione” durante le feste di Natale. “Attendiamo le decisioni da Roma, poi valuteremo regole per la nostra provincia mirate sulle specificità locali, anche in relazioni ad alcune tradizioni”.

 

Natale in zona rossa, si attende Roma

 

Kompatscher nella conferenza stampa di giunta ha esordito sull’ipotesi di un allentamento della discussa norma sul divieto di uscire dal proprio Comune il 25, 26 dicembre e il primo dell’anno. Regola peraltro surclassata negli ultimi giorni dalle polemiche per gli assembramenti - nelle grandi città meta dello shopping, ma anche nelle località montane in Alto Adige - dell’ultimo fine settimana.

Il governo, spiega il presidente, sta valutando com’è già trapelato la deroga valida per i Comuni fino a 5.000 abitanti, “nei quali - afferma - potrebbe essere permesso di potersi spostare nei Comuni limitrofi e poter quindi visitare i parenti”. Accanto a questa, c’è un’altra deroga in corso di valutazione che riguarda la possibilità “di poter visitare comunque i parenti più stretti dentro i confini della regione interessata”.

Sul tema della “zona rossa o arancione” nazionale per le festività, discussa in giorni in cui si rafforza il timore di una terza ondata del virus, Kompatscher riporta la decisione presa nella seduta di giunta (che si è prolungata forse proprio per questo dibattito). “Per ora non facciamo anticipazioni, vorremmo capire come si evolve la situazione a livello nazionale per poi adottare regole mirate per la nostra provincia. Potremo tenere conto di qualche peculiarità geomorfologica, di qualche tradizione specifica, avendo naturalmente come base la situazione epidemiologica. Tra qualche giorno avremo informazioni più chiare e decideremo”.

Altro discorso la ripresa dal 7 gennaio della didattica in presenza anche alle superiori, fino al 75%. “A oggi posso dire: dovremo farcela, ma dipende dal comportamento di noi tutti”.

 

 

Controlli in baite e rifugi

 

Il tema dei controlli sulla movida invernale, segnalata  dalle foto sui media e sui social, riscuote attenzione. “Purtroppo abbiamo dovuto assistere a situazioni non adeguate nell’ultimo fine settimane - afferma il governatore -. Abbiamo condiviso questa preoccupazione con i rappresentanti del governo, dei Comuni e delle forze dell’ordine. Bisogna intervenire, è inaccettabile che una minoranza di persone metta a rischio tutto gli sforzi fatti finora, incluso lo screening di massa. Bisogna fare i controlli e sanzionare laddove serve. Serve responsabilità da parte di tutti, anche per rispetto a chi deve rimanere chiuso, a chi è senza lavoro e attende di poter ricominciare”, ha detto Kompatscher.

Confermata la cautela sul tema dello sci da discesa. “Nessuna fuga in avanti sullo sci - ha concluso il presidente -. Approfittiamo di questo periodo per migliorare ulteriormente i dati sulla pandemia. Tutti noi siamo impegnati, osservando le regole, per poter ripartire con alcune attività a gennaio”.

 

Ristori Covid per la sanità privata

 

Nella conferenza stampa condivisa con l’assessore alla salute Thomas Widmann si è parlato anche delle decisioni della giunta in materia di Covid e sanità. Ok ai rimborsi dei maggiori costi sostenuti dalle strutture sanitarie convenzionate a causa dell’emergenza da Covid-19 anche in settori non direttamente legati alla pandemia. Tra le strutture interessate vi sono le cliniche private, la Croce bianca e la Croce rossa, Aiut-Alpin e la Lega contro i tumori (Krebshilfe). La giunta aveva già messo a disposizione per l’anno in corso 2,2 milioni di euro.

Per l’assistenza sanitaria transfrontaliera dopo il prolungamento lo scorso primo dicembre, per tre anni, della convenzione con il Land Tirolo (clinica universitaria di Innsbruck, l’ospedale di Natters, l’ospedale di Hall e quello di Hochzirl), verranno prolungate le convenzioni con le strutture sanitarie in Germania (clinica pediatrica di Garmisch-Partenkirchen, centro per la reumatologia infantile e dell’età evolutiva, e clinica reumatologica Waldburg di Oberammergau). Inclusa nelle convenzioni anche l’austriaca clinica delle dipendenze di Salisburgo.