Società | Condizioni di lavoro

Presidio al Twenty

I sindacati chiedono un adeguamento dei salari visto il carovita in Alto Adige. "Necessario il rinnovo del contratto collettivo, intanto stop alla flessibilità".
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Foto: SALTO
  • Si è svolto stamattina il presidio dei sindacati confederati per protestare contro le condizioni salariali dei lavoratori. L’iniziativa, avvenuta davanti all’ingresso principale del Twenty in via Galilei, è la seconda delle tre manifestazioni che le organizzazioni di categoria hanno predisposto in vista dello sciopero dei settori terziario, distribuzione e servizi, convocato per il 22 di dicembre. Le richieste sono il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali, l’aumento degli stipendi, per adeguarli all’inflazione, e l’allargamento dei beneficiari dell’assistenza sanitaria integrativa. Fintanto che le richieste non saranno ascoltate i sindacati invitato a fermare la flessibilità nei confronti dei datori di lavoro. 

    La scelta del Twenty, dichiara Antonella Costanzo, è anche simbolica “per noi è uno dei centri che rappresenta il commercio e il terziario in Alto Adige. Dentro il centro commerciale lavorano tante lavoratrici e tanti lavoratori, ma, ancora più importante, il Twenty vede occupate tante imprese che aderiscono a Federdistribuzione, come ad esempio Aspiag o alcuni marchi del gruppo Zara. Quindi abbiamo ritenuto questo un punto nevralgico.” Costanzo è segretaria generale della FILCAMS – LHFD, organizzazione sindacale della CGIL che tutela i lavoratori e le lavoratrici dipendenti da aziende del settore terziario, turismo e servizi.

    Le richieste del sindacato riguardano nello specifico l’aumento degli stipendi, che vanno adeguati all’inflazione. Emerge dalle parole degli intervenuti che la retribuzione sarebbe sotto i 9 euro l’ora, la soglia minima richiesta dal famoso salario minimo proposto dalle opposizione e cassato recentemente dal governo di Roma. Alla domanda se questa retribuzione sia compatibile con la vita in Alto Adige Costanzo risponde “È incompatibile con la vita ovunque. Diventa ancora più grave vivendo a Bolzano perché chiaramente il costo della vita qui è molto alto. Con lo stipendio medio di una commessa part time impiegata su 30 ore non si paga l'affitto sostanzialmente, non si arriva ai 900 euro al mese e netti. Quindi evidentemente c'è un problema di sostenibilità e di giusta ed equa retribuzione.”

  • Il presidio davanti all'ingresso del Twenty in via Galileo Galilei: Stamattina dalle ore 10:30 alle 11:30 si è svolta la protesta delle organizzazioni sindacali. Foto: SALTO

    Durante il presidio vengono sventolate bandiere, si canta Bella Ciao mentre i clienti del centro commerciale entrano ed escono. “Sono settimane che cerchiamo di dialogare. Se da una parte c'è una disponibilità al dialogo dichiarando di non aver rotto i tavoli, dall'altra si rendono indisponibili a togliere richieste che per noi diventano assolutamente impossibili da accettare”. Prosegue Costanzo “Non siamo disponibili a cedere diritti in cambio di una retribuzione che è dovuta. Sono quattro anni che il contratto è scaduto e sono anni nei quali i lavoratori e le lavoratrici hanno subito l'inflazione senza vedersi riconosciuta retribuzione aggiuntiva. Abbiamo parlato con l'Unione Commercio la scorsa settimana che ha dichiarato evidentemente la disponibilità a dialogare sul contratto integrativo provinciale solo in seguito al rinnovo nazionale”. 

  • “L’organizzazione non ha accolto le richieste di regolamentazione del franchising, degli appalti e dello smart working. Ha detto No all’ampliamento dei congedi, al miglioramento del part time e del welfare, alla riduzione della precarietà”. Per questi motivi è stato chiesto dalle associazioni sindacali ai lavoratori di bloccare ogni forma di flessibilità: gli straordinari, i supplementari, prestazioni domenicali aggiuntive. Una forma di protesta per permettere ai datori di lavori prestare attenzione a queste istanze.

    L’azione dei sindacati si doveva concludere all’interno del Twenty con la distribuzione di volantini e palloncini a chi stava lavorando all’interno dei vari negozi. I partecipanti sono stati però fermati dalla vigilanza della struttura sotto richiesta del direttore, che ha raggiunto i sindacati all’ingresso del centro commerciale poco dopo. Secondo il direttore, essendo stata la manifestazione autorizzata solo all’esterno della struttura, non era possibile per i presenti entrare con bandiere e simboli nel luogo, definito privato. Dopo una discussione i sindacati hanno deciso di entrare in gruppo all’interno della struttura con i palloncini ma privi di aste, bandiere e simboli. 

    In Alto Adige il prossimo presidio di protesta si terrà lunedì 18 dicembre, davanti alla sede dell’Hgv, l’Unione Albergatori E Pubblici Esercenti a Bolzano.