terremoto L'Aquila
Le recenti intercettazioni in merito al terremoto de L’Aquila regalano ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, uno spettacolo avvilente agli occhi del cittadino comune, portando alla ribalta personaggi del mondo politico ed imprenditoriale legati da una fitta ragnatela di clientelismo ed interessi economici. Risultato: arresti e otto persone indagate, tra cui il vice sindaco, e conseguenti dimissioni del Sindaco Cialente. Per una città rimasta dapprima ostaggio dell’emergenza e poi palcoscenico da avanspettacolo per il G8, un incubo infinito e mortificante. Ora si apprende che secondo l’ex assessore Lisi il terremoto è “un colpo di c…..”. . Messo da parte il finto stupore del tipo “ma chi l’avrebbe mai detto, una così brava persona”, il problema è che torna tutto a galla, anche i precedenti: per dire, si sperava di aver già sentito il peggio nella telefonata di Piscitelli, che rideva la notte del sisma al telefono con il cognato. Ci si augurava di poter dimenticare le parole dell’ex capo della Protezione Civile Bertolaso che intercettato un paio di giorni prima si preoccupava di “zittire gli imbecilli”, in modo che la riunione Grandi Rischi fosse più “un’operazione mediatica” , per tranquillizzare la popolazione allarmata da continue scosse. E che dire dell’ex Gentiluomo di Sua Santità, Balducci che pochi giorni dopo il sisma andava all’incasso nei confronti di Anemone per “essersi fatto promotore nell’inserimento delle sue imprese” per i lavori di ricostruzione? Non si dimenticherà Giovanna Iurato, ex Prefetto de L’Aquila, intercettata mentre rideva e ricordava come si era falsamente commossa davanti alla macerie. In virtù di un sano diritto all’indignazione, trattasi di soggetti più volte accostati al mondo animale; li hanno definiti avvoltoi, sciacalli, iene, lupi mannari: un paragone decisamente offensivo. Per gli animali.
Monica Magi
Bolzano