Bebè al verde?
In Alto Adige siamo sempre di più. A incidere sul numero in crescita è in piccola parte il saldo naturale positivo e in più ampia parte i migranti che trovano – quando possibile – rifugio entro i nostri confini. È quanto emerge dal Manuale demografico per la provincia di Bolzano diffuso dall’istituto provinciale di statistica Astat che registra un ulteriore dato rilevante: i nati al di fuori del matrimonio sono il 45,1% (un incremento pari a oltre sette volte rispetto al 1960 quand’era il 6,1%), la più alta a livello nazionale. Un altro primato, inoltre, spetta al Sudtirolo: siamo i più longevi, con un’aspettativa di vita stimata a 80,6 anni per gli uomini e a 85,0 anni per le donne, aspettativa che causa, inevitabilmente, anche un progressivo invecchiamento della società.
Sebbene il tasso di natalità sia da decenni in diminuzione a fronte di un tasso di mortalità pressoché invariato, per chi i figli continua a farli il quadro sembra essere desolante almeno da una certa angolazione: coloro che hanno le carte in regola per richiedere il cosiddetto bonus bebè dovranno infatti attendere tempi migliori; nelle casse della provincia mancano 8 milioni di euro da riservare a questo incentivo, come rivelato dall’assessore Waltraud Deeg. L’assegno provinciale di 200 euro al mese per la cura e l'educazione dei figli nei primi tre anni di vita (per quelli adottati i tre anni decorrono dalla data di adozione o affidamento), dunque, per ora non c’è; l’assessore, tuttavia, ha assicurato che i soldi si troveranno, annunciando inoltre la costituzione di un gruppo di lavoro che proporrà modifiche al sistema, anche se – e questo pare assodato – il contributo non verrà concesso unicamente in base al reddito familiare.
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