Museion, cosa bolle in pentola
Sono cresciuti del 25% i visitatori (in tutto sono 48.685) del Museion negli ultimi quattro anni, malgrado “un taglio dei contributi provinciali nello stesso periodo di oltre il -12%”, come specifica la direttrice Letizia Ragaglia.
Numeri di un certo rilievo arrivano anche dall’universo “internautico” dove, grazie a una campagna di comunicazione mirata, si sono raggiunte oltre 8 milioni persone con un aumento del 66% delle visite web. Picco positivo anche per i canali social: la pagina Facebook di Museion registra 12.600 fan (+154% rispetto all’anno precedente) mentre Twitter, ad un anno dall’attivazione, conta oltre 1.200 follower con una media di 21.000 visualizzazioni al mese.
Piace a Bolzano l’arte contemporanea che per il 2015 snocciola un programma luculliano incentrato principalmente sul tema del collezionismo, a cui Museion dedica diversi appuntamenti espositivi e approfondimenti in una mostra-viaggio - a cura della direttrice dello spazio espositivo -, che si inaugura il prossimo 20 marzo e che vede la partecipazione di oltre 40 artisti, da Carl Andre a Rosemarie Trockel, da Isa Genzken a Michael Sailstorfer fino a Vera Comploj, Sonia Leimer e Nicolò De Giorgis.
Fra le esibizioni proposte, che aprono peraltro lo stesso giorno (il 5 giugno), “Design is a state of mind” del noto designer altoatesino Martino Gamper, che aveva già progettato per il museo lo spazio di Passage al piano terra, e “Konzeptmontage”, un progetto realizzato per la Project room dall’artista brissinese Hubert Kostner e a cura di Frida Carazzato.
In occasione dell’Anno Internazionale della Luce, proclamato dall’UNESCO, il Museion presenta alcune iniziative fra cui la personale dell’artista britannico Cerith Wyn Ewans che aprirà i battenti il prossimo 2 ottobre, e tre cosiddetti EwoTALKS (nati dalla collaborazione con l’azienda altoatesina Ewo, leader nello sviluppo di sistemi di illuminazione nello spazio pubblico), conversazioni - che avranno luogo da aprile a novembre - in cui esperti della scena locale e internazionale discutono dei legami tra arte, design, economia e tecnologia.
Il 30 gennaio prossimo, invece, inizia ufficialmente la stagione mostre che si inaugura con la prima personale in un museo italiano di Rossella Biscotti, considerata una delle artiste più interessanti della sua generazione, e che già nel 2008 aveva svolto un lavoro sul Lager di Bolzano. Legato a filo doppio con la mostra di Biscotti il progetto “Der Hexenhammer” di Chiara Fumai sulla terrorista tedesca Ulrike Meinhof.
Numerose sono le proposte in cartellone, tutte da scoprire.
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