Watten in Europa
Domani, martedì 17 gennaio, il Parlamento europeo voterà il successore di Martin Schulz alla carica di Presidente dell'emiciclo. A fronteggiarsi ci saranno ben tre parlamentari italiani: l'eurodeputato del PD Gianni Pittella per i “Socialisti & Democratici” (S&D) di cui è capogruppo, il forzista e attuale vicepresidente dell'europarlamento Antonio Tajani del Partito Popolare Europeo (PPE) ed Eleonora Forenza per il gruppo della Sinistra Europea (European Left, GUE) che riunisce SYRIZA, Podemos, Linke e (dall'Italia) “L'Altra Europa con Tsipras”. Alle candidature socialista, popolare e della sinistra s'affianca quella del belga Guy Verhofstadt, capogruppo dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici (ALDE), e della parlamentare inglese Jean Lambert per i Verdi europei (The Greens/EFA), come gesto di carattere simbolico all'indomani della Brexit. Il favorito è Tajani, seguito a ruota da Pittella, ma la partita che si giocherà domani a Strasburgo resta più che mai aperta.
La scorsa settimana – su spinta di Beppe Grillo e dello stesso Verhofstadt a caccia di voti per la presidenza – l'ALDE è stato per qualche giorno l'ipotetico “nuovo approdo” dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, poi tornati “alla casa del padre” nel gruppo “Europe of Freedom and Direct Democracy” (EFDD) assieme agli scomodi alleati dell'UKIP di Nigel Farage, l'uomo della Brexit. “Un flop per Grillo” – come l'ha definito Gerhard Mumelter dalle colonne di Salto.bz – che resta non privo di conseguenze: la delegazione pentastellata ha infatti perso sul campo due deputati, rispettivamente il romagnolo Marco Affronte passato ai Verdi e il lombardo Marco Zanni, che entra nel gruppo “Europe of Nations and Freedom” (ENF) composto dalla Lega Nord, dal Front National di Marine Le Pen, dall'Alternative für Deutschland (AfD) e dagli austriaci della FPÖ. Inoltre, l'UKIP sarebbe intenzionata a far pagare duramente al M5S il tradimento subito da Grillo e Casaleggio jr.
Cittadina iscritta a 5Stelle, cosa fai? L'ultima settimana del M5S secondo MakkoxPur riconoscendo al Movimento 5 Stelle, per sua stessa natura, la difficile collocazione nel panorama politico europeo – gli eurodeputati del M5S votano come l'UKIP meno di una volta su due – le giravolte della scorsa settimana ripropongono la questione del rapporto tra la leadership del comico genovese, l'autonomia di mandato degli eletti e, ancor di più, il modello di democrazia sul web, secondo cui la base viene improvvisamente chiamata a ratificare l'accordo con l'ALDE (come ha ben tratteggiato Makkox). Ma, tornando a casa nostra, come si posizionano SVP, Verdi, Freiheitliche e Süd-Tiroler Freiheit sullo “scacchiere” di Strasburgo, alla vigilia dell'elezione del Presidente? Sono campioni di coerenza, oppure anch'essi si schierano zigzaganti per ragioni d'opportunità?
Der Einzige (con Tajani)
Tra le critiche più veementi a Beppe Grillo spiccano quelle dell'europarlamentare SVP Herbert Dorfmann, che lo definisce “lo zimbello dell'anno”. Grazie all'alleanza con il PD, Dorfmann è ormai l'unico sudtirolese che siede a Strasburgo (alla rielezione il Dolomiten titolò “der Einzige”) – ma tra le fila dei Popolari, come da tradizione per la Volkspartei. Il presidente della “associazione parlamentare europea” sosterrà convinto la candidatura del berlusconiano Tajani, un nome che suscita non poche perplessità, soprattutto in Germania: “Tajani costruttore di ponti – è uno scherzo?” scrive per la Deutsche Welle la corrispondente a Bruxelles Barbara Wesel, riguardo all'ipotesi che i socialisti, al secondo turno di votazione, possano far confluire i propri voti sull'esponente di Forza Italia come “argine” ai populismi.
Tajani als Brückenbauer – soll das ein Witz sein?
Verdi in kilt
L'unico altro partito sudtirolese rappresentato a Strasburgo dal 1989 al 2009 – da Langer, Messner e Kusstatscher – sono stati i Verdi, che ora puntano a farsi riconoscere dal Partito dei Verdi Europei (European Green Party, EGP). A partire dall'elezione di Florian Kronbichler con SEL nel 2013, infatti, i Verdi del Sudtirolo sono un partito regionale come SVP e Freiheitliche, non più legato alla Federazione dei Verdi italiani. La richiesta di adesione è stata avanzata dopo la candidatura di Oktavia Brugger alle europee 2014 per “L'Altra Europa con Tsipras”; a dicembre 2016 la partecipazione di Brigitte Foppa e Hans Heiss al congresso dell'EGP a Glasgow, in Scozia, dov'è intervenuta la first minister Nicola Sturgeon del Scottish National Party (SNP). E c'è chi sottolinea come i Scottish Greens siano favorevoli all'indipendenza scozzese in chiave pro-EU e anti-Brexit, e assieme ai “cugini” catalani facciano già parte della famiglia verde europea, che include pure gli eurodeputati del SNP per via dell'alleanza tra Greens e European Free Alliance (EFA).
Beppe Grillo, prima di provarci con l'ALDE, ha tentato l'adesione del M5S al gruppo Greens/EFA. I Verdi Europei hanno però rifiutato dopo tre riunioni – salvo poi accogliere a braccia aperte il transfugo 5stelle Affronte. Già nel 2014 dissero no alle avances di Grillo, per la contrarietà (allora come oggi) dei co-presidenti Monica Frassoni e Reinhard Bütikofer e dei Grünen tedeschi, che chiesero consiglio anche a una loro vecchia conoscenza: Sepp Kusstatscher.
Tutti con la FPÖ!
Dal 2016 i Freiheitlichen non hanno più beneficiato degli introiti derivanti dal due per mille dell'IRPEF – grazie a un escamotage elettorale: la presenza del proprio logo nel simbolo della Lega Nord alle elezioni europee del 2014, quando Pius Leitner si presentò senza essere eletto. Formalmente i Blauen avevano dei “propri” parlamentari a Strasburgo (tutti leghisti), condizione necessaria per accedere ai benefici di legge. E così nel 2015 incassarono 21mila euro provenienti da quasi tremila contribuenti in Sudtirolo. L'alleanza con Matteo Salvini, confermata in sede locale, si è rafforzata con la corsa di Norbert Hofer (FPÖ) alla presidenza della Repubblica austriaca, sostenuta con decisione dal segretario della Lega.
Anche la Süd-Tiroler Freiheit (che in Europa appartiene alla EFA di scozzesi & co.) guarda sempre più al “partito per la libertà” dell'Austria. Il movimento politico che fu di Eva Klotz ha messo in rete un video nel quale Matthias Hofer intervista il leader FPÖ Heinz-Christian Strache al congresso di Salisburgo: “Se divento Cancelliere, mi impegnerò per la doppia cittadinanza ai sudtirolesi”, dichiara Strache. Prove tecniche di doppio passaporto europeo Freiheitliche/Süd-Tiroler Freiheit?