Politica | Funivia di Bressanone

Funivia: a Bressanone non decideranno i cittadini

All'inizio il referendum lo volevano tutti. Ma siccome non si è riusciti a mettersi d'accordo sul testo del quesito, alla fine non si farà. Se la vicenda della funivia di Bressanone verrà decisa dalla Provincia, ad essere sconfitta sarà comunque la città.

La vicenda della funivia di Bressanone potrebbe avere un esito paradossale: essere decisa senza che la popolazione si esprima al riguardo con un referendum, ovvero con una consultazione popolare che invece era sempre stata vista da tutte le parti in causa (favorevoli e contrari al progetto) come la conditio sine qua non in vista della sua approvazione o del suo rifiuto. E' questo l'esito di un confronto tra i gruppi consiliari voluto dal sindaco Albert Pürgstaller lo scorso fine settimana. Risultato: tutti i partiti (esclusa la Svp) hanno espresso il rifiuto di accettare l'unico quesito referendario caldeggiato dalla Stella Alpina: o la funivia parte dalla stazione o non se ne fa di niente.

A questo punto, al termine di discussioni infinite e mediazioni che non hanno fatto altro che rendere il processo decisionale il meno trasparente possibile, l'ultima parola potrebbe passare alla Provincia, la quale può intanto basarsi sulla variazione del Piano Urbanistico che prevede la costruzione della funivia stessa.

Ingo Dejaco, consigliere Svp, assicura che anche senza il referendum non si tratterà comunque di un colpo di mano (“Provincia e Comune continueranno a confrontarsi sul progetto”). Ma siccome i due enti sono concordi nella valutazione che la funivia debba essere fatta, e soprattutto debba essere fatta partire dalla stazione, non pensare a un colpo di mano diventa veramente difficile.

Gli attivisti del comitato proALTvor, intanto, tacciano di “ipocrisia” il partito di maggioranza che vorrebbe attribuire all'opposizione la responsabilità di non aver favorito la soluzione referendaria: “Il comitato ProALTvor – si legge nel loro comunicato – non può che rallegrarsi per la bocciatura di tale quesito capestro e ricorda a tutti che c'è un altro quesito ancora al vaglio della commissione referendaria; se il sindaco ci tiene veramente che siano i suoi cittadini a decidere, si prodighi affinché venga presa al più presto una decisione in merito”. Esiste inoltre un ricorso pendente al TAR di Bolzano, ricordano ancora quelli di proALTvor, che potrebbe stralciare l'inserimento della tratta funiviaria nel Piano Urbanistico. Una cosa comunque è certa: che siano i ricorsi a decidere o la Provincia, se la popolazione di Bressanone alla fine vedrà la funivia passare sopra la sua testa senza essersi di fatto potuta mai pronunciare in merito, sarà scritta una delle peggiori pagine nella storia della città.