Economia | Edilizia

Se la crisi esce dal cantiere.

Continua il crollo della produzione edilizia.
Un danno per tutti.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Prima è toccata agli operai: il 25% ha perso il posto di lavoro negli ultimi cinque anni. Poi è arrivato il turno degli artigiani e delle imprese con fallimenti e chiusure a catena. Adesso la crisi dell’edilizia esce dai cantieri e contamina altri settori economici collegati: i fornitori, i professionisti, il mercato immobiliare, le banche. L’Alto Adige non fa eccezione, anzi crolla ancora più rovinosamente, visti gli alti livelli di produzione ante 2009. La principale banca locale, la Cassa di Risparmio chiude il bilancio 2014 con oltre 200 milioni di deficit (in parte dovuti ai crediti in sofferenza del settore immobiliare), le associazioni sociali contavano anche quest’anno sul generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, ma..essa dovrà destinare molte sue risorse alla ricapitalizzazione della banca. Dal bilancio provinciale mancheranno quei 9/10 delle imposte pagate in provincia da imprese, artigiani ed operai edili. Allora occorre prendere atto che questa crisi, della quale non si vede ancora la fine, riguarda direttamente od indirettamente, tutti noi altoatesini. E che è necessario promuovere nell’interesse comune una ripresa qualificata del lavoro edile. Anche dai cantieri riparte l’economia e l’occupazione del nostro territorio.