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“La visita di Renzi? Rafforzerà la SVP”

Rischiando invece di indebolire il PD. Questa l’opinione del politologo Hermann Atz, intervistato da Salto. “Il risultato a Bolzano è legato solo all'astensionismo."

A poco più di tre settimane dalle elezioni comunali di maggio la campagna elettorale entra nella fase cruciale, quella in cui il gioco diventa senza esclusione di colpi. Ogni giorno che passa l’interesse si concentra sempre di più su ciò che potrà accadere nel capoluogo e nei centri principali, oltre che in diverse località più piccole dove a creare dinamismo più che la concorrenza alla SVP sono le divisioni interne, ma più spesso virtuali che reali, all’interno del partito di raccolta. 

Hermann Atz, a fine aprile o ad inizio maggio sarà a Bolzano Matteo Renzi. Per Spagnolli e il PD sarà l’occasione per avere la spinta che manca per la vittoria al primo turno a Bolzano?
No. Secondo me Renzi rinforzerà la Volkspartei, non il PD locale. Anzi, secondo me indebolirà il PD altoatesino perché renderà evidente la sua difficoltà ad essere un interlocutore importante a livello locale. Poi, attenzione: non è il Partito Democratico dell’Alto Adige che ‘porta’ Renzi a Bolzano, ma Kompatscher che lo chiama. Sono i parlamentari della SVP che lo invitano, non Tommasini. 

E probabilmente nemmeno Luisa Gnecchi…
L’asse tra SVP e PD è forte a livello provinciale, ma a livello nazionale la Volkspartei tratta direttamente con Renzi. Le spedizioni del leader nazionale hanno funzionato a suo tempo quando arrivava Berlusconi a supportare il candidato del Centrodestra per il comune di Bolzano. 

Quale sarebbe la più grande sorpresa nelle prossime  elezioni comunali?
Mi sorprenderebbe se ci fosse un grande cambiamento. L’aspettativa è che le cose cambino poco. 

E l’astensionismo? Le ultime elezioni provinciali e regionali hanno fatto segnare una grande disaffezione al voto. Potrà essere questo uno dei dati salienti per le elezioni comunali di maggio?
Ogni tipologia di elezione ha la sua storia. L’astensionismo italiano è cresciuto molto nelle elezioni provinciali. Al contrario alle elezioni nazionali ed in particolare ai referendum tende a prevalere l’astensionismo dell’elettorato di lingua tedesca della periferia. Per quanto riguarda le elezioni comunali ho qualche dubbio che ci possa essere un astensionismo generale da parte dell’elettorato di lingua italiana. Altra cosa è invece la crisi del centrodestra italiano e un po’ anche della sinistra. In questi casi l’elettorato viene messo oggettivamente un po’ in crisi. 

E il Movimento 5 Stelle?
Mi incuriosisce. Per qualcuno potrebbe effettivamente essere un po’ la via d’uscita. Un loro buon risultato non mi sorprenderebbe. Ho qualche dubbio in merito al candidato sindaco a Bolzano, se fosse un altro potrebbero fare di più.

Alessandro Urzì invece sta giocando tutte le sue carte nella partita per Bolzano, obiettivamente molto difficile. È convinto di poter andare al ballottaggio e quindi di poterlo vincere contro Spagnolli. Sono previsioni realistiche?
Non mi stupirei se fosse lui a sfidare Spagnolli all’eventuale ballottaggio. Però oggi il centrodestra non ha più i numeri per vincere in una competizione diretta a due con Spagnolli. Il ballottaggio è legato all’astensionismo, se sarà alto sarà molto probabile che Spagnolli riesca a superare il 50% già il 10 maggio. Se invece la gente andrà a votare allora ci sarà senz’altro il ballottaggio, visto che Spagnolli 5 anni fa con la coalizione ‘completa’ e con la SVP è riuscito a superare solo di poco il 51%. 


Hermann Atz

Nel resto della provincia invece quali sono le attese?
La SVP non è tanto forte, ma mancano le alternative, a parte qualche lista civica. D’altro canto l’elettorato dei Freiheitlichen ha vissuto malissimo gli scandali che hanno riguardato il partito, abbandonandolo, una cosa che nessuno si sarebbe aspettato. La SVP può perdere in comuni dove ci sono state delle spaccature interne. Ma si tratterebbe spesso di sconfitte relative perché l’elettorato rimane quello. Esempi in questo senso sono quelli di Vipiteno e di Malles. 

Si tratta quindi della crescita del pluralismo interno alla SVP.
In tanti comuni il partito gradualmente perde d'importanza e prevalgono i profili dei personaggi locali. 

Sia a Bolzano i sindaci in carica hanno fatto la scelta di avere una lista civica ‘nominativa’ a loro sostegno? Pagherà?
A breve termine è una scelta furba e un piccolo vantaggio, perché riesce ad attirare qualcuno che dice ‘questo PD non lo posso più votare’. Insomma non è solo arroganza ma anche intelligenza politica. Ma lungo termine rischia di essere un danno perché sottolinea le caratteristiche del quadro frammentato. 

Si punta su un uomo unico al comando, piuttosto che nella promozione di appartenenza a un gruppo da parte degli elettori, insomma. Bonvicini l’ha detto chiaramente che si tratterà di un referendum pro o contro Spagnolli. 
Questo è un danno per il suo partito, il PD. Ed ora è troppo tardi per protestare. I paletti dovevano essere messi 2 anni fa come presupposto per la ricandidatura. Non dicono niente perché non c’erano alternative ed anche perché, si sa, nel Partito Democratico c’è una forte conflittualità interna. 

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Massimo Mollica Gio, 04/16/2015 - 22:13

Faccio i complimenti al politologo Atz per l'analisi chiara e dettagliata. Se avrà ragione,almeno in parte, lo potremmo capire dopo il 10 maggio. Certo è che la prospettiva, da qualsiasi parte la si veda non è positiva. Pare che tutti ci perdano bene o male. E perché questo?

Gio, 04/16/2015 - 22:13 Collegamento permanente