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Voto ai sedicenni, Bolzano dice sì

Approvato il voto per sollecitare Governo e Parlamento ad abbassare l’età minima per recarsi al seggio. Kompatscher: “Escludere i giovani non è più al passo coi tempi”.
Voto
Foto: Keith Negley

Un successo pressoché unanime per il voto presentato dal consigliere provinciale Helmut Tauber (Südtiroler Volkspartei) che mira a sollecitare un adeguamento della riforma elettorale in favore dei più giovani, attraverso l’abbassamento di due anni dell’età minima necessaria per recarsi alle urne.

Già da prima che il movimento ‘Fridays for Future’ facesse parlare di sé, è noto che i giovani anche minori di 18 anni sono molto interessati alla politica e specialmente alle questioni di rilevanza sociale - si legge nel testo sottoposto ieri (15 aprile) al giudizio del Consiglio Provinciale -. Tuttavia, essi hanno relativamente poche possibilità di partecipare al nostro sistema politico, poiché l’elettorato attivo è riservato ai maggiori di 18 anni. Ciò non risponde più alle esigenze della società odierna. I giovani vogliono assumersi sempre più responsabilità per sé stessi e per la società e vanno messi nelle condizioni di poterlo fare”.  


Una premessa che, da destra a sinistra, ha messo d’accordo (quasi) tutti i consiglieri provinciali che hanno votato i due quesiti che andavano a comporre la proposta di voto n. 19/21. Il primo, che puntava a implementare l’educazione politica rivolta ai più giovani anche al di fuori delle istituzioni scolastiche, ha trovato l’appoggio di tutta la maglia dei consiglieri, ad eccezione di Alessandro Urzì (Alto Adige nel Cuore-Fratelli d’Italia) che ha optato per l’astensione, assimilando l’intera operazione ad un’arma di distrazione di massa. Anche il secondo quesito, che entrava nel merito dell'estensione del voto ai sedicenni, è stato accolto con favore dal Consiglio. Unico voto contrario, assieme alla seconda astensione di Urzì, appartiene a Carlo Vettori (Alto Adige Autonomia) che, pur dimostrandosi a favore del potenziamento della formazione alla vita politica dei più giovani, si è schierato contro la possibilità di concedere loro il diritto di voto perché “è già difficile convincere gli adulti a recarsi alle urne”, dimostrandosi anzi quasi favorevole a togliere questo diritto a chi decide di non recarsi al seggio elettorale.

Secondo la co-firmataria Jasmin Ladurner (SVP) sarebbe arrivato il momento, dopo mesi di rinunce, di restituire ai giovani qualcosa di importante e abbassare l’età del voto sarebbe stato un veicolo importante per la loro attivazione in campo politico.
Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche), che assieme al partito della Stella Alpina ha sottoscritto la proposta di voto, ha invece sottolineato il bisogno di far fronte agli squilibri politici a partire dal peso demografico (in cui gli anziani sono molto più numerosi dei giovani) e che si ripercuote conseguentemente sulla sfera politica, dove le esigenze delle nuove generazioni non vengono prese in considerazione.

A precedere il voto la soddisfazione del Presidente della Provincia per via del grande consenso che ha accompagnato la discussione del voto. Arno Kompatscher ha ribadito l’importanza di prendere sul serio i giovani cittadini evidenziando che, di conseguenza, escluderli dal voto non va più di pari passo con i tempi che corrono.

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Faber Simplicius Ven, 04/16/2021 - 14:41

Non basta abbassare l'età del voto, bisogna preparare e formare nei giovani e meno giovani una coscienza critica che permetta un voto ragionato e non solo "al traino" dell'evento del momento.
Questa è la parte più difficile e, visti i risultati sin qui portati a casa, è già persa in partenza.

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