Ambiente | Val Gardena

Sassolungo in pericolo, 70mila firme

"Nosc Cunfin" festeggia il successo della petizione che chiede la tutela del gruppo dolomitico. Ma c'è preoccupazione per i progetti funiviari di Monte Pana e Marinzen.
Nosc Cunfin
Foto: SALTO
  • “Era il più grande alpeggio d’Europa con la flora più bella, ora l’Alpe di Siusi (già iper-collegata) è sotto attacco da tre lati: per salire dai Piani di Cunfin attraverso Monte Pana-Saltria, dalla Forcella del Sassolungo e infine con la funivia da Marinzen alla Bullaccia”: così introduce Georg Simeoni, presidente dell’Alpenverein Sudtirol e “padrone di casa”, la conferenza stampa di oggi (16 aprile) presso la sede dell’AVS di Bolzano per festeggiare l’obiettivo raggiunto con la petizione “Save the Dolomites” — lanciata lo scorso 2 ottobre scorso per chiedere la tutela del Sassolungo, con i Piani di Cunfin e la Città dei Sassi.

  • Foto: Fabian Dalpiaz
  • Siamo ancora in attesa di poter consegnare la nostra petizione al Landeshauptmann e al Landtag.

     

    “Abbiamo raggiunto oltre 70mila firme, di cui 55.500 dal resto d’Italia. È la petizione di maggiore successo nella storia dell’Alto Adige. È incoraggiante vedere quante persone si impegnino attivamente affinché il gruppo del Sassolungo riceva la tutela che merita — sottolinea Heidi Stuffer, presidente di Nosc Cunfin — noi intendevamo sensibilizzare i cittadini così come la politica, ma chiediamo anche un referendum per coinvolgere tutta la popolazione. Speriamo lo organizzino i Comuni della zona”. “Purtroppo non abbiamo ricevuto un appuntamento dal Presidente della Provincia Arno Kompatscher — prosegue Stuffer  — e siamo ancora in attesa di poter consegnare la nostra petizione al Landeshauptmann e al Landtag”.

  • L'Alpe di Siusi nuova Plan de Corones?

    C’è timore in particolare per i nuovi progetti funiviari Saltria-Monte Pana. Dall'inizio di aprile è attivo il gruppo di lavoro sovra-comunale previsto dal masterplan Vision Gherdëina. Alla prima riunione sono stati presentati 6 progetti per un collegamento da Monte Pana a Saltria, “in una zona intatta e sensibile. I proponenti sostengono non vengano collegate nuove aree, ma ‘solo’ unite due zone già collegate. Perché questa mancanza di sensibilità da parte degli imprenditori impiantistici?”, si domandano i sostenitori dell’iniziativa Nosc Cunfin, che hanno chiesto il parere dei cittadini attraverso un sondaggio online. Su 1403 partecipanti, 1109 persone hanno espresso la propria contrarietà a un nuovo collegamento, ovvero circa il 79% dei partecipanti. A Castelrotto il 53% è contrario, a Santa Cristina l'84%, a Selva di Val Gardena l'88% e a Ortisei il 94%.

  • La mappa che sovrappone i flussi di movimento e l'area di presenza del gallo cedrone sull'Alpe di Siusi: incrocio problematico tra turismo di massa e specie a rischio. Foto: Nosc Confin
  • “Siamo contrari a questo nuovo collegamento perché aumenterebbe ancora più l’afflusso turistico di massa, promuovendo un vero e proprio ‘consumo’ dell’Alpe” aggiunge Valentine Kostner, esponente dell’Heimatpflegeverband per le valli ladine, secondo cui “questi attacchi sono un pericolo per i nostri valori di tutela del territorio”. “Molti sudtirolesi hanno capito che abbiamo raggiunto il limite, solo qualche lobbista non l’ha capito”, conclude un imprenditore della zona, “ho paura che l’Alpe di Siusi diventi una nuova Plan de Corones”.

  • Il gruppo di iniziativa Nosc Cunfin ha promosso la petizione grazie al sostegno di CAI, AVS Südtirol, Lia per Natura y Usanzes, Lia da Mont, Heimatpflegeverband Südtirol HPV, Dachverband für Natur und Umweltschutz DNU, Mountain Wilderness, Climate Action Südtirol, Vereinigung Südtiroler Biolog:innen, LIPU, WWF Trentino Alto Adige, Oldies for future, Lia uciei e Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz Südtirol.

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Franz Pattis Mer, 04/17/2024 - 13:33

Leggo sopra:
„Purtroppo non abbiamo ricevuto un appuntamento dal Presidente della Provincia Arno Kompatscher“.
Mi permetto di citare un caso molto simile! Nel 2020 abbiamo raccolto quasi 4000 firme contro la distruzione del bosco ripariale di Bressanone per un edificio della ditta Progress. Volevamo consegnarle al primo destinatario della petizione cioè al Presidente Arno Kompatscher. Purtroppo si e‘ rifiutato di accettargli e ci e‘ stato detto di consegnare le firme alla assessora Kuenzer che poi abbiamo anche fatto!
Conclusione: quello che non e‘ comodo viene rifiutato risp. questo e‘ il „sistema Sudtirolo“.

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