Der “wütende Carabiniere”?
"Laut Aussagen der österreichischen Polizisten" il ‘fatto increscioso’ è stato reso noto dal consigliere provinciale di Süd-Tiroler Freiheit Sven Knoll.
Secondo quanto riferito, ad un gruppo di 6 poliziotti austriaci un singolo carabiniere avrebbe consapevolmente impedito di adempiere al loro compito di precludere agli immigrati illegali di introdursi in territorio austriaco, obbedendo alle direttive inserite negli accordi bilaterali tra Italia ed Austria.
Knoll ha definito il comportamento messo in atto dal carabiniere un “imperdonabile deragliamento”. Ed ha rincarato la dose affermando che “evidentemente le forze dell’ordine italiane intendono in questo modo non attenersi alle leggi, violando le norme internazionali di sicurezza”.
Il consigliere provinciale si è riproposto di informare dell’accaduto il ministero austriaco degli interni, dopo di che Süd-Tiroler Freiheit inoltrerà in consiglio provinciale un’interrogazione per poter andare a fondo nella vicenda. Per riuscire innanzitutto a capire quale stazione dei Carabinieri si sia resa responsabile dell'accaduto e rispondendo a quali ordini.
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Aggiornamento delle ore 15.05 del 16 giugno:
Successive verifiche hanno permesso di appurare che la vicenda a cui fa riferimento il consigliere provinciale Knoll risale al 28 maggio scorso e non ha visto protagonista un carabiniere bensì un agente della polizia di Stato. L'agente - evidentemente non a conoscensa degli accordi trilaterali che consentono ai poliziotti austriaci di intervenire sui treni anche in territorio italiano - aveva espresso la sua irritazione nei confornti dei poliziotti austriaci. In merito il questore Carluccio, sentito dall'Ansa, ha riferito che la vicenda è stata già chiarita.
Un singolo carabiniere che
Un singolo carabiniere che immobilizza sei poliziotti austriaci. Chi era? Superman?
In risposta a Un singolo carabiniere che di Gabriele Di Luca
Ja da kann man froh sein,
Ja da kann man froh sein, dass der gute Hofer nur gegen die Franzosen ins Feld ziehen musste und nicht gegen die Italiener.
In risposta a Ja da kann man froh sein, di gorgias
Man sollte den Details der
Man sollte den Details der Geschichte keinen allzuhohen Wahrheitsanspruch beimessen. Es ist leicht verständlich das ein 'ungebriefter' Carabiniere versucht hat die Burgenländer (tragischkomisch: Grenzsichernd und wohl keiner des anderen Sprache mächtig) die die Souveränität des Staatsgebietes anscheinend gebrochen haben aufgefordert hat still zu stehen bis er den Vorfall gemeldet hat. Es ist naheliegend dass Sven Knoll die Geschichte ausgeschmückt hat und sich in eine blühende Geschichte versteigt ohne zu sehen dass er damit der Glaubwürdigkeit seiner Sache in der kritischen Oeffentlichkeit Schaden zufügt. Eine Posse nimmt ihren Lauf.
Maaahlzeit!
Maaahlzeit!
Knall denkt vielleicht, dass die Austro-Bullen sich nicht selber zu helfen wissen?
In risposta a Maaahlzeit! di Andrea Terrigno
"Knall" ist gut!!?? ha ha
"Knall" ist gut!!?? ha ha
Beim Landespolizeikommando in
Beim Landespolizeikommando in Innsbruck bestätigte man den Vorfall, der sich bereits am 28. Mai ereignet habe. Der italienische Kollege sei offenbar von dem bilateralen Vertrag zwischen Österreich und Italien nicht informiert gewesen und habe sich durch das Auftreten der sechs Burgenländer in Uniform samt Dienstwaffe "irritiert" gefühlt.
http://derstandard.at/2000017542866/Oesterreichische-Polizisten-von-ita…
In risposta a Beim Landespolizeikommando in di Dr. Streiter
Danke Dr.Streiter. Die
Danke Dr.Streiter. Die meisten hier nehmen sich sehr ernst,sind es aber bei genauerem Hinsehen ganz und gar nicht.
In risposta a Beim Landespolizeikommando in di Dr. Streiter
Grazie per il contributo ed
Grazie per il contributo ed il completamento della notizia, confermato sia dai Carabinieri di Vipiteno che dal questore di Bolzano Lucio Carluccio.
"L'agente - evidentemente non
"L'agente - evidentemente non a conoscenza degli accordi trilaterali che consentono ai poliziotti austriaci di intervenire sui treni anche in territorio italiano - u.s.w." A quel signore bisogna far ricordare quanto dicevano i suoi antenati latini: Ignorantia legis non excusat.