Da Lecce
Lecce é la città italiana più citata nelle cronache altoatesine degli ultimi giorni. Non è per le vacanze che molti altoatesini trascorrono nel Salento, ma perchè un’impresa di quella provincia ha vinto la gara d’appalto per i servizi provinciali di trasporto delle persone con forti difficoltà motorie. Le reazioni degli attuali gestori e dell’opinione pubblica sono state in questo caso comprensibilmente scandalizzate perchè si tratta di un servizio sociale sensibile. Ma le stesse reazioni si sarebbero manifestate anche per altri settori economici come le costruzioni, le pulizie, la ristorazione collettiva, i servizi alla comunità, ecc. sempre per via della provenienza dell’impresa.
Da Lecce, per esempio: reddito pro capite annuo 13.413 Euro (Alto Adige 25.103 ), tasso di disoccupazione a Lecce il 22% (Alto Adige ~4%). Puó meravigliare la spinta delle imprese di questi territori verso il “ricco” Alto Adige? Certamente no, ma se si vogliono proteggere settori del nostro mercato locale non lo si può fare con i pregiudizi.
Abbiamo bisogno di stabilire regole chiare sulla qualità dei servizi e un sistema efficace per farle rispettare. In un mercato ben regolato, vincono i fattori qualità e prezzo in concorso tra loro. Esattamente quello che va nell’interesse degli utenti-consumatori-contribuenti altoatesini. Servizi fatti al meglio, al prezzo più conveniente. Con targa BZ. Se possibile.