Ambiente | Accordo siglato

“Aeroporto, una campagna elettorale”

“Troppa disinformazione sullo scalo” dice Kompatscher che firma la cessione di Abd ai privati e attacca Bianchi. “Regole uguali, non atterrerà nessun grosso jet”.
Kompatscher, Arno
Foto: Salto.bz

Presidente Kompatscher, oggi è arrivata la firma della vendita ai privati delle quote pubbliche di Abd, la società di gestione dell’aeroporto bolzanino. Un atto definitivo, eppure questo passaggio è stato fortemente criticato. Non c’erano margini per una marcia indietro?

Tutt’altro, abbiamo fatto ciò che avevamo annunciato. Va fatta in primo luogo un po’ di chiarezza. La firma della cessione delle quote pubbliche di Abd è la chiusura di un procedimento amministrativo avviato alla fine di un referendum. Prima della consultazione del 2016 avevamo annunciato che nel caso di un no non ci sarebbe stato più finanziamento pubblico allo scalo e comunque ci sarebbe stata anche la cessione della società di gestione. Con l’esito negativo del referendum è seguita la legge provinciale del luglio 2016, che prevedeva la vendita. È a questo testo che abbiamo dato seguito. È stata fatta una gara pubblica, aperta: è arrivata un’offerta e oggi è stata chiusa la procedura. Adesso tutti gli obblighi passano al privato, che devono continuare a rispettare tutte le regole nella gestione dello scalo. E passano di mano anche tutte le spese: il contribuente risparmia oltre 10.000 al giorno, 3 milioni e 814mila euro l’anno.

La vendita delle quote ai privati è quanto avevamo promesso dopo il referendum. L’aeroporto di Bolzano rimarrà un piccolo scalo regionale. Non atterrerà nessun jet, le regole restano le stesse

Lei è in grado di garantire che quello di Bolzano rimarrà un piccolo scalo regionale?​

Le regole sono le stesse di quelle che c’erano fino adesso. Non cambiano di una virgola e il gestore interamente privato dovrà rispettarle: sia i limiti posti nella concessione che quelli del masterplan approvato.

Non teme le critiche di una parte dell’Svp e anche dalla comunità di Laives, in primis del sindaco Christian Bianchi che l’ha presa di mira personalmente anche poche ore fa?​

Abbiamo semplicemente fatto ciò che avevamo annunciato. Di solito si rimprovera alla politica di fare cose diverse da quelle promesse. Noi nella campagna referendaria abbiamo sempre detto che il no avrebbe decretato la cessione dell’aeroporto, lo stop ai finanziamenti pubblici. Abbiamo fatto proprio questo e sorveglieremo in futuro che rimanga un aeroporto piccolo, di dimensione regionale. E che vengano rispettate tutte le regole.

 

 

Cosa prevede nel concreto la firma?

La vendita dell’aeroporto era stata stabilita con la legge 17 del 15 luglio 2016 dal consiglio provinciale sulla base dell’esito del referendum popolare del giugno 2016. Il contratto, sottoscritto per Abd holding srl dall’amministratore Josef Gostner, prevede che la società acquisisca il 100% delle quote della società di gestione dell’aeroporto al prezzo di base d’asta di 3,8 milioni di euro più il rialzo offerto dall’aggiudicatario. Tutto come già indicato, ad esempio riguardo al valore economico definitivo dall’advisor. A sua volta, Abd resta titolare della concessione provvisoria dell’aeroporto, mentre la pista e tutti gli altri immobili rimangono bene demaniale dello Stato. 

Il bando è stato oggetto della verifica con advisor scelti a loro volta con gara pubblica. Ci sono gli ok del ministero dei trasporti, di Enac e del Ragioniere capo dello Stato

Tutta la procedura, lei assicura, è stata conclusa con la massima trasparenza?​

Tutto il bando è stato non solo oggetto di una verifica degli advisor scelti con gara pubblica ma anche del ministero dei trasporti che ha sorvegliato e dato il nulla osta. Ma hanno dato il loro via libera anche l’Enac e il ragioniere capo dello Stato: con parere la Ragioneria ha constatato che questo bando corrisponde all’esito del referendum, alla legge provinciale ma soprattutto ai principi contabili dello Stato.

Che competenze restano alla Provincia per controllare lo sviluppo futuro dello scalo?

Bisogna ribadire che le regole rimangono invariate. Il nuovo gestore dovrà rispettarle, compreso i limiti per l’aeroporto. Noi continueremo a sorvegliare sul rispetto del codice dell’aviazione e delle regole dell’urbanistica provinciale. Lo faremo come ente pubblico competente e come soggetto contraente dell’accordo.

Quali sono le regole nel dettaglio: ad esempio, quanti aerei al massimo al giorno, e di quale dimensione?​

Non ci sono numeri di questo tipo: c’è la categoria dell’aeroporto, che è “2C”, con i limiti di tale classificazione che sono previsti negli allegati del codice dell’aviazione. Ovviamente ci sono i limiti urbanistici e della valutazione di impatto ambientale che ha ammesso l’allungamento della pista già autorizzato prima del referendum.

 

 

Ci sarà l’estensione della pista, uno degli aspetti considerati più problematici?

Se ci sarà lo vedremo, è comunque autorizzata da tanti anni e anche previstoa nel masterplan come onere del gestore. Si tratta soprattutto della fascia di sicurezza: in quei 130 metri in più (dagli attuali 1.292 ai 1.432 autorizzati per il 2C, ndr), da non è che riesca a decollare un jet, oppure un boeing.

Sull’allungamento della pista vedremo se si farà o meno. Quanto ai ricorsi, decidono i giudici. Ma i nostri uffici dicono che sono infondati

Quello dei ricorsi è un capitolo significativo. La preoccupano le azioni legali avviate, al Tar da parte del Team K e presso la Corte dei conti da parte dei Verdi, che oggi hanno comunicato l’integrazione del primo esposto?​

Sui ricorsi decide il giudice. E poi le sentenze non si commentano ma si rispettano. I nostri uffici dicono che i ricorsi non hanno alcun fondamento. Noi in base alla normativa sugli appalti eravamo costretti a chiudere il procedimento perché scadeva il termine. Ovviamente oggi ho fatto presente al notaio che è pendente un ricorso. Questo lo richiede la buona fede contrattuale. 

Non temo critiche o divisioni, su questa vicenda c’è tanta paura per colpa della falsa informazione. Qualcuno sta sfruttando la vicenda per fare campagna elettorale

Teme le divisioni nell’Svp, per le proteste nella Bassa Atesina, e anche nella giunta?​

In generale sull’aeroporto c’è tanta preoccupazione e questo aspetto va preso molto sul serio. La paura è sorta in base a tanta falsa informazione. Ripeto ancora una volta: le regole non cambiano e qui non sarebbe neanche possibile far atterrare chissà che velivoli. Qualcuno sta sfruttando la vicenda in modo non corretto, per fare campagna elettorale.

A Bianchi cosa risponde, avete o no rispettato il referendum?​

È vero il contrario, ripeto che ciò che abbiamo fatto è nel pieno rispetto del dettato della consultazione. Il popolo si è espresso e l’ha fatto in maniera netta. Quanto al nostro operato, basta guardare i documenti, riascoltare le conferenze stampa pubbliche o ascoltare le mie dichiarazioni in consiglio provinciale. Nel caso del no avremmo venduto l’aeroporto ed è ciò che abbiamo fatto.