Predappio ist ein Wallfahrtsort der ganz besonderen Art. Denn der Heilige, der in der 6.200-Einwohner Stadt unweit von Cesena inbrünstig verehrt und zelebriert wird, ist in keinem Kirchenkalender zu finden. Auch sind die Hände vieler Besucher dort nicht zum Gebet gefaltet, sondern viel eher zum römischen Gruss erhoben. Predappio ist als Geburtsstadt Benito Mussolinis zu einem regen Wallfahrtsort von faschistischen Pilgern und Ultrarechten aller Schattierungen verkommen - nicht nur aus Italien, sondern auch aus dem Ausland. Am Friedhof des Ortes findet sich die Familiengruft, in der die sterblichen Überreste des Diktators erst 1957 beigesetzt wurden. Nicht so sehr das Grab des Duce steht jedoch im Mittelpunkt des Interesses, sondern die Villa, die Mussolini 1923 hier für seine Familie bauen ließ.

Der wohlhabende lombardische Unternehmer Domenico Morosini hat sie mittlerweile gekauft - aus "Bewunderung für große Männer wie den Duce".

 

 

 

In einer gnadenlosen Reportage hat Stampa-Journalist Nicolò Zancan in dieser Woche den Alltag in der Villa anschaulich geschildert: "7 euro il biglietto intero, 15 euro a famiglia, visita guidata 45 euro. Gente che piange, gente che si inginocchia, gente che ringrazia. Stivaloni nazisti, paramenti da guerra. In questi giorni siamo a oltre 2000 biglietti staccati. Fidanzati, famiglie, ragazzi.

Einer der Wärter: " Dovreste leggere le dediche che lasciano sul libro delle presenze - con tanto di nome e cognome". Das Geschäft "Predappio colore souvenir" verkauft unbekümmert Devotionalien aller Art: "In visita con la vostra famiglia qui potete trovare qualsiasi souvenir inerente a Mussolini e al ventennio fascista ! La libertà è una grande conquista e ognuno deve ESSERE LIBERO di poter esternare anche attraverso l'acquisto di souvenir senza aver nulla di che vergognarsi."

 

 

 

In einem Leitartikel mit dem Titel I fascisti di Predappio e le minacce alla stampa  äusserte sich der Chefredakteur der Turiner Tageszeitung Massimo Giannini zu den massiven Drohungen und Beschimpfungen, mit denen Zancan nach seinem Artikel überschüttet wurde: "Agli indifferenti, ai negligenti e ai riluttanti che ancora ignorano, negano o sottovalutano la necessità e l' urgenza di una parola definitiva di Giorgia Meloni sul fascismo, sarà utile spiegare quello che è appena accaduto al nostro collega Zancan. In una delle tappe dell'inchiesta avviata dal nostro giornale nei luoghi simbolo del paese Nicolò si è fermato a Predappio. Qui, da cronista onesto e oggettivo qual' è, ha raccontato tutto quello che ha visto e sentito. La gran quantità di gente che tutti i giorni arriva da ogni parte dell' Italia nel sacrario del Duce, e piange, ringrazia, s'inginocchia. Non solo anziani nostalgici del ventennio, ma anche ragazzi, fidanzati, famiglie.

Zancan, senza forzature ideologiche o caricature politiche ha descritto il museo "O Roma o morte, un secolo dalla Marcia", di cui è esponsabile l'avvocato Francesco Minutillo di Forlì, ex segretario provinciale di Fratelli d'Italia, che si dimise due anni fa dopo aver pubblicato su facebook un post in cui invocava "nuove leggi razziali contro islamici e negri" e maledicava la nostra "schifosa costituzione scritta dai maiali partigiani." 

Subito dopo la pubblicazione Nicolò ha ricevuto la telefonata di una simpatica persona, di cui non faremo il nome, che urlando e minacciandolo gli ha detto: "Volevo ringraziarti, non ti preoccupare, stai tranquillo, vengo ad abbracciarti io, ci vediamo presto."