Società | I dati

Campanelli d’allarme

Save the children: in Italia sempre più minori sono a rischio povertà, lasciano la scuola e non fanno sport. In Trentino Alto Adige circa un terzo dei ragazzi non legge.
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Foto: Facebook

La fotografia, inesorabile, è quella scattata dal 7° Atlante dell’Infanzia a rischio di Save ther children, a cura di Giulio Cederna e con gli scatti di Riccardo Venturi, che da quest’anno viene pubblicato da Treccani e che si inserisce nell'ambito della campagna “Illuminiamo il futuro”, avviata con l'obiettivo di debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030. Il volume, presentato oggi, 16 novembre, evidenzia un dato su tutti: l’Italia è uno dei paesi europei che spendono di meno per il futuro dei bambini. Peggio di noi solo Romania e Grecia. Stando ai dati raccolti dalla Onlus 1 bambino su 20 non possiede giochi per passare il tempo o da usare all’aria aperta, mentre più di 1 su 10 non può permettersi di praticare sport o frequentare corsi extrascolastici.

I risultati non migliorano nemmeno dal punto di vista dell’istruzione: il 14,7% dei giovani fra i 18 e i 24 anni abbandonano precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, mentre 1 studente di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica e 1 su 5 in lettura. 6 bambini e ragazzi su 10 i cui genitori hanno un titolo di studio basso sono a rischio di povertà ed esclusione sociale. Non solo: i figli di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché vivono in case dove manca il riscaldamento rischiando così di contrarre bronchiti o malattie cardiovascolari, mentre 1 ragazzino su dieci vive in abitazioni non abbastanza luminose. Più di 1 bambino su 20 (tra 1 e 15 anni) non riceve un pasto proteico al giorno, quasi 1 minore su 10 non può indossare abiti nuovi o partecipare alle gite scolastiche e quasi 1 bambino su 3 non può permettersi di trascorrere una settimana di vacanza lontano da casa.

La situazione non è rosea nemmeno in Trentino Alto Adige dove circa un terzo dei ragazzi non ha letto un libro nello scorso anno e non ha visitato mostre o musei nello stesso periodo. In quanto al tasso di natalità nella nostra Regione si sono registrati 9,6 nati ogni 1.000 residenti nel 2015, il più alto in Italia, a fronte di una media nazionale di 8 su 1.000, un dato che si sta abbassando di anno in anno dal 2008, quando era pari a 9,8 su 1.000. Sempre a livello nazionale il 2015 detiene il record negativo di nati registrati all'anagrafe: 485.780 bambini.