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Stipendi, sì alla riduzione

Approvata ieri dalla 3a commissione la proposta di tagliare le indennità della giunta provinciale. Kompatscher percepirà 9mila euro netti.
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Foto: upi

Il disegno di legge di Thomas Widmann (Svp) e Roberto Bizzo (Pd) sui tagli delle indennità della giunta provinciale (in applicazione del decreto Monti) ha superato lo scoglio della terza commissione legislativa del consiglio provinciale. Prossimo passo l’esame dell’aula. Lo stipendio del Landeshauptmann Arno Kompatscher, dunque, scenderebbe dagli attuali 19mila euro lordi a 13.800. Sotto tale cifra dovranno mantenersi le indennità di giunta e ufficio di presidenza del consiglio provinciale. “Speriamo ora che venga scritta la riga conclusiva su questo tema”, ha auspicato il presidente della commissione Christian Tschurtschenthaler. Il provvedimento è stato valutato positivamente con i 6 sì di Svp e Freiheitlichen (Tschurtschenthaler, Steger, Amhof, Renzler, Wurzer e Tinkhauser) e 2 astensioni da parte di Heiss (Verdi) e Köllensperger (Movimento 5 stelle), il quale ha sottolineato che ieri (15 novembre) sono stati tuttavia approvati gli emendamenti del capogruppo Svp Dieter Steger che "hanno alzato le indennità della Giunta e introdotto benefici aggiuntivi per i capigruppo (1.100 euro che scendono a 600 per i gruppi formati da un solo consigliere) e hanno eliminato qualsiasi riferimento al decreto Monti, a cui anche la Giunta provinciale dovrebbe adeguarsi".

"Troviamo inaccettabile - aggiunge il consigliere dei 5 stelle - che la Svp tenti il gioco delle tre carte facendo passare la difesa delle indennità per difesa dell’autonomia. Si tratta evidentemente di due concetti ben distinti e in questo senso bisogna dare atto al presidente trentino Ugo Rossi di essersi comportato ben diversamente, intervenendo in prima persona per adeguare le indennità della giunta trentina al decreto Monti. Sarebbe interessante capire dove sta il risparmio milionario assicurato dall’Svp e abbiamo già presentato alcuni emendamenti affinché vengano eliminate queste inutili indennità aggiuntive per i capigruppo". Köllensperger puntualizza infine che, qualora il ddl in questione dovesse essere approvato, rifiuterebbe l’indennità supplementare prevista, continuando a percepire i 2.500 euro netti mensili.

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Martin Daniel Mer, 11/16/2016 - 20:52

Ein billiger (Steuer-)Trick mit Null Ersparnis für den Fiskus (zwischen Staat und Land) und nahezu Null Verzicht für die Landesregierungsmitglieder. Gar einige kriegen nun sogar mehr und alles Friede Freude ... Pöder bspw. 600 Euro netto im Monat dafür, dass er sein eigner Chef sein muss. Kein Wunder, dass er erstmals nicht dagegen schreit.

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