Il Trentino Alto Adige e la robotica

Quasi 6mila dei 40mila brevetti italiani depositati in Europa in un decennio utilizzano le tecnologie legate alla robotica. A mostrarlo è l’analisi effettuata da Unioncamere–Dintec sulla base dei brevetti pubblicati dall’European Patent Office (EPO) tra il 2010 e il 2019. Il report misura la capacità innovativa delle imprese italiane e la sua distribuzione territoriale. Si nota come quattro regioni, tutte tra Nordovest e Nordest, nel 2019 hanno assorbito il 73% dei 4.242 brevetti italiani depositati durante l’anno. E in questo insieme di aree prova a inserirsi il Trentino Alto Adige che risale conquistando due posizioni, dal nono al settimo posto.
La sfida italiana
Le tecnologie ad alto tasso di innovazione, precisa Unioncamere, stanno progressivamente invadendo tutti i principali settori in cui tradizionalmente si esercita la capacità innovativa di imprese, enti e singoli inventori. Incluso il comparto delle tecnologie medicali, divenuto ancora di più una priorità in questi tempi di pandemia e testing di massa, che risulta il primo ambito di brevettazione italiana, con un numero di domande all’Epo cresciute del 30% rispetto a 10 anni fa.
Questa tendenza, continua l’associazione delle camere di commercio italiane, ha contribuito molto a mantenere anche nel 2019 l’Italia, con le sue 4.242 invenzioni pubblicate, al quarto posto della classifica europea per numero di brevetti, alle spalle di Germania, Francia e Paesi Bassi. Una posizione ragguardevole, quindi, che però potrebbe presto essere sottratta al nostro Paese dalla Svezia, che sta crescendo con ritmi ben più incalzanti di quelli italiani (circa il 2,2% contro il nostro +1% annuo).
Il ruolo dei territori
Nel 2010–2019 secondo l’indagine l’Italia presenta un’avanzata generale delle domande di brevetto pubblicate dal Nordest e Nordovest (con un aumento di entrambe le aree del 14% rispetto al 2010). Il Centro invece mantiene inalterate le sue domande di brevetto e il Sud e Isole diminuiscono il proprio contributo alla brevettazione rispetto a 10 anni prima.
Guardando ai 4.242 brevetti italiani depositati nel 2019, si vede che quattro regioni - Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte - hanno concentrato circa il 73% del totale; l’incidenza sfiora l’85% se si considerano anche la Toscana e il Lazio.
Bolzano e Trento, la strada da compiere
Il Trentino Alto Adige che senza dubbio ha molta strada da fare nel settore è passato da 95 a 116 registrazioni in dieci anni, con un aumento del 23%, superiore a quello della Lombardia (+20%, 1.382 brevetti nel 2019) e inferiore a quello del Veneto (+28%, 574 brevetti nel 2019).
Tuttavia nella top 10 a livello provinciale non figurano né Bolzano né Trento. Al di là del primato di Milano, seguita da Bologna e Torino, entra anche Monza e Brianza, che dal quindicesimo posto del 2010 balza al nono (con una crescita superiore al 110%). Tra le province del Mezzogiorno, le più significative sono certamente Napoli e Bari, che hanno però avuto performance diverse nello scorso decennio.
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