Politica | Consorzio Comuni

Margheri: "Bolzano deve contare di più"

Bolzano non conta abbastanza. E' l'opinione di chi ha percepito con criticità il recente accordo tra il sindaco Spagnolli e il nuovo presidente del Consiglio dei Comuni, Andreas Schatzer. Adesso cambiare diventa più difficile, anche se resta imprescindibile.

Venerdì scorso il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, e il nuovo presidente del Consiglio dei Comuni, Andreas Schatzer, hanno raggiunto un accordo sul ruolo che la città capoluogo dovrebbe assumere all'interno del concerto costituito dagli altri piccoli centri. Se non una voce da solista, almeno un tono più percepibile che in passato, questa era la speranza. Andata in realtà delusa. Non mancano infatti le critiche. Tra le più circostanziate, quella di Guido Margheri (Sel).

Salto.bz: Guido Margheri, soddisfatto dell'accordo stipulato tra Spagnolli e Schatzer?
Guido Margheri: No, non direi proprio. A mio avviso si tratta di una clamorosa risposta mancata dopo i risultati del voto di ottobre.

La risposta quale sarebbe dovuta essere?
Bisognava orientarsi a modificare i rapporti tra provincia e capoluogo, vale a dire cercare di fare assumere a Bolzano un ruolo che permettesse di costruire un dialogo più equilibrato, diciamo più alla pari, con la provincia.

Perché questo non si è verificato?
Perché fondamentalmente Svp e Pd hanno preferito seguire le logiche di sempre, non si sono fatti carico veramente dei problemi specifici della città e hanno prodotto un accordo che non tocca i rapporti di potere consolidati.

Un dato di fatto irreversibile?
In realtà no. Spazio per correggere il tiro ci sarebbe. Penso per esempio alla costruzione di un meccanismo di collegamento diretto tra la Giunta provinciale e quella Comunale. Per questo non occorre aspettare la legge di riforma statutaria.

Ma una modifica dello Statuto di Autonomia, in questo senso, sarebbe certamente d'aiuto.
Sì, quello potrebbe essere un passaggio successivo. Scrivere chiaramente nel testo dello Statuto che Bolzano ha la necessità di assumere un ruolo prioritario.

Una tale priorità come si giustificherebbe?
In base all'esame dei fatti. Ho l'impressione che continuiamo a sottovalutare gli aspetti più preoccupanti della crisi economica, per esempio. A Bolzano abbiamo dati sulla disoccupazione doppi rispetto a quelli del resto della provincia. Il rischio è che una differenza di questo tipo venga poi letta con lenti etniche. E sarebbe fatale. Favorire un riequilibrio della situazione è una necessità collettiva.

Bolzano dovrebbe avere un maggiore finanziamento rispetto agli altri comuni?
Intanto cominciamo a parlare di limitazione dei tagli previsti. Dal 2015 al 2017 sono previsti tagli del 20% alla spesa corrente. In questo modo rischia di stracciarsi la rete sociale che adesso limita gli effetti più marcati della crisi.

Torniamo così al discorso della priorità...
Senza dubbio. Si tratta di una scelta che deve essere fatta al più presto, ed è importante, molto più importante del secondo assessore italiano, per dire.