“Il doping in Turchia me lo sono procurato da solo”

È ripreso stamani (16 dicembre) il processo a carico dei tre imputati, i medici della Fidal Giuseppe Fischietto, Pierluigi Fiorella e della funzionaria della federazione Rita Bottiglieri, accusati di favoreggiamento del doping. Al Tribunale di Bolzano si è svolta la seconda parte dell’audizione del marciatore Alex Schwazer interrogato dal Pm Giancarlo Bramante, il quale ha presentato alcune e-mail scambiate fra Fiorella e l’atleta altoatesino. “Se fai qualche stronzata di taglio le palle”, avrebbe scritto Fiorella a Schwazer. “Fiorella aveva saputo che mi ero procurato una tenda ad ossigeno. L'apparecchio in Germania si poteva usare, ma in Italia era vietato”, riferisce lo sportivo al pm. Schwazer, tuttavia, in alcuni frangenti prende le difese del medico: “in Turchia, ad esempio, l'Epo me lo sono procurato da me e Fiorella non c'entra”. Il legale di Fiorella, ha poi rivolto una serie di domande al marciatore, cercando di dimostrare che alcuni dei suoi racconti presenterebbero alcune lacune e incongruenze. I casi di doping nello sport - si legge sull’AGI - provocano “tristezza, disappunto e rammarico” e vanno “contrastati con rigore, precisione e puntualità”, questo il commento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per il Capo dello Stato quando i casi vengono “appurati con certezza, si deve procedere con severità”.
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