Abbattere il tabù della malattia mentale
Poche settimane fa è stata varata la nuova Legge di bilancio per il 2022: una manovra da 36,5 miliardi di euro contenente tra le altre cose diversi incentivi e sgravi fiscali. Ha destato clamore il depennamento del finanziamento per l’accesso e il mantenimento delle cure psicologiche, il cosiddetto bonus psicologo, sostenuto in maniera trasversale dai partiti di maggioranza ma rimosso dalla bozza finale, in quanto, si è sostenuto, privo delle coperture necessarie.
Se approvato, il bonus sarebbe stato composto da due parti: la prima comprendeva un contributo iniziale per avvicinare le persone ad un sostegno psicologico, mentre la seconda parte prevedeva una somma fino a 1600 annui, calcolati su base ISEE, per proseguire le terapie. La proposta non ha trovato l’approvazione finale, sebbene il Parlamento abbia incluso nella legge la cifra di 20 milioni di euro per rinforzare il fondo per le attività scolastiche e prevedere un supporto psicologico nelle scuole. Nonostante le varie rassicurazioni, il mancato inserimento della proposta rappresenta un’occasione mancata per affrontare sistematicamente le problematiche relativa alla salute mentale, essendo acclarato che il disagio non riguarda solo i bambini o gli adolescenti. La manovra ha invece preferito concentrarsi su altri tipi di finanziamento, spesso legati a forme di bonus propedeutiche al rilancio di attività produttive.
Ancora tanti muri da abbattere
Nonostante la scarso impegno politico, il tema della salute mentale riceve sempre più attenzione all'interno del dibattito pubblico, grazie anche al contributo di di sportivi e personaggi celebri, che tentano di superare lo stigma che avvolge il problema delle malattie mentali e delle fragilità psicologiche. Ma se da un lato i tabù in materia iniziano a cadere, rimane il problema dell’accesso alle cure. Il sostegno piscologico infatti richiede un percorso, costituito da diverse sedute difficili da sostenere economicamente, soprattutto nel lungo periodo. Non a caso ha destato molto interesse l'esperimento della Regione Campania di istituire uno psicologo di base su tutto il territorio regionale. La legge, promulgata nel 2020, ha incontrato però la contrarierà del Governo, che ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale per difetto di competenza: la Regione, cioè, avrebbe legiferato in una materia che, secondo l’esecutivo, non sarebbe stata di sua pertinenza.
La sentenza della Corte Costituzionale rappresenta inoltre un importante precedente che potrebbe spianare la strada ad altre regioni intenzionate a sviluppare progetti analoghi
La Consulta ha deciso tuttavia di respingere il ricorso permettendo alla Campania di procedere con la realizzazione di una rete regionale di psicologi, liberi professionisti convenzionati con la sanità regionale, volta a integrare e sostenere l’azione dei medici di famiglia e dei pediatri, attraverso il coordinamento delle ASL locali e dei distretti locali. La sentenza della Corte Costituzionale rappresenta inoltre un importante precedente che potrebbe spianare la strada ad altre regioni intenzionate a sviluppare progetti analoghi. Nonostante sia ancora alle prime fasi, il progetto ha raccolto molto entusiasmo anche tra i vari ordini di psicologi, rappresentando il primo passo per aumentare la consapevolezza sull'importanza di agire sistematicamente sui temi della salute mentale.
Uno sguardo territoriale
Nella provincia autonoma di Bolzano, il Sistema sanitario da tempo prevede varie opzioni ed esenzioni per le cure psicologiche. L'offerta provinciale si sviluppa nei quattro comprensori attraverso una rete capillare di servizi pubblici affiancate da strutture private convenzionate. Le normative dispongono che i minorenni non debbano sostenere alcun costo e sono presenti esenzioni - calcolate su base ISEE - per pazienti con malattie croniche e invalidanti (ad esempio per i pazienti oncologici), per le psicopatologie, per coloro che soffrono di forme d’invalidità e per gli ultra 65enni con reddito inferiore a 36 mila euro. Inoltre, per chi non rientra in queste categorie, è prevista la possibilità di usufruire di pacchetti da 8 sedute (rinnovabili) a 36 euro, uniti al pagamento del ticket (36,15€) al momento della prima visita. Nelle scuole di lingua italiana è possibile rivolgersi agli sportelli psicologici interni, mentre nelle scuole di lingua tedesca gli insegnanti sono affiancati dalle figure dei pedagogisti. Nei vari comprensori sono inoltre attive una serie di collaborazioni psicologiche legate ai progetti di integrazione.
In questo periodo quindi la domanda rimane più grande dell’offerta
Anche nel territorio bolzanino, le conseguenze psicologiche derivanti da due anni di pandemia si sono fatte sentire. “Il sistema provinciale manifesta da tempo attenzione verso questi disturbi, ma nell’ultimo periodo le richieste sono aumentate - spiega a salto.bz la Dottoressa Mariantonietta Mazzoldi, direttrice del Servizio di Psicologia ospedale-territorio del Comprensorio Sanitario di Bolzano - la pandemia ha acuito il bisogno di queste cure e riceviamo circa trenta nuove richieste a settimana solo per psicoterapia, sommate all’aumento di quelle provenienti dalla scuola e dai Servizi sociali. In questo periodo quindi la domanda rimane più grande dell’offerta”. Nel momento dell’emergenza la rete dei servizi PSY ha comunque istituito un numero verde di assistenza attivo h24, mentre si è riusciti ad ovviare alla difficoltà degli spostamenti con una veloce digitalizzazione, che ha permesso di svolgere le sedute online.
Il bonus psicologo avrebbe potuto alleggerire i carichi di lavoro dei Servizi pubblici
“La modalità delle sedute da remoto - continua Mazzoldi - è stata particolarmente apprezzata dai pazienti ed abbiamo continuato ad utilizzarla anche dopo il lockdown, perché permette di raggiungere anche le persone che vivono nei posti più isolati. Inoltre abbiamo iniziato ad utilizzare i pc anche per le riunioni tra colleghi e direttori dei comprensori, e continuiamo ad usufruirne, perché ci permette di coordinarci con maggiore velocità, i quattro comprensori comunicano molto tra di loro e cerchiamo di procedere in parallelo con tutte le attività sul territorio”. Gli psicologi si dimostrano particolarmente attivi nell’assistenza verso le categorie più fragili, in collaborazione con Neuropsichiatria Infantile, i Servizi di Psichiatria e i SerD, in una rete già ben sviluppata e radicata in tutta la provincia: “Il bonus psicologo - conclude la direttrice - avrebbe potuto alleggerire i carichi di lavoro dei Servizi pubblici, permettendo agli utenti di rivolgersi anche ai professionisti privati, membri di un Ordine, quello degli psicologi di Bolzano, che conta oltre 800 iscritti”.