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“Non saremo al servizio della Svp”

Così Urzì rispetto all’eventuale candidatura di Frattini a sindaco di Bolzano. Lillo apre: “Sì a Frattini purché Biancofiore non si impicci della campagna elettorale”.

È un po’ come il gioco delle tre carte: “ora è qui, ora non c’è più”, la candidatura di Franco Frattini – consigliere di Stato ed ex commissario europeo -, per la poltrona di sindaco di Bolzano è stata prima svelata, poi perduta nel toto-nomi e infine di nuovo palesata. E a proposito di prestidigitazione, “con la sola imposizione delle mani”, come diceva un vecchio comico, Michaela Biancofiore sembra aver ora incassato la disponibilità del suo Vip nazionale a correre per il centrodestra alle prossime elezioni comunali. “Rispetto Frattini ma prima dobbiamo metterci al tavolo e discutere, perché voglio essere sicuro e voglio sentirlo da lui che ci sia l’effettiva intenzione di candidarsi, e non saperlo attraverso terzi”, commenta il coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Lillo, e la stoccata alla Biancofiore va subito a segno. “Se lo scopo è quello di proporre per la città un candidato prestigioso mi sta bene, se invece lo scopo è, da parte dell’onorevole Biancofiore, solo quello di riaccreditarsi agli occhi di tutto il centrodestra e degli elettori, questo non sta bene a nessuno. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter dialogare direttamente con l’attore principale”, prosegue Lillo. Il coordinatore regionale di FI chiarisce che “una condizione condivisa da tutto il centrodestra per promuovere la candidatura di Frattini è che l’onorevole Biancofiore resti a Roma a fare la deputata e non si impicci della campagna elettorale, se dobbiamo fare un passo indietro lo facciamo tutti, lei compresa”.

Un passo indietro auspicato anche da Alessandro Urzì, l’attuale candidato di FI e Alto Adige nel cuore: “Berlusconi con Bolzano non c’entra nulla, non mi interessa né quello che pensa lui né quello che pensa Biancofiore, il confronto è unicamente sul programma. Chi usa il telecomando per gestire le cose dall’esterno a lungo termine uccide la fiducia dei cittadini”.

Con il ritorno del “figliol prodigo” Frattini nel palinsesto centrifugo dei nomi tornano, inevitabilmente, anche le polemiche sull’efficacia di una candidatura “da fuori”, secondo Lillo “una persona con l’esperienza e le conoscenze di Frattini non avrebbe difficoltà a entrare in breve tempo nell’agone politico cittadino”. Più cauto, al contrario, Urzì:

Per Bolzano ci vuole un sindaco di Bolzano. Ho grande stima di Frattini, l’ho anche votato in una delle quattro votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica ma bisogna conoscere nel dettaglio le problematiche della città da affrontare, come l’arredo urbano, la viabilità, le questioni relative all’insediamento dei centri commerciali, al sistema di raccolta dei rifiuti, alla sicurezza, eccetera”.

Secondo il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore si tratta di restituire i giusti ruoli alle relative competenze, candidare Frattini vorrebbe dire "declassare" una figura, che è stata considerata per la Presidenza della Repubblica e per la guida della Nato, e portarla ad occuparsi “dell’intervento sul verde di Gries o dei paletti gialli nell’area destinata ai bidoni dell’immondizia”, afferma Urzì.

Fra le condizioni poste da Frattini c'è in primis “il totale superamento di logiche e schieramenti divisivi in favore di una visione unanimemente condivisa di un progetto per la città ancorato all’Europa e al popolarismo europeo”, come specificato dal diretto interessato. Altra condizione è che la Svp non si opponga e anzi ribadisca la sua natura “blockfrei”, ma il dialogo con la Stella Alpina, secondo Giorgia Meloni, non è praticabile. Se ne parlerà questa sera nel corso della riunione fra le forze del centrodestra.

“Sappiamo bene che le dinamiche politiche portano a fare scelte più o meno convenienti rispetto al contesto in cui si manifestano. Ci sono diversi esempi in cui il connubio fra Svp e l’area di destra ha funzionato, a Brunico, per dirne una, la Svp ha governato molto bene per dieci anni con una lista civica di centrodestra, a Dobbiaco il sindaco italiano ha sorpassato nei sondaggi un eventuale sindaco della Volkspartei, a Merano è stata confermata l’alleanza della scorsa legislatura con una lista di centrodestra. La Svp è un partito etnico che tende a fare esclusivamente gli interessi della sua parte linguistica, perciò se Frattini può essere la soluzione a tutti i mal di pancia all’interno della Svp rispetto agli attuali partners, non ultimi gli ecosociali, non vedo perché la Stella Alpina non possa tornare a fare l’ago della bilancia”.

Questa l’opinione di Enrico Lillo, a cui fa eco quella di Alessandro Urzì, il quale precisa tuttavia che aprire alla Svp non significa adottare nei suoi confronti un atteggiamento “servile”: “Bolzano si può governare solo con la Svp, ma cosa diversa è dover chiedere il permesso al partito per poter muovere un passo a Bolzano, questo è il metodo Spagnolli, non il mio e del mio Movimento. Il nostro obiettivo è di governare con pari dignità con la Volkspartei se si realizzano le condizioni di programma che noi poniamo e le condizioni in termini di numeri. I bolzanini devono rivendicare la loro autonomia dalle dinamiche provinciali che la stanno soffocando”.