Economia | La svolta

Back to black?

Voucher addio. Ebner (Cgil): "Meno burocrazia". Serafini (Uil): "Così si torna al lavoro nero". L'APA mette in guardia: oggi ultimo giorno per acquistare i buoni lavoro.
Voucher
Foto: upi

Il Pd si è arreso. Per scongiurare il referendum del 28 maggio chiesto dalla Cgil il governo - come preannunciato ieri, 16 marzo - abolirà del tutto lo strumento dei voucher ovvero i buoni lavoro per retribuire impieghi occasionali. Oggi, annuncia la deputata del partito democratico e relatrice della proposta di abrogazione in Commissione Lavoro Patrizia Maestri, si voterà un emendamento per eliminare tale strumento. “È la fine dei voucher - ha detto Maestri -. Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati”. Tre gli articoli del Jobs Act che verrebbero abrogati: 48, 49 e 50, dedicati al lavoro accessorio su “definizione e campo di applicazione”; “disciplina del lavoro accessorio” e “coordinamento informativo a fini previdenziali”. Il decreto legge che arriva oggi in consiglio dei ministri oltre a cancellare i voucher dovrebbe ristabilire il principio della solidarietà tra committente, appaltatore e subappaltatore rispetto alle prerogative dei lavoratori (il secondo dei quesiti referendari).

“Il sindacato in Italia c’è, e questa decisione del governo ne è la prova - spiega Alfred Ebner, segretario altoatesino della Cgil, a salto.bz -, certo siamo ancora lontani dall’aver risolto le questioni del precariato, sulle quali occorre continuare a lavorare; la politica deve rendersi conto che la forbice delle diseguaglianze, non solo in Alto Adige, Italia, Europa, ma in tutto il mondo si sta allargando, l’abbiamo appena scampata in Olanda, ma i populismi e i qualunquismi ci sono, e bisogna dare una risposta a tutte quelle persone messe da parte da scelte economiche che hanno portato a una forte diminuzione dei diritti dei lavoratori nell’ottica dell’austerità e competitività”. La domanda ricorrente è se ora il lavoro nero tornerà a lievitare con maggiore rapidità. “I dati dell’Inps - chiosa Ebner - dicono che le famiglie, e cioè la categoria con maggiori difficoltà, hanno fatto un utilizzo dei voucher pari al 3%, una percentuale irrisoria, il 97% è stato utilizzato da aziende contrattualizzate, non credo che questo strumento abbia inciso sul lavoro nero più di tanto. Il punto è che bisogna pensare a uno snellimento burocratico per facilitare le assunzioni, ma in questo paese fra il dire e il fare, come si suol dire, c'è di mezzo il mare”. Il lavoro accessorio è un realtà, puntualizza il sindacalista, e deve essere governato, “attraverso una maggiore tracciabilità, ad esempio”.

Nel frattempo Confartigianato imprese (APA) lancia l’allarme: dal momento che probabilmente il decreto verrà pubblicato già domani sulla Gazzetta ufficiale entrando quindi in vigore, i voucher saranno ancora acquistabili solo entro oggi. Contro l’abolizione si è espresso, fra gli altri, anche Toni Serafini, segretario generale della Uil altoatesina: “In questo modo si butta via con l'acqua sporca anche il bambino. Ci sembra chiaro che si torna al lavoro nero. Serve una regolamentazione seria per i lavori occasionali”.

Forte preoccupazione in merito alla questione appalti esprime la CNA costruzioni regionale in quanto, con il decreto, verrebbe cancellato il faticoso punto di mediazione fissato con il decreto legislativo 276 del 2003 fra i legittimi interessi dei lavoratori e gli altrettanto legittimi interessi delle imprese. “La norma che oggi obbliga i lavoratori ad agire nei confronti del proprio datore di lavoro, prima di rivolgersi alle altre imprese della filiera dell’appalto - sottolinea CNA - non elimina né diminuisce la portata e gli effetti della responsabilità solidale nei confronti del lavoratore. Rappresenta invece sicuramente una tutela importante per tutte quelle imprese che operano con serietà e nel pieno rispetto delle regole”.