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Glifosato, frenata di Oms e Fao

"Improbabile" che l'erbicida sia cancerogeno, affermano le organizzazioni. Attesa in settimana la decisione dell'Ue sul rinnovo dell'autorizzazione.

"È improbabile che l'assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l'uomo". Lo sostiene un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e della Fao (l'organizzazione delle nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura), a conclusione di una riunione di esperti di residui tossici nel cibo durata tre giorni. "La grande maggioranza delle prove scientifiche - si legge nel documento finale - indica che la somministrazione di glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la più rilevante per l'esposizione con la dieta, non è associata ad effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi". Una posizione, quella delle due organizzazioni internazionali, che va contro il parere espresso da numerose associazioni ambientaliste, secondo le quali il potente erbicida, contenuto tra l'altro nel RoundUp, prodotto dalla Monsanto(giro d'affari: 4,8 miliardi di dollari), è associato a un aumento di tumori e di malformazioni nei neonati. La stessa Oms, un anno fa, aveva definito il glifosato un "probabile cancerogeno".

La decisione sul rinnovo dell'autorizzazione a usare il glifosato nell'Unione europea è attesa in settimana. Secondo indiscrezioni, la commissione Ue avrebbe già predisposto una bozza di delibera che prevede il rinnovo per altri nove anni. L'autorizzazione in essere scadrà alla fine di giugno. All'interno del comitato di esperti dell'Ue che dovrà dare un proprio parere, diversi ministri, tra cui gli italiani Beatrice Lorenzin (salute) e Maurizio Martina (politiche agricole) si sono espressi contro il rinnovo.