Società | Lavoro

“Tempi troppo stretti”

In merito all’incidente mortale su lavoro presso la nuova cantina di Gries, Claudio Corrarati (CNA-SHV) richiama i committenti ad “essere più responsabili”.

Per il presidente dell’associazione di rappresentanza degli artigiani Claudio Corraratioccorre uscire dalla logica che mette uno di fronte all’altro datori di lavoro e lavoratori nei cantieri”. 
Prima o poi anche i committenti devono prendersi le loro responsabilità”, aggiunge il presidente di CNA-SHV commentando a caldo la notizia della nuova vittima sul lavoro nel cantiere della rinnovata Cantina di Gries a San Maurizio, vicino all’ospedale di Bolzano. 

“Quando una comittenza pubblica o privata dà tempo un anno per realizzare un’opera, mentre tutti sanno che ce ne vogliono due, allora occorre non fermarsi agli ultimi due anelli della filiera e capire di chi sono effettivamente le responsabilità di quanto accaduto.”

Corrarati è consapevole di quanto i committenti siano ora tentati di dire che la colpa è di Comune e Provincia, che ritardano nel dare le concessioni edilizie. “Ma allora questo vuol dire - prosegue il presidente di CNA-SHV - che non c’è una programmazione seria dei lavori”. 

Per quanto riguarda l’incidente mortale di San Maurizio la committenza è rappresentata dai contadini della cantina di Gries, ma Corrarati allarga il discorso alle realtà che si trovano a monte di tutti i lavori. Richiamando un principio di fondo strettamente legato alla sopravvivenza stessa delle imprese edili e del relativo mercato del lavoro

“Qualcuno potrebbe dire: voi imprese se vedete che non ci sono i tempi giusti potreste anche rifiutare il lavoro. E’ vero, ma a quel punto dovremmo rifiutare anche di avere dipendenti, perché senza lavori non possiamo esistere.” 

Nello specifico dell’incidente mortale alla cantina di Gries si è evidenziato uno specifico, grave problema, legato alla sicurezza. Ed ai controlli preventivi in cantiere rispetto ai quali la Provincia che ne ha la competenza sarebbe carente da tempo. 
In merito Corrarati concorda: “i controlli sono senz’altro un metodo per stimolare il rispetto delle regole, questo non può essere negato”. Ma il presidente di CNA-SHV ritiene anche che “non sia possibile appellarsi a quest’unica soluzione”. “Va senz’altro costruita bilateralmente una cultura del rispetto delle regole della sicurezza”, aggiunge Corrarati. Puntualizzando però quanto segue

“I committenti dovrebbero progettare assieme all’impresa ed ai responsabili della sicurezza, senza pensare che quello della sicurezza sia un tema che riguarda solo impresa e lavoratori.” 

Insomma: chi ‘costruisce casa propria’ - dice Claudio Corrarati - deve farlo capendo che “occorre rispettare chi in cantiere poi ci lavora”. 

Il presidente di CNA-SHV conclude la sua presa di posizione ricordando che "il senso di responsabilità deve partire in maniera piramidale dai vertici”. E, quindi, “non dal povero lavoratore, chiedendosi se l’errore l’ha fatto lui o l’impresa”.

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Andreas Berger Mer, 05/17/2017 - 13:00

Corrarati si dilunga su concetti generali e si appella al buonsenso, che sarà anche giusto, ma dubito che si possano in un contesto economico come quello attuale cambiare le modalità alle quali siamo ormai abituati. Difficile immaginare che si torni indietro dando 2 anni per costruire un fabbricato. Mi sembra un esercizio abbastanza inutile. Suggerirei invece di andare ad analizzare il terribile incidente di ieri, e trarne successivamente le conclusioni. Forse scopriremo che le cause sono diverse da quelle ipotizzate.

Mer, 05/17/2017 - 13:00 Collegamento permanente