Azioni o elezioni?
Domani è troppo tardi - dobbiamo finalmente passare all’azione e prendere provvedimenti contro i cambiamenti climatici, prima che l’ultimo granello di sabbia scivoli nel bulbo inferiore della clessidra, sigillando la vasca di polvere in cui soffochiamo. Basta rimandare l’azione climatica a un futuro incerto proprio a causa dei cambiamenti estremi che il nostro pianeta sta affrontando. L’assessore provinciale competente e vicepresidente della provincia Giuliano Vettorato (Lega) sembra aver colto il messaggio degli attivisti e delle attiviste per il clima: dopo la deliberazione del Piano Clima Alto Adige 2040, afferma di volere portare le linee guida stabilite dalla carta alla realtà con lo scopo di “garantire il miglior futuro possibile ai cittadini”. Infatti, costituiscono quest’ultimi il fulcro della nuova iniziativa dell’assessore che si occupa della delega ambientale ed energetica dal 2019; Vettorato sottolinea l’approccio su un livello di parità che ha tentato di istaurare con gli elettori e le elettrici durante la fase di elaborazione del Piano Clima, formulando gli obiettivi insieme a esperti/e e tecnici/tecniche prima di presentarlo definitivamente il 18 luglio, e che vuole preservare anche durante l’attuazione. Per coinvolgere ulteriormente nella vita politica chi normalmente vede l’edificio della Giunta provinciale solo da fuori, Vettorato annuncia la costituzione di un Consiglio dei cittadini per il clima: “Ha i cittadini come destinatari, ma allo stesso tempo li ascolta”
Si tratta di un organismo composto da un totale di 50 altoatesini maggiorenni e 6 giovani, selezionati in modalità casuale, ma secondo criteri precisi come sesso, età, distretto di residenza, percorso formativo e lingua - questo campionamento casuale dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT si svolgerà nel corso dell’estate 2023, per abilitare i cinque incontri che avranno successivamente luogo, tra gennaio e giugno 2024. Nell’ambito delle riunioni, il Consiglio dei cittadini per il clima discuterà delle misure del Piano Clima Alto Adige 2040 con l’obiettivo di integrare le normative concepite dalla Giunta e di elaborare delle proposte di attuazione concrete. La valutazione dell’assemblea sarà in seguito riassunta in un documento finale e presentate alla Giunta provinciale.
In tal modo, i cittadini e le cittadine dell’Alto Adige saranno rappresentati e coinvolti nelle scelte politiche che riguardano in primis i cambiamenti climatici e, sostanzialmente, tutti/e noi. Però purtroppo anche in questo caso bisogna ricordarsi che non è tutt’oro ciò che luccica; un’analisi approfondita di tutte le componenti della nuova proposta di partecipazione è indispensabile. David Hofmann, attivista del movimento di protesta ambientale Extinction Rebellion (XR) e dell'alleanza Climate Action South Tyrol, esprime alcune riflessioni sull’ambivalenza del nuovo Consiglio dei cittadini.
Saltò.bz: Cosa ne pensa dell’iniziativa dell’assessore Vettorato?
David Hofmann: La fondazione di un’assemblea per il clima era una delle richieste di Exstinction Rebellion non solo a livello nazionale, ma anche provinciale e comunale, perché riguardo alla crisi climatica è necessario aumentare la partecipazione dei cittadini e delle cittadine. Siamo quindi soddisfatti che in Alto Adige si faccia questo passo, ma ovviamente il progetto deve essere valutato in tutte le sue dimensioni, senza tralasciare il fatto che ci sono anche lati negativi.
L’assemblea dei cittadini sarà costituita da 50 altoatesini/e maggiorenni e sei giovani. Secondo lei, il Consiglio è rappresentativo per la popolazione della nostra provincia?
Prima di tutto, bisogna sottolineare che l’estrazione a sorte rappresenta un buon approccio per la creazione di un’assemblea di cittadini, ma è difficile giudicare se cinquanta persone bastino per rappresentare l’insieme degli abitanti della provincia. La questione più importante però è se questi/e rappresentanti potranno riflettere le varie dimensioni della vita sociale, quali naturalmente l’età, l’appartenenza linguistica, ma anche e fondamentalmente lo stato sociale. Poi sarebbe significativo capire invece se il numero di sei giovani è proporzionale agli adolescenti che vivono in Alto Adige.
Siamo soddisfatti che in Alto Adige si faccia questo passo, ma il progetto ha anche lati negativi”
Quali critiche emergono riguardo al Consiglio dei cittadini?
Prima di tutto, al momento sembra che l’assemblea selezionata non potrà attivamente proporre delle misure concrete da adottare nella gestione dell’emergenza ambientale, ma che la loro funzione sarà ridotta allo stabilimento di come implementare dei regolamenti predisposti, già fatti e finiti. Il nostro movimento, l’Extinction Rebellion, non considera questo tipo di coinvolgimento una partecipazione popolare autentica, perché si limita al dibattito su come comunicare e mettere in pratica delle normative. È decisamente un aspetto dell’iniziativa che critichiamo, vorremmo che l’assemblea possa attivamente proporre nuove misure, perché secondo le nostre analisi dei provvedimenti messi in atto per il Piano Clima Alto Adige, al momento quest’ultimi non bastano se vogliamo raggiungere gli obiettivi fino al 2040. Quindi, i cittadini e le cittadine convocati/e alla nuova assemblea dovrebbero avere il diritto di proporre nuove leggi e iniziative e, soprattutto, queste dovrebbero essere prese sul serio dalla Giunta - si tratta di un altro punto importante che ci fa riflettere: quanto peso avranno le decisioni dell’assemblea nella pratica?
Inoltre, c’è anche da fare notare che attualmente l’introduzione del Consiglio clima sembra quasi una messa in scena in vista delle elezioni, tra l’annuncio dell’assemblea e l’assessore Vettorato nel ruolo del politico che apre le porte alla la partecipazione cittadina in Alto Adige. Se pensiamo un attimo al passato, questa iniziativa è tutt’altro che coerente, poiché sia la Lega che l’SVP si sono sempre messe contro il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine nella vita pubblica e politica. Un esempio recente risale al 15 marzo di quest’anno, quando in Giunta regionale entrambi i partiti hanno votato contro una mozione posta dal M5S che voleva introdurre una legislazione per facilitare la creazione di un’assemblea di cittadini/e. Era previsto che questo consiglio estratto a sorte avrebbe presentato proposte di delibera ed espresso pareri al Consiglio provinciale, in modo da ottenere un maggior coinvolgimento popolare. Il fatto che la Lega e l’SVP abbiano votato contro questa proposta, mentre adesso Vettrorato introduce un concetto simile, mette in questione non solo la sua credibilità, ma anche l’influenza politica concessa all’assemblea climatica.
Nel complesso, è fiducioso riguardo al consiglio dei cittadini?
Noi del XR osserveremo come sarà gestita l’assemblea cittadina e anche le proposte sviluppate dai suoi membri. In principio siamo molto d’accordo con questa iniziativa, siamo contenti che si faccia questo passo, perché abbiamo spesso svolto delle campagne per informare i cittadini e le cittadine sulle assemblee e la loro importanza. Vedremo in che modo verrà messa in pratica l’iniziativa, perché, come ho già spiegato, la Lega e l’SVP non brillano nella loro storia di sostegno della partecipazione cittadina.
Concretamente, cosa caratterizza l’assemblea cittadina ideale ai suoi occhi?
Innanzitutto, un’assemblea ideale rappresenta la popolazione nelle sue dimensioni importanti, a livello linguistico, educativo e sociale. Dal punto di vista di Extinction Rebellion, è fondamentale che il consiglio cittadino abbia una funzione deliberativa, cioè che possa proporre e definire delle proprie misure da intraprendere in aggiunta alle normative decise dai politici, e che le proposte dell’assemblea siano prese sul serio in Consiglio comunale, che diventino legge - è così che si ottiene una partecipazione popolare seria e fruttuosa.
L’introduzione del Consiglio clima sembra quasi una messa in scena in vista delle elezioni”
In una risposta precedente ha accennato che il Piano Clima 2024 è troppo ambizioso in confronto alle misure prese per realizzarlo. Quali sono i suoi punti deboli?
Un aspetto che viene trattato con poca attenzione nel Piano Clima, è la giustizia sociale. Da quanto si legge sul sito della provincia, la giustizia sociale farà parte della deliberazione del Consiglio. Sarà da osservare con tanta attenzione quanto peso la giunta darà a questo aspetto dato che effettivamente è essenziale per riuscire a svolgere la transizione
ecologica. I cambiamenti a livello cittadino devono assolutamente essere messi in atto in modo socialmente giusto, cioè con carichi e impegni equi. Per esempio, se il governo introduce una tassazione sulle emissioni di CO2, i cittadini e le cittadine meno abbienti avranno più difficoltà a gestire l’aumento dei prezzi, quando, allo stesso tempo, sono coloro che emettono meno gas a effetti serra riguardo alle fabbriche e le industrie, ma anche in confronto a chi ha un reddito maggiore.
Si devono dunque tenere in mente queste difficoltà e sviluppare dei concetti che si basano sulla giustizia sociale anche nella lotta contro i cambiamenti climatici. Attualmente, nel discorso politico non viene prestata abbastanza attenzione a questo aspetto sociale e tante critiche da parte di chi governa sono incentrate sul consumismo individuale, come l’uso delle macchine private o il fatto di comprare e consumare carne - così viene respinta la responsabilità politica, il carico della transizione ecologica viene a pesare sui cittadini e sulle cittadine che in tanti casi non hanno i mezzi economici per cambiare stile di vita. Se vogliamo veramente raggiungere la neutralità climatica senza aumentare le difficoltà di chi guadagna meno, abbiamo bisogno di investimenti nei settori che sono fuori dalla portata dei privati.
In vista di questi ostacoli risalta l’importanza di un’assemblea cittadina i cui membri hanno la possibilità di proporre nuovi regolamenti a misura dei cittadini e delle cittadine e di discutere insieme sugli input di esperti/e, in modo da affrontare la minaccia dei cambiamenti climatici insieme, in una collettività equa e responsabile.
...der Autonomiekonvent lässt
...der Autonomiekonvent lässt grüßen!
In risposta a ...der Autonomiekonvent lässt di Evi Keifl
Der Unterschied ist, dass die
Der Unterschied ist, dass die Mitglieder des Organs nach dem Zufallsprinzip benannt werden, wodurch eine Unterwanderung wie beim Autonomiekonvent nicht möglich ist.
In risposta a Der Unterschied ist, dass die di Manfred Klotz
Unterwanderung? Sie tragen
Unterwanderung? Sie tragen aber dick, sehr dick auf. Wenn nicht das "richtige" Ergebnis herauskommt, dann ist der Konvent, die Veranstaltung o. ä. halt unterwandert.
Tutte le iniziative che
Tutte le iniziative che riguardano la salvaguardia del clima sono encomiabili. MA, a mio avviso, ci vuole un approcio pragmatico. Un po' come fanno gli statunitensi!
Quindi fate pure tutte le assemblee che volete (che per la cronaca basterebbe creare un forum online con sessioni in streaming). Discutete e parlate quanto volete. Ma tanto le leggi della fisca, chimica (aggiunta a studi sociologici) quelli sono!
Tradotto:
1) che tipo di inquinamento esiste?
2) una volta capito questo quali sono le fonti di inquinamento?
3) una volta definito ciò qual'è il compromesso che vogliamo seguire per inquinare di meno. [Parlo volutamente di compromesso perché non è possibile fermare il progresso e l'evoluzione. Vivere in una capanna e mangiare cosa si coltiva sarebbe un'ottima cosa. Ma allora dovresti rinunciare a tante altre cose tra cui internet e la stessa elettricità.]
4) Infine come realizzare tale compormesso?
Personalemente penso che in primis si debba eliminare ogni utilizzo di idrocarburi. Quindi aumentare le fonti rinnovabili. Siccome non si possono più sfruttare i fiumi (che in futuro saranno sempre più in secca) si deve andare sul fotovoltaico (dato che l'eolico a molti non piace). Quindi dotare tutti gli edifici di pannelli fotovoltaici e pompa di calore, ma anche coprire una parte dei laghi (vista la siccità) e pure usare massicciamente l' agrifotovoltaico (basti pensare a tutta la piana dell' Adige). Fare anche uso di batterie di accumolo particolarmente innovatve, come le ioni di sodio. Quindi utilizzare solo mezzi pubbli elettrici e chiaramente migliorarli nelle tempistiche. Ma anche creare stazioni di ricariche efficienti e capillari per le auto elettriche.
Già solo in questi punti vi sono un sacco di COMPROMESSI da considerare.
Potenziate i vari teleriscaldamenti dei paesi con l'utilizzo di silos di sabbia per trattenere e diffondere il calore d'inverno (come avviene già in Svezia).
Discorso delicato è il trattamento dei rifiuti che imporrebbe una visione europea (linee guida sul packeging). Personalmente, ed è solo una mia opinione, creerei due mini termovalorizzatori rispettivamente a Merano e Brunico. Anche questo è un COMPROMESSO.
Altro discorso la gestione dei turisti. Sempre personalmente creerei un portale unico di prenotazioni per tutta la provincia e farei pagare di più il pernottamento per chi decide di venire con i propri mezzi, così in primis per una sorta di numero chiuso, ma anche per scremare quelli che sono meno sensibili alle questioni ambientali.
Di questione ve ne sono tante altre (io ci metto pure la carne coltivata) e forse una su tutte è l'utilizzo dei fertilizzanti chimici e pesticidi nelle coltivazioni.
In risposta a Tutte le iniziative che di Massimo Mollica
Il suo discorso è pienamente
Il suo discorso è pienamente condivisibile. Il problema comune, secondo me, rimane proprio nel poter/voler accettare un COMPROMESSO, perché tra i tanti significati che ha questo termine, c'è proprio quello che lo definisce una "forma di accordo fra le opposte esigenze di due parti in contrasto, per cui ciascuna delle due cede qualche cosa per risolvere la controversia" ed è qui, a mio avviso, purtroppo nasce tutto l'inghippo, il fatto di cedere qualche cosa. Purtroppo la nostra cara provincia (non intesa come entità governativa, ma come popolazione) ci ha ultimamente dimostrato che non siamo molto propensi a "cedere qualche cosa" per il bene comune, ma tutt'altro.
Lo ha scritto anche lei citando l'eolico, forma di produzione di energia "brutta" .... una contraddizione che basterebbe sol questa per farci meritare, non dico l'estinzione, ma tutto il peso di quanto climaticamente sta accadendo al nostro pianeta.
Il progresso non si può fermare, ma si può (anche se ormai il verbo più corretto potrebbe essere deve) fermare quanto prima la corsa al progresso, creare un'economia incentrata più sulla circolarità che alla crescita, cambiare il concetto di "avere per essere felici" in "essere felici con quello che si ha" .. però, come scrive giustamente, questo si traduce in COMPROMESSO .... cosa che ormai in pochissimi siamo pronti ad accettare, perché ribaltando un vecchio proverbio, l'erba del vicino, chi "se ne frega" se ormai non è più verde della mia.
In risposta a Il suo discorso è pienamente di Luca Bassi
Bellissima risposta! La
Bellissima risposta! La ringrazio per il Suo punto di vista. La circolarità la trofo fondamentale. E' una questione di rispetto verso questo mondo e verso la comunità. Io rimango un progressista convinto. Quindi il problema è in primis sociologico e in parte psicologico. Perché senza COMPROMESSO non si otterrà nulla.
In risposta a Bellissima risposta! La di Massimo Mollica
La ringrazio, e visto che
La ringrazio, e visto che siamo sulla stessa linea di pensiero, mi permetto solo di aggiungere che questo compromesso deve avvenire fra noi persone/cittadini indistintamente dal "ruolo sociale" che ricopriamo all'interno della società (mi sia permesso il gioco di parole), perché ormai con la Natura è troppo tardi e come la stessa ci insegna, questa non scende ad alcun compromesso.
Il primo passo deve venire da noi in primis, perché in questo caso non possiamo e dobbiamo aspettare semplici decisioni politiche, ma cambiamenti basici del pensiero comune.
Tanto per fare un esempio, personalmente da anni utilizzo mezzi pubblici per gli spostamenti di lavoro (treni ed autobus) e proprio durante questa settimana, ho notato che il traffico urbano è ovviamente praticamente assente, mentre sui mezzi pubblici (aldilà degli studenti) gli utilizzatori sono sempre gli stessi ... a buon intenditor...