Società | Le ricette contro la crisi

Michele Buonerba: occorre cambiare paradigma

I sindacati cercano di scuotere la politica locale e presentano una piattaforma per la prossima legislatura. Michele Buonerba (Sgb/Cisl) riassume per salto.bz il succo del suo intervento.

In vista delle elezioni provinciali, i quattro sindacati confederali (Cgil/Agb, Sgb/Cisl, Uil/Sgk e Asgb) si sono riuniti ieri mattina (17 settembre) per sottoporre ai partiti un documento unitario contenente le proposte per la legislatura 2013-2018.

Secondo Michele Buonerba, segretario provinciale Sgb/Cisl, non si è trattato di un’iniziativa rituale. Palese, al contrario, il senso d’urgenza che scaturisce da una duplice percezione: fiinora gli effetti della crisi sono stati sottovalutati, credendo di trovarci in un’enclave protetta e per così dire immunizzata da quanto stava intanto accadendo intorno; persino in campagna elettorale i temi più rilevanti per la vita delle persone vengono trascurati, non lasciando intravedere quel che occorre fare non solo nel medio e lungo periodo, ma già adesso. Per questo, i sindacati hanno deciso di dare un segnale.

“Già cinque anni fa – commenta Buonerba – proponemmo una discussione sui temi sociali più sensibili, ma soltanto di recente ci si sta rendendo conto che le misure nel frattempo prese non hanno prodotto alcun risultato apprezzabile. Occorre un cambiamento profondo, che io definisco di paradigma, altrimenti c’è il rischio che la nostra provincia sprofondi in una condizione simile a quella di altri territori, che non possono vantare alcun status speciale”.

Il ragionamento di Buonerba insiste così su una prospettiva che cerca d’indicare la fuoriuscita dal disagio sociale: “Una pressione fiscale insostenibile e l’invecchiamento della popolazione costituiscono una morsa dalla quale ci si può liberare soltanto favorendo la trasformazione del nostro concetto (e della nostra pratica) di Welfare State in Welfare Society, vale a dire realizzando un patto tra le tre sfere che compongono la società: enti pubblici, imprese e società civile organizzata”. Un nuovo modello di cooperazione dunque, molto distante dalla filosofia dei finanziamenti a pioggia che non promuovono occupazione e innovazione.

E proprio il rilancio della politica occupazionale, migliorando i requisiti di accesso alla formazione continua e professionale, è l’altro punto decisivo da sottolineare: “La disoccupazione è una condizione frustrante, che deve essere circoscritta mediante provvedimenti anche mirati alla ricollocazione degli over 55. E questo è possibile soltanto premiando con sgravi fiscali le associazioni o le aziende che lo consentono. Inoltre – conclude Buonerba – è indispensabile che il finanziamento alle imprese sia maggiormente garantito a chi è disposto a fare rete e ad allargare il raggio della sua azione”.