Cultura | Sviluppi

“Polo bibliotecario, non solo promesse”

Da Caramaschi a Zanin, passando per Team K e Io sto con Bolzano, ecco come si posizionano le forze politiche sull’annoso progetto. Bertorelle: “La strada è ancora lunga”.
Polo bibliotecario
Foto: upi

L’appello, trasversale a tutti i candidati sindaco e alle forze politiche in corsa alle imminenti elezioni comunali di Bolzano, era scattato agli inizi di settembre: “Il polo bibliotecario va costruito subito per lo sviluppo delle istituzioni culturali della città”, esortava Carlo Bertorelle, direttore della rivista “Il Cristallo”. E in questo senso qualche segnale di fumo, con l’ampio incentivo costituito dalla campagna elettorale, è arrivato. Purché non si tratti di “facili promesse elettorali”, sottolinea Bertorelle. “La città capoluogo e l’intera provincia non possono essere bloccate da anni di inerzie amministrative e rimanere ostaggio della crisi finanziaria e dal fallimento della ditta ‘Condotte’. Analogo discorso vale per l’altra opera pubblica, il carcere di Bolzano, che versa in indegne condizioni disumane da anni ed anni”.

 

E ora?

 

Di fronte al progetto di polo bibliotecario in via Longon sembrerebbe emergere la volontà di dare impulso all’iter per il reale inizio dei lavori, riferisce Bertorelle, “questo però non allo stesso modo e non da parte di tutte le forze politiche, il che fa temere che la soluzione non sia molto vicina e che, da parte di alcuni degli esponenti e dei responsabili politici, non si operi con la necessaria fermezza, convinzione ed energia politica per risolvere rapidamente il problema”.

Secondo la sintesi fatta dal direttore della rivista “Il Cristallo” i partiti della coalizione di centrosinistra per Caramaschi sindaco avrebbero espresso un deciso sostegno al progetto originario di polo bibliotecario sostenendo di impegnarsi per questo a tutti i livelli, chiedendo che soprattutto la Provincia si assuma le proprie responsabilità. In particolare Caramaschi si dichiara “totalmente contrario ad un ripensamento ora, che farebbe perdere altri dieci anni”.

Divide invece il tema all’interno del centrodestra: la lista Zanin e Forza Italia con Alberto Sigismondi appoggiano il progetto e la necessità di realizzarlo al più presto; la Lega, con l’onorevole Filippo Maturi, ritiene che il tema non sia di competenza comunale ma provinciale e che la Provincia non possa prendere iniziative fino a quando la vicenda giudiziaria e amministrativa della ditta Condotte non sarà risolta, Fratelli d’Italia propende invece per una riconversione dell’edificio anche a scopo museale, preservando la originaria struttura architettonica razionalista.

La città capoluogo e l’intera provincia non possono essere bloccate da anni di inerzie amministrative e rimanere ostaggio della crisi finanziaria e dal fallimento della ditta ‘Condotte’ (Carlo Bertorelle)

Come si posizionano invece gli altri competitor della tornata elettorale? Le risposte sono variegate. Il Team K, sottolinea Bertorelle, è per unire polo bibliotecario e museo archeologico con Ötzi, ma nel frattempo usare l’ex Pascoli come struttura scolastica e aule a rotazione in base al bisogno; il Movimento 5 Stelle sostiene che l’edificio attuale non deve essere abbattuto e possa servire ancora ad uso scolastico, specie in tempi di Covid, mentre la biblioteca nuova potrebbe trovare posto in altri edifici vuoti  esistenti a Bolzano; Casapound approva la rapida costruzione del polo bibliotecario, ma per farne anche la sede di Ötzi e dotarlo di una sala congressi. La risposta di Stefano Pagani, a nome di Volt-PSI-Più Bolzano, è di forte sostegno al progetto originario e di ampia fiducia nelle sue potenzialità culturali e sociali; e analogo sostegno e fiducia vengono anche dalla lista di Angelo Gennaccaro Io sto con Bolzano. La soddisfazione insomma è per essere riusciti a “sensibilizzare e spingere le varie forze in campo a prendere posizione - riassume infine Bertorelle - ma allo stesso tempo la strada appare ancora lunga”.