Società | Immigrazione

Il razzismo finirà quando si potranno chiamare le cose col loro nome

Persone immigrate, senza relazioni sociali inclusive, sono più soggette a violare le regole.
Saperlo.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
  Il Questore ha comunicato l’esito delle attività di controllo svolte nell’ultimo fine settimana dalle forze dell’ordine: a Bolzano identificate 175 persone, di cui 87 con precedenti con la giustizia o per irregolarità; 114 sono stranieri. A Merano identificate 128 persone, di cui 47 con precedenti; 83 sono stranieri. Numeri che segnalano un problema. Fisiologico, forse, ma pur sempre un problema per gli immigrati e per gli altoatesini. Parlarne con franchezza farebbe bene a tutti e sarebbe la base per un necessario serio lavoro di integrazione civile. Potendone parlare, senza generalizzazioni, ma anche senza essere immediatamente incasellati come razzisti (o come buonisti). Il compianto regista Dino Risi lo diceva in modo molto più crudo e con una battuta, a noi spetta il diritto/dovere di chiamare le cose con il loro nome.
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Maximilian Ben… Mar, 11/17/2015 - 17:11

Mi spieghi cosa vuol dire "di cui 87 con precedenti con la giustizia o per irregolarità;"?
L'irregolaritá si riferisce ai documenti del permesso di soggiorno? Magari che si sommano a veri precedenti? Se fosse così, questi sarebbero le conseguenze statistiche della criminalizzazione della clandestinità. Ma forse mi sbaglio. Grazie per la risposta.

Mar, 11/17/2015 - 17:11 Collegamento permanente
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Michael Schlauch Mar, 11/17/2015 - 18:23

In risposta a di Maximilian Ben…

Ganz klarer Fall von "selection bias". Es reicht eben nicht, einfach einen ausgewählten Datensatz herzunehmen und nach Belieben Kausalitäten anzudeuten (Gegendarstellungen gibt es zu Hauf http://www.spiegel.de/schulspiegel/wissen/kriminalitaet-von-migranten-l…). Hier stellt sich z.B. die Frage, warum statistisch nur nach der Variable Inländer-Ausländer kontrolliert wird und nicht gleichzeitig auch nach Bildung, Einkommen, Familienstatus etc. etc., welche die eigentlichen kausalen Hintergründe für kriminelles Verhalten darstellen.

Mar, 11/17/2015 - 18:23 Collegamento permanente
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Michael Schlauch Mar, 11/17/2015 - 23:59

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

Nein, ausblenden sollte man sie nicht, denn dann könnte man auch nicht untersuchen, dass es ausschlaggebende Faktoren gibt, die einen größeren Einfluss haben als Nationalität, nur aber nicht in jeder Nationalität homogen verteilt sind. Ohne Benennung dieser statistischen Verzerrung und Scheinkorrelationen wird eben schnell der falsche Eindruck erweckt. "Parlare con franchezza" hieße nämlich auch, über eine ganze Reihe gesellschaftlicher Phänome zu reden, die alle betreffen. Von Marginalisierung im Bildungssystem, von Benachteiligung von alleinerziehenden Müttern über Jugendarbeitslosigkeit bishin zu sozialer Vernetzung, Einkommensverteilung usw. Herr Stenico bleibt in seinem neunzeiligem Kommentar ironischerweise jedoch sehr vage, was die "franchezza" betrifft und verpasst es, dem kausalen Kurzschluss "ausländer=kriminell" zuvorzukommen.

Mar, 11/17/2015 - 23:59 Collegamento permanente
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Alberto Stenico Mar, 11/17/2015 - 20:38

Caro Maximilian, i dati sono quelli forniti dalla Questura di Bolzano e parlano di "persone che hanno già avuto a che fare con le forze dell'ordine per un qualche genere di irregolarità". Non ne so di più. ma perchè, anzichè girarci intorno, non parliamo con franchezza di un problema che c'è e non è un problema di razza: singole persone che vivono ai margini della società sono più portati (o giustificati?) a violare le norme delle leggi che democraticamente ci siamo dati. Perchè non valutare tutti assieme cosa si può fare per garantire a tutti una buona convivenza, anzichè attardarci a discutere se il problema c'è o non c'è. E se c'è, di chi è la colpa.

Mar, 11/17/2015 - 20:38 Collegamento permanente
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Maximilian Ben… Mer, 11/18/2015 - 12:02

In risposta a di Alberto Stenico

io non riesco a parlare francamente quando i dati che citi non sono chiari. E nemmeno ci giro attorno. Puó essere che negli USA vengano commessi piú crimini da afroamericani o ispanici, ma ci sono anche dati socioeconomici e un certo pregiudismo razziale strutturale, che spiegano una parte cospicua dei dati americani. Idem in Italia. E ripeto, non è irrilevante ai fini del dialogo che cerchi, sapere di quali irregolaritá parla la questura. Anche perché se di quei 87 casi 56 fossereo irregolaritá rispetto al possesso di un permesso di soggiorno, casca il palco.

Mer, 11/18/2015 - 12:02 Collegamento permanente
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Gabriele Di Luca Mar, 11/17/2015 - 22:18

Alberto, peccato tu scriva sempre così poco (cose corte, dico). Ti sarebbe bastata una frase in più per completare l'opera: dire che la provenienza è un fattore che DETERMINA la tendenza al crimine. Come sociologo non hai un grande futuro, lasciatelo dire. Però magari ti vogliono come opinionista al "Giorno dell'Alto Adige", l'organo di informazione preferito da Casa Pound.

Mar, 11/17/2015 - 22:18 Collegamento permanente
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Alberto Stenico Mar, 11/17/2015 - 22:42

Caro Gabriele e se ci confrontassimo sulla realtà dei problemi, anzichè dare un giudizio su chi scrive e assegnare lor opinioni mai espresse e asserite collocazioni politiche? Le tue offese non costruiscono dialogo.

Mar, 11/17/2015 - 22:42 Collegamento permanente
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Gabriele Di Luca Mar, 11/17/2015 - 22:57

In risposta a di Alberto Stenico

Costruiamo pure un dialogo, Alberto. Ma almeno posizioniamo meglio gli elementi per farlo. Dal tuo resoconto, per esempio, non si capisce affatto in quali circostanze e in quali ambianti e a quale scopo siano stati fatti i suddetti "controlli". Tutti elementi assai utili per valutare l'incidenza "straniera" sul numero e la tipologia di reati (anche questi taciuti) di cui si dovrebbe parlare.

Mar, 11/17/2015 - 22:57 Collegamento permanente
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Alberto Stenico Mer, 11/18/2015 - 17:49

Per precisare meglio i dati che ho citato e che avevo ripreso dalla stampa locale, sono risalito alla fonte, Ufficio stampa della Questura di Bolzano. Essa afferma che per "precedenti" accertati (87 a Bolzano e 47 a Merano) si intendono precedenti di Polizia e/o giudiziari per fatti penalmente rilevanti. Nel conteggio non sono comprese tematiche relative ai permessi di soggiorno.

Mer, 11/18/2015 - 17:49 Collegamento permanente
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Maximilian Ben… Mer, 11/18/2015 - 19:35

In risposta a di Alberto Stenico

Bene, adesso che grazie ad Alberto i dati su cui discutere sono chiariti, possiamo discutere sulle cause, che contribuiscono a questo dato sconcertante: 2/3 dei fatti penalmente rilevanti vengono commessi da stranieri, nonostante che questi costituiscano meno del 10% della popolazione residente. Qualcuno vuole azzardare un Identikit del criminale in Alto Adige? E quali sarebbero le conseguenze? Più soldi nell'integrazione? Investimenti nella ricerca e studi sociologici per mirare meglio le ricette? Maggiore inclusione nel mercato del lavoro pubblico? O la conclusione più ovvia: maggiore risorse al controllo e repressione?

Mer, 11/18/2015 - 19:35 Collegamento permanente
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Alberto Stenico Gio, 11/19/2015 - 06:59

Caro Max, la repressione dei reati fa parte dei compiti di ogni Stato democratico. L'integrazione sociale e culturale pure. Sono d'accordo sono quello che scrivi circa il rafforzamento delle politiche di integrazione: nel suo piccolo, l'attività delle cooperative sociale di tipo b), da un suo contributo all'inserimento lavorativo, professionale e reddituale di persone emarginate o(auto)emarginate. Ci sarebbero altre misure a costo zero per favorire l'inserimento delle persone immigrate nella società locale, ma non se ne parla mai. Si tratta del diritto di accesso all'impiego pubblico, togliendo dai requisiti ai concorsi il requisito della "cittadinanza italiana". E che dire della libertà religiosa, mortificata dalla assenza di luoghi di culto dignitosi per le diverse religioni e dalla recente sottoscrizione della nuova convenzione per l'insegnamento della religione nelle scuole altoatesine? Una religione.

Gio, 11/19/2015 - 06:59 Collegamento permanente