Società | La sorpresa

Il “tonfo” di Bolzano

Qualità della vita, la provincia cade dal primo al decimo posto nella classifica di ItaliaOggi. Anche se è prima per l’economia, c’è chi punta il dito sulle “carenze”.
Bolzano, piazza Walther
Foto: Suedtirolfoto.com/Othmar Seehauser

“Bolzano reginetta d’Italia”. Peccato che era nel 2018, quando la provincia risultava in vetta alla classifica sulla qualità della vita. Quest’anno, nella stessa indagine stilata dal quotidiano ItaliaOggi e dall’università La Sapienza, è andata diversamente: il primo posto l’ha ottenuto la vicina Trento, mentre l’Alto Adige è stato sbalzato nella decima posizione, indietro di nove caselle in meno in soli dodici mesi. Un “tonfo” per il territorio a cui non basta la consolazione del primo posto nella categoria “affari e lavoro”.

 

Brusco risveglio

 

L’amara sorpresa per Bolzano rispetto a Trento - appena il mese scorso insignita dello status di città più green d’Italia - viene dalla nuova edizione della classifica che quest’anno ha visto l’introduzione di nuovi criteri. “L’indagine - spiega ItaliaOggi - si è rifatta il look, per rimanere al passo con i cambiamenti economici e sociali e per individuare nuove chiavi di lettura sulla qualità della vita. Sono state incluse informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita; la dimensione servizi finanziari e scolastici è stata sostituita da quella istruzione, formazione e capitale umano”.

A livello nazionale, l’indagine fotografa diverse tendenze degne di nota: accanto alla conferma per il divario nord-sud (le città in cui si vive meglio sono a settentrione, nota anche il Fatto quotidiano), emerge un incremento positivo degli standard. “Oggi - scrive ItaliaOggi - sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni”. Inoltre, anche se al vertice ci sono sempre le “piccole” e i loro dintorni, le performance di alcune grandi città nel 2019 migliorano: “Roma risale dall’85° al 76° posto; Milano dal 55° al 29°, Torino dal 78° al 49°; Bologna dal 43° al 13°”, continua il quotidiano. 

 

 

Ma in regione è ovviamente un altro l’esito che sorprende. Se nel 2018 il podio vedeva Bolzano, Trento e Belluno, quest’anno infatti i giochi si sono scompaginati. La prima è passata dai 1.000 punti del capoclassifica ai 818,83 attuali, la seconda è migliorata da 997,73 a 1.000. Il Trentino dunque, visto che l’indagine ha valenza provinciale, figura in questo 2019 come “un’eccellenza per gli affari e il lavoro, l’ambiente, l’istruzione e la formazione, il tempo libero e il turismo”. All’Alto Adige seguito dalla provincia di Bologna spetta comunque l’onore di aprire la categoria “affari e lavoro”, a conferma dell’ottimo momento dell’economia locale.

 

Le reazioni

 

Immediate le reazioni. Roberto Paccher, presidente del consiglio regionale, volge il risultato a favore delle istituzioni locali, senza dare troppo peso al divario tra i due centri. “Si tratta di classifiche che hanno un puro valore statistico, ma evidenziano comunque come Trento e Bolzano siano sempre al vertice, a testimoniare l’importanza di mettere in campo politiche che salvaguardino e valorizzino l’Autonomia nell’interesse di tutti gli abitanti di questa terra”.

“L‘indagine desta stupore - afferma il consigliere comunale Claudio Della Ratta -. Va ricordato che questa è una rilevazione di carattere provinciale,  anche se ovviamente il capoluogo ne assume una componente significativa. Rilevare pertanto un peggioramento del 19% deve  in generale far riflettere, almeno in attesa del dato di dettaglio per comprendere appieno dove si collochino con precisione le innegabili carenze emerse”.