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Aprite quei cancelli

Il varco nella ciclabile verso l'ospedale sarà aperto solo in primavera e avrà due semafori. Il Team K chiede di eliminare "il giro dell'oca" verso la stazione dei bus.
La ciclabile verso l'ospedale
Foto: (Foto: salto.bz)

Chiunque debba raggiungere l’ospedale di Bolzano in bicicletta, e, soprattutto, a piedi, la domanda “perché mai?” se la pone probabilmente ogni volta che arriva alla fine del rettilineo della pedociclabile che dal supermercato Aldi sembra condurre direttamente al San Maurizio e invece no, quella è la casella di partenza del giro dell’oca che porta centina di metri più a est scartando un traliccio, poi passa per la sbarra di Fort Apache/via della Vigna, altro traliccio, sbarre dei parcheggi, megarotonda, passaggio dietro la rampa del garage, fino all’arrivo al parcheggio delle biciclette.

Da alcuni anni le centinaia di dipendenti dell’ospedale chiedono che venga creato un passaggio con una direttissima fino al parcheggio che farebbe risparmiare minuti preziosi a chi deve andare al lavoro e centinaia di imprecazioni ai bolzanini che semplicemente devono recarsi all’ospedale per fare una visita. E niente, sembra di gran lunga più semplice scavare il tunnel sotto Monte Tondo.

“Abbiamo finora assistito a un palleggio di responsabilità – spiega Guido Mazzoleni, primario di anatomia patologica e coordinatore FASSID, federazione che riunisce varie sigle sindacali dei medici – tra le varie direzioni dell’Azienda sanitaria, che temevano di prendersi la responsabilità per questioni di sicurezza. Parliamo di un tratto di ciclabile di poche decine di metri, la situazione mi sembra abbastanza vergognosa”.

Il direttore della Ripartizione comprensoriale tecnica e patrimoniale Heinrich Corradini, in quanto responsabile della sicurezza si è sempre opposto all’apertura del varco e durante le fasi più “calde” dei cantieri per la nuova clinica forse la questione aveva pure un senso. Prima dell’emergenza Covid l’ex direttore di comprensorio Umberto Tait - oggi a Merano - aveva dato il proprio ok dicendosi pronto ad assumersi la responsabilità. Nel frattempo il Comune aveva acquistato un cancello (per la chiusura notturna) e due semafori per regolare i transiti dei camion e sembrava fatta. Ma nel frattempo alla direzione di comprensorio è arrivata Irene Pechlaner che ha chiesto al Municipio di sottoscrivere una convenzione per regolamentare l'uso del tratto di ciclabile e le relativa responsabilità. “Convenzione che dovrebbe essere perfezionata con il nuovo anno, eseguendo subito dopo i necessari lavori”, ha fatto sapere l’assessore Stefano Fattor ai richiedenti. Insomma, verosimilmente si arriverà alla primavera.

Un problema di cancelli e giri assurdi è stato sollevato nei giorni scorsi dal Team K bolzanino. “La stazione degli autobus e quella ferroviaria sono adiacenti, ma un cancello chiuso non permette di raggiungere velocemente le due infrastrutture, costringendo i tanti pendolari e turisti a fare un giro dell'oca, con il rischio di perdere le coincidenze”, spiegano i consiglieri Matthias Cologna e Thomas Brancaglion. “Con un’interpellanza abbiamo chiesto informazioni e sollecitato il Comune ad attivarsi presso Rfi per aprire il passaggio”, aggiungono.

 

Attualmente , spiegano i consiglieri, al binario 1 della stazione di Bolzano giungono molti treni a lunga percorrenza - ma il discorso vale per tutti i binari, naturalmente - e sarebbe ideale che i viaggiatori potessero raggiungere la stazione delle autocorriere senza neanche dover uscire dalla stazione. Oltretutto in questo periodo di pandemia offrire un ulteriore percorso di uscita dalla stazione ferroviaria permetterebbe di limitare gli assembramenti.

"Nella risposta alla nostra interrogazione, l’assessore competente ci ha informato che intende chiedere a Rfi di aprire il cancello -  sostiene il consigliere comunale Matthias Cologna -. Ne siamo contenti e porremo attenzione a come la vicenda andrà avanti, se occorre con ulteriori atti politici, nella speranza di centrare l’obiettivo il prima possibile”.