“È un linguaggio razzista. Punto.”
Maria Laura Lorenzini è ancora molto scossa dopo il fattaccio, andato in scena ieri sera a Bolzano a margine della discussione di una mozione di Giovanni Benussi volta a chiedere una recinzione per il parco della stazione.
In due interventi Andrea Bonazza aveva definito ‘fecciaglia' e poi ancora ‘feccia’ gli immigrati che spesso stazionano del parco, auspicando che venisse "chiuso con dentro in gabbia tutti i suoi frequentatori”. E che poi gli stessi potessero essere “allontanati in maniera anche brusca”. A Bonazza aveva fatto eco il consigliere della Lega Filippo Maturi, utilizzando un linguaggio più forbito nella forma ma altrettanto duro nella sostanza. Ed affermando di essere contrario alla recinzione, ma che “non si deve nascondere la polvere sotto il tappeto mentre invece la spazzatura va gettata fuori casa”.
Dopo un ampia discussione in cui sono stati in molti ad intervenire - anche stigmatizzando le parole di Bonazza, e dopo di che l’assessora competente Lorenzini aveva manifestato l’orientamento della giunta a non accogliere la proposta di Benussi sostenendo che altre esperienze in città avrebbero dimostrato che la chiusura dei parchi non risolve i problemi legati al disagio sociale - alla fine è intervenuto di nuovo Bonazza. Rincarando la dose e mandando su tutte le furie l’assessora Lorenzini.
Nel suo secondo intervento Bonazza ha in sostanza rivendicato il termine ‘feccia’ da lui utilizzato. Spiegando anche i motivi della sua scelta.
“Mi fa schifo chiamarle persone, perché si tratta di individui che non riescono ad adattarsi ad una società che dovrebbe essere civile. Sono persone che vendono la droga ai nostri ragazzini e persone che la prendono nel sedere per procurarsi la droga da questi soggetti. Queste cose sotto gli occhi di tutti e lo sanno tutti quelli che vi hanno votato.”
Il seguito di quanto è avvenuto si può rivivere andando a guardarsi la registrazione streaming della seduta. Ma essendo stato spento il microfono di Lorenzini nel momento l’assessora in cui ha iniziato ad urlare interrompendo l’intervento di Bonazza, abbiamo pensato di chiedere direttamente a lei cosa è successo.
“Mi ero già prenotata per intervenire di nuovo, ma come sempre accade in questi casi i membri della giunta vengono messi in coda”, ci spiega Lorenzini. Aggiungendo che in primo luogo la sua intenzione originaria era quella di affermare che non si tratta di degrado (“si tratta di un parco storico”), ma bensì di un ’disagio sociale’ che la giunta sta cercando di affrontare. E che in secondo luogo “se su 10 persone uno è un delinquente va ricordato che il compito di intervenire compete alla Polizia e non al Comune”.
Lorenzini è quindi passata a descrivere quanto è avvenuto dopo l’intervento di Andrea Bonazza.
“Quando lui ha parlato per la prima volta utilizzando termini inaccettabili e vergognosi per me, io mi sono innervosita ma non avevo ancora perso le staffe”, racconta Lorenzini. Spiegando che quando Bonazza è invece intervenuto nuovamente dicendo che quei frequentatori del parco per lui non sono persone lei si sarebbe aspettata un intervento del presidente dell’assemblea Silvano Baratta. “Un intervento che non c’è stato”, ricorda Lorenzini, raccontando tutto il suo stupore perché - a suo avviso - “termini come quelli usati da Bonazza non sono accettabili fuori dal Consiglio Comunale e tantomeno in Consiglio”.
“Per quello ho deciso volontariamente di interrompere il consigliere comunale di Casapound”, prosegue Lorenzini nel suo racconto. Raccontando quanto avvenuto nel momento clou della ‘battaglia’.
“Ho detto che era inaccettabile e vergognoso, che si stava parlando di esseri umani e ho intimato a Bonazza di smetterla. Ma per tutta risposta il presidente Baratta ha ripreso me. Richiamandomi all’ordine e dicendomi ad un certo punto: smettila, ostia, cazzo. A quel punto non ci ho visto più. Le frasi razziste non possono essere accettate. Mai.”
Lorenzini conclude il suo racconto riferendo che la discussione successivamente è stata velocemente interrotta in quanto l’intestatario della mozione Benussi ha deciso di ritirarla, perché andata sostanzialmente fuori controllo. Anche se nella trattazione dei successivi punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale ci sono stati degli ulteriori strascichi. Con il collega di partito di Bonazza Puglisi Ghizzi che ha accusato la ‘compagna’ Lorenzini di aver intonato slogan antifascisti violenti (“vi bruciamo tutti”) nell’ambito di una recente manifestazione antifascista. Accusa respinta al mittente dalla Lorenzini.
Nel corso della seduta di ieri in merito a quanto accaduto è quindi intervenuto anche il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi. Dicendo di essersi sentito “mortificato dalla sceneggiata a cui aveva dovuto assistere”. E ricordando che se si definiscono feccia le persone il passo successivo non può che essere quello del lager, facendo riferimento alla Giornata della Memoria che si celebrerà nei prossimi giorni.
“Bonazza ha avuto il coraggio di interromperlo per dire che la questione non era all’ordine del giorno”, ricorda Lorenzini ancora scossa da quanto è avvenuto.
E in attesa di scuse che con ogni probabilità non giungeranno mai.
E' facile definire feccia una
E' facile definire feccia una persona invece che fare politica e trovare soluzioni. Se il signore in questione fosse nato in un campo ROM chissà dove sarebbe ora. Se non fosse nato dov'è nato ma in Africa chissà in che condizione si troverebbe. E' facile giocare a fare l'alternativo e insultare tutto e tutti quando si è nati fortunati. Riguardo agli spacciatori invece come si combatte il problema? Di fondo vi sono aspetti che travalicano l'ambito comunale. Per intenderci se non esistessero i contanti non esisterebbero spacciatori. Ma questo non si può fare altrimenti tutti gli evasori e tangentisti, mafiosi non potrebbero più delinquere (e le tasse sarebbero molto più basse). Quindi che si fa? Forse telecamere e più presenza di forze di polizia. Ma anche capire perché uno deve drogarsi, qual'è il suo disagio. Perché poi se ci sono gli spacciatori è perché esistono i clienti. Che magari sono figli di papà e giocano a fare gli alternativi. Detto tutto ciò questa è una non notizia, nel senso che vi sono problemi di più grande importanza come il costo della vita in città, il costo delle case, il traffico e altro.
chiedo scusa ma lo spaccio
chiedo scusa ma lo spaccio incontrollato di stupefacenti si abbatte soltanto tramite la depenalizzazione e legalizzazione del consumo, nonché regolamentazione e distribuzione tramite servizio farmaceutico.
i clienti degli spacciatori di piazza stazione non penso siano figli di papà, almeno per il 90%.
senza contanti ci vorrebbe il reddito di base, altrimenti come farebbero le persone nullatenenti?
In risposta a chiedo scusa ma lo spaccio di Andrea Terrigno
Mi deve scusare Lei ma non
Mi deve scusare Lei ma non capisco il Suo ragionamento. Probabilmente i clienti del parco non sono figli di papà (ma l'uso della cocaina secondo me abbonda pure a Bolzano), però o si liberalizza come dice Lei ( e se poi uno muore di overdose pazienza) oppure si controlla il flusso di denaro tramite calcolatori e transizioni telematiche. Se si vivesse in un sistema privo di moneta cartacea ogni transizione verrebbe tracciata e in più, tramite calcolatori, dovrebbe essere giustificata. Cosa impossibile visto l'illecito. Ecco che nessuno potrebbe spacciare, si fermerebbe il mercato. Oltre che le tangenti, gli illeciti, gli evasori, il racket e criminalità tipo rapire e furti.
In risposta a Mi deve scusare Lei ma non di Massimo Mollica
sinceramente non ho voglia di
sinceramente non ho voglia di discutere su un argomento off-topic che a mio avviso non promette in alcun modo di affrontare il problema.
Oggi tramite transazioni telematiche vengono continuamente spostati capitali immensi per evadere, corrompere, minare la democrazia.
Il discorso a mio avviso non tiene, perché non è possibile controllare tutti i flussi monetari e gli scambi di favori.
Il risultato - sempre parere personale - sarà un aumento della sorveglianza dei piccoli individui, un passo nella direzione della schiavitù digitale.
L'unica salvezza per l'essere umano è la percezione dell'equità sociale, cioè: non devo rubare perché danneggio gli altri.
E qui c'entrano gli esempi comportamentali, l'educazione sociale, che oggi arrancano e devono confrontarsi con avversari beceri dopati dal settore mediatico.
Gente ne muore molta di più per tabacco, alcol, farmaci e incidenti che di sostanze stupefacenti.
La guerra alle droghe ha fatto e continua a fare enormi danni, perché non agisce sulla radice del problema: alcune persone vogliono alterare il proprio stato di coscienza, anche tramite sostanze chimiche.
La maggior parte di loro è integrata nella società e non le cagiona danni.
Certo che se uno si riduce a uno zombi per l'intero arco della sua giornata, la cosa va affrontata, ma con metodi a bassa soglia, certamente non con la moneta elettronica.
È il proibizionismo, la penalizzazione e il business del "war on drugs" che arricchisce i fonitori/partecipanti.
Tutto qui.
In risposta a sinceramente non ho voglia di di Andrea Terrigno
Rispetto al sua opinione ma
Rispetto al sua opinione ma non la condivido. Il tema è OFF TOPIC ma in realtà è il problema di tutti i problemi. Tutto ma proprio tutto gira intorno ai soldi! Quando lei sostiene che non è possibile controllare tutti i flussi monetari io non sono d'accordo. Con calcolatori adeguati, una rete dedicata, si può controllare tutto. E lo fa il calcolatore non io e lei,. Quindi la privacy è tutelata (a differenza di oggi, con l'utilizzo di carte bancomat o di credito) Non è la semplice transizione telematica a risolvere il problema. Che comunque non viene utilizzata per la molteplicità degli illeciti, non a caso.
Se poi c'è chi vuole fare uso di droghe, in effetti, a dirgliela tutta io non lo proibirei, proprio come chi fuma o chi beve alcol (tutte pratiche che io non faccio). Basta però che chi lo fa non causi la morte altrui guidando un mezzo o con altro metodo e che se necessita poi di cure ospedaliere se le paghi di tasca sua (come del resto dovrebbero fare alcolizzati e tabagisti). Perché siamo adulti e vaccinati e ognuno risponde per se stesso.
Un complimento all'assessora
Un complimento all'assessora per il senso civico dimostrato.
Chi giustifica il proprio razzismo (= ignoranza e paura) tramite dichiarazioni fasciste va zittito all'istante, caro Baratta; prendersela con chi protesta contro comportamenti e dichiarazioni xenofobe è da codardi, ma con Lei sto sprecando tempo...
Nel parco si intrattengono anche e soprattutto PERSONE che NON spacciano e che non sporcano, ma per colpa dell'ottusa visione monocromatico-ariana di questo piccolo picchiatore vengono criminalizzate.