Politica | La proposta

"Un patentino solo per la sanità"

Gazzini e Mahmudy (Forza Italia): "Troppo difficile conseguire il C1 e il B2 in tre anni. Si crei un percorso ad hoc con i termini medici e infermieristici".
  • Fresco di ingresso – con un voto a larga maggioranza - nel Partito popolare europeo, l’europarlamentare ex leghista e neo forzista Matteo Gazzini si fa sentire sulla questione del patentino di bilinguismo nel settore sanità.  "In relazione alla problematica dei medici e degli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Provinciale, assunti con contratti a tempo determinato e privi della certificazione attestante la conoscenza delle lingue italiana e tedesca ai quali non viene rinnovato il contratto dopo tre anni, desidero esprimere alcune considerazioni. Riconosco innanzitutto – si legge in una nota firmata assieme a M. Mahmudy, responsabile della aanità per Forza Italia  - la necessità di garantire alla popolazione della Provincia il diritto di esprimersi nella propria madrelingua all’interno delle strutture sanitarie. Tuttavia, altrettanto irrinunciabile è il diritto alla salute, che rischia di non essere assicurato a causa della grave carenza di medici e infermieri, già evidente in tutta Europa ma acuita nella nostra Provincia dalla necessità di conoscere entrambe le lingue. La lingua tedesca, come noto, non è di facile apprendimento. Pertanto, ritengo che l'attuale previsione per il personale medico e infermieristico di conseguire rispettivamente il livello di conoscenza C1 e B2 vada rivista. Auspico si vada verso una semplificazione e la focalizzazione dell'apprendimento linguistico e del conseguente accertamento, concentrandosi sui termini medici e infermieristici di prassi nei colloqui tra operatori sanitari e pazienti. Propongo quindi l'istituzione di un percorso di accertamento dell'apprendimento linguistico specifico interno al mondo sanitario e la creazione di un "patentino sanitario". Secondo l’eurodeputato e il medico, è fondamentale garantire e supportare ogni iniziativa di corsi di lingua che possano essere frequentati anche nell'orario di lavoro, senza alcun costo per il personale. 

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Simonetta Lucchi Sab, 01/20/2024 - 07:53

È giusto per principio, ma creare "percorsi interni" crea disuguaglianze in un contesto territoriale in cui tutti sono ugualmente "investiti" dal problema patentino. Così come del resto disuguaglianze ci sono sempre state nelle "deroghe", a qualcuno concesse e ad altri no. Anche in altri settori manca personale, occorrerebbe creare patentini ad hoc per ogni settore. E poi estendere al ladino, e sarà possibile trovare linguisticamente terminologia specifica per ogni ambito scientifico e professionale? No, e lo sappiamo perché già il problema si è posto.

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