Le cattedre del terzo millennio
Prendete una musichetta accattivante, una grafica efficace e la passione di undici docenti. Aggiungete trilinguismo, interdisciplinarità e un pizzico di sale finlandese, poi postate il tutto su YouTube. Il risultato è "E3 Os Videos" il "Mooc" della facoltà di informatica che relega la vecchia cattedra nel ripostiglio che merita. Nel dettaglio: su YouTube, da domenica notte, sono disponibili i primi video dei ventisette che compongono il corso online per imparare a programmare. In linguaggio più consono, trattasi di "un percorso di apprendimento della linea di comando e dello scripting Bash per Linux".
Responsabile del progetto è Gabriella Dodero, pro-rettrice alla didattica della Lub e docente di "Scienze e Ingegneria dell'Informazione", che si presenta così: "Mi sono ritrovata a diventare una diva da fumetti alle soglie dei sessant'anni, altro che Lara Croft... Il progetto è figlio diretto della Lub, dell'aria che si respira in facoltà grazie al preside Pekka Abrahamsson, ma anche del trilinguismo e dell'interdisciplinarità che sono caratteristici del nostro ateneo".
Le 27 lezioni sono infatti suddivise in tre lingue, inglese, italiano e tedesco e per quel che riguarda il "pizzico di sale finlandese", la professoressa Dodero fornisce maggiori dettagli: "Mi sono ispirata alla metodologia didattica che ho potuto ammirare all'Università di Helsinki. In Finlandia l'informatica non è materia di studio scolastico e quindi le Universitàà offrono i "Mooc" ("Massive Open online Courses" - Corsi online aperti e intensivi) che permettono agli studenti di capire se la materia è nelle loro corde e i risultati sono straordinari".
In Italia, invece, l'informatica si studia anche alle scuole superiori e sono proprio gli studenti di quest'ultime i primi destinatari di "E3 Os videos": "E' solo l'inizio - spiega la pro-rettrice - alla fine dell'anno un collega di Scienza della Formazione eseguirà un controllo qualità rispetto ai risultati, ma il corso può essere utilizzato da tutti e da subito, studenti universitari compresi. Abbiamo già avuto una richiesta dall'Università di Santiago del Cile che vuole doppiare in spagnolo i video che sono pubblicati con la licenza Creative Commons, quindi possono essere utilizzati gratuitamente da associazioni o da scuole e università, ma non da editori o da centri a pagamento che intendano trarne profitto.".
La professoressa Dodero non lo dice esplicitamente, ma il progetto Mooc della Lub dovrebbe essere recepito in primis da molti suoi colleghi che avrebbero bisogno di liberarsi da vecchi metodi e soprattutto sottoporsi ad una sostanziosa spolverata, perché i tempi sono cambiati e in troppi atenei si preferisce guardare ai "vecchi tempi andati" invece che al futuro.
Ma la pro-rettrice non è minimamente interessata alle polemiche: "Mi limito a dare l'esempio. Credo che chiunque in Italia viva di soldi pubblici, come l'Università, dovrebbe aiutare la società che la circonda, soprattutto in un momento di forte crisi economica. I Mooc rispondono a questa esigenza, sono corsi aperti, gratuiti ma di alta qualità. Sono figli di un lavoro complesso e serve un know how non banale. Personalmente ho passato il mese di luglio a scrivere la sceneggiatura, ma l'ho fatto volentieri e sono contenta del risultato".
Il tutto nella logica del Mooc che si spera possa presto contagiare tutto il mondo accademico. Una logica che la docente ricorda esplicitamente: "Studiare è gratis, si paga per fare l'esame, quindi per ottenere una certificazione, un attestato di competenze".