Società | Mobilità

Un popolo di pendolari

I quasi 200 mila lavoratori dipendenti dell’Alto Adige devono percorrere una media di 11 chilometri al giorno per raggiungere il posto di lavoro.

Il dato è contenuto nel nuovo numero del bollettino ‘Mercato del lavoro news’, pubblicato dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia

Al 31 dicembre 2014 erano 183.657 i lavoratori dipendenti rilevati in provincia di Bolzano. 
In media ogni lavoratore risiede a 8km in linea d’aria dal suo posto di lavoro e deve percorrere 11,1km per raggiungerlo. 

Si tratta chiaramente di valori medi che nascondono importanti differenze tra gruppi di lavoratori. Complessivamente, l'11% dei dipendenti ha un tragitto stradale casa-lavoro inferiore a 1 km, il 24% tra 1 e 3 km, il 30% tra 3 e 10 km e il 35% oltre 10 km. I lavoratori che risiedono a più di 10km dal loro posto di lavoro sono quindi quasi 65mila.

La lontananza del posto di lavoro varia notevolmente a seconda del genere, dell'età, del luogo di residenza, delle mansioni svolte e, tra le donne, a seconda se si svolge un lavoro part-time o meno.

"Va inoltre rilevato - secondo il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - che la principale causa della distanza casa-lavoro non è tanto la distanza all'interno del proprio comune, ma il fatto di lavorare in un comune diverso e dunque indirettamente dalla distribuzione territoriale dell'offerta di posti di lavoro".

Il testo integrale del bollettino Mercato del lavoro news si può consultare qui.

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Palaia Renato Mer, 02/18/2015 - 16:55

Le caratteristiche orografiche del nostro territorio e la collocazione dei maggiori centri abitati, sedi dei servizi provinciali e di quelli comunali, generano questo massiccio pendolarismo che obbliga gli interessati all'utilizzo dei mezzi privati o pubblici fortunatamente su una eccellente viabilità. L'aspetto positivo del fenomeno è da riscontrare nell'aumento considerevole di rapporti sociali all'interno del territorio e nello sviluppo di un senso di appartenza ad una dimensione più ampia rispetto a quella strettamente locale. I comuni del "hinterland" diventano meno periferici ed isolati in confronto al passato e il livello culturale complessivo della provincia ne trae beneficio. Manca ancora la promozione del rapporto culturale interetnico e del contatto con realtà culturali extraprovinciali, che farebbero da volano a questa tendenza potenzialmente virtuosa.

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