Politica | Il ddl

Rinuncia all’indennità, consigliere?

Approvato il disegno di legge in consiglio regionale. Scintille fra Pöder e Kompatscher che attacca: “Basta dire che la politica non ha un costo e non vale nulla”.

Una questione pruriginosa quella discussa ieri in consiglio regionale: la rinuncia a parte o all'intero importo dell'indennità consiliare spettante ai consiglieri, a partire dalla XV Legislatura. Il ddl, presentato dai componenti dell’Ufficio di Presidenza Chiara Avanzo, Florian Mussner, Pietro De Godenz e Veronika Stirner, ha sollevato alcune polemiche in aula. Andreas Pöder (Bürgerunion) si è dichiarato a favore della normativa dicendosi convinto che l’indennità percepita dai consiglieri sia adeguata al lavoro svolto, questo disegno di legge servirà a smascherare gli ipocriti: “chi è dell’avviso di non valere quanto percepito potrà rinunciare, senza versare questi soldi a una associazione o a un partito mentre chi non pensa di non valere questi soldi, potrà semplicemente rinunciare e si toglierà così la maschera a chi va in giro a soffiare sul fuoco per sembrare santi”. Sulla stessa linea Walter Blaas (Freiheitlichen) e Claudio Cia (Lega Nord e Forza Italia). Secondo Rodolfo Borga (Amministrare e Civica Trentina) questa legge non cambia praticamente nulla “perché chi voleva rinunciare poteva già farlo”.

Un piccolo diverbio è andato poi in scena fra il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher e Pöder. “Ciascuno può rinunciare all'indennità, fare donazioni, a seconda della propria coscienza, ma si deve smettere di far passare il messaggio demagogico che la politica non ha un costo e non vale nulla - ha sottolineato il Landeshauptmann -, in questo modo diminuisce la credibilità della politica stessa e allora non possiamo lamentarci se la società non ha più rispetto delle istituzioni, lo ritengo un errore e non posso identificarmi con queste istanze”. Il consigliere di Bürgerunion è intervenuto ricordando che Kompatscher, in campagna elettorale, aveva criticato le indennità dei consiglieri: “Posso constatare che lei ha imparato qualcosa in questi due anni, riconosco che ora ha capito che il lavoro del politico ha un costo e che le cose non sono così semplici”. “Non ho mai fatto tali dichiarazioni”, la risposta secca di Kompatscher. Dopo una breve riunione del gruppo SVP il ddl è stato infine approvato con 38 voti a favore, 1 no e 9 astensioni.