"Salva-funivie, un pasticcio"
Nella quarta commissione del consiglio provinciale, chiamata a pronunciarsi sulle norme di propria competenza del ddl omnibus, l’articolato era passato sul filo di lana, (con tre sì e altrettanti no), solo grazie al sì “prevalente” di Oswald Schiefer che presiede l’organismo. Ora sul testo che contiene una selva di norme diverse, e quelle discusse in materia di concessioni per gli impianti di risalita, si pronuncia il consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, uno dei tre esponenti di minoranza – assieme a Walter Blaas (Die Freiheitlichen) e Andreas Pöder (BürgerUnion) – che hanno votato contro.
"Una sanatoria nascosta"
“Un testo del genere – afferma il consigliere – è il modo migliore per nascondere articoli discutibili, come quello che cerca di sanare la situazione in seguito al ricorso dell’Antitrust sulla concessione all’impianto di Athesia in val Senales”. Sotto l’attenzione del gruppo dei Verdi–Grüne–Vërc, e non solo, visto che anche Blaas e Pöder avevano annunciato una relazione di minoranza, c’è la vicenda delle concessioni degli impianti funiviari: atti amministrativi che la giunta vuole depotenziare al rango di semplici “affidamenti”, per risolvere alla radice i possibili conflitti con le norme sulla concorrenza sulle quali vigila l’Autorità nazionale garante del mercato. È il caso dell’articolo 44 inserito nel ddl e del 44 bis aggiunto in forma di emendamento (entrambi approvati dalla quarta commissione) con i quali l’esecutivo vorrebbe specificare l’interpretazione delle leggi provinciali sulle concessioni per gli impianti di risalita. Infrastrutture appunto “a uso sportivo o turistico-ricreativo” che per la giunta sarebbero da intendersi non come “servizi pubblici” ma “attività private”.
Impianti a fune e aiuti di Stato
Si innesca tuttavia un corto circuito, sul quale fa leva Dello Sbarba. Se funivie e seggiovie a servizio delle piste da sci sono veramente da intendersi quali attività economiche private, perché allora il settore riceve copiosi finanziamenti pubblici? È l’interrogativo posto dall’esponente dei Verdi. “In primo luogo – nota – è discutibile un passaggio come quello del ddl che mira a fornire “un’interpretazione autentica” di una legge. Al legislatore spetta fare le leggi, dire come interpretarle che è materia dei giudici. Secondo, ogni volta che sento parlare di un articolo che interpreta un testo sento puzza di bruciato”.
Per il consigliere la norma da lui definita “Salva Ebner” vuole “riparare a un contesto che si è venuto a creare in maniera pasticciata”. “Ma il caso della val Senales è solo la punta dell’iceberg del difficile confronto sugli impianti di risalita tra Alto Adige da una parte e dall’altra dalla Ue che vieta gli aiuti di Stato, quindi pubblici, alle attività economiche”.