Politica | Alpbach

La cooperazione transfrontaliera non basta

Destre tedesche critiche sui risultati del forum europeo di Alpbach: abbattere i confini resta la priorità.

Per le destre tedesche di orientamento separatista – Freiheitlichen e Süd-Tiroler Freiheit – ogni discorso sulle possibili sinergie da sviluppare tra Trentino, Sudtirolo e Tirolo del Nord è destinato a rimanere una mera (e vuota) dichiarazione d'intenti se la cosiddetta “cooperazione transfrontaliera” non verrà radicalizzata mediante l'abbattimento dei confini istituzionali tra gli Stati nazionali che, di fatto, rendono una simile cooperazione priva di effettivi contenuti. Divisi politicamente da sfumature di accenti, ma uniti nella critica, è questo il succo della reazione divulgata oggi (18 agosto) dai principali esponenti dei due partiti al margine della Giornata del Tirolo 2014 svoltasi ieri nel paesino austriaco di Alpbach e alla quale hanno partecipato l'assessore Michele Dellapiccola (Trentino) assieme ai governatori della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e del Tirolo settentrionale, Günther Platter.

“Die EVTZ sieht für die Europaregion die Möglichkeit vor, die Kompetenzen, die den einzelnen Ländern zur Verfügung stehen, auf Ebene der Euregio wahrzunehmen”, ha spiegato Walter Blaas (Freiheitlichen) in un comunicato in cui esprime al contrario un profondo scetticismo sulla possibilità di realizzare quanto previsto. Il motivo? L'orientamento centralistico dello Stato italiano che non può certo essere messo in questione da un paio di incontri annuali nei quali si ravviva la retorica euroregionale: “Die vorangetriebene Zentralisierung des Staates Italien läuft dem zuwider und steht in Opposition zu den Kompetenzen der autonomen Provinzen und im Umkehrschluss auch zu jenen der Europaregion. Der angekündigte Aufbruch ins Europa der Regionen ist nichts weiter eine lehre Worthülse, die vielleicht einmal oder zweimal jährlich zu gegeben Zeiten der Öffentlichkeit schmackhaft gemacht wird”.

Dello stesso avviso Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), secondo il quale “Die Zukunftsfrage der Europaregion Tirol ist daher weniger, wie über die Grenze hinweg zusammengearbeitet werden kann, sondern wie die Grenze beseitigt werden kann, um Tirol wieder zusammenzuführen”.