Politica | Privilegi

“Io? Preferisco la bici”

Il vicepresidente della Provincia Tommasini è il politico locale che meno usa l’auto blu: solo 10.800 km in 3 anni. Eppure ciò non lo risparmia comunque dalle polemiche.
Christian Tommasini
Foto: Hannes Prousch

Arno Kompatscher: 120,856 km, Philipp Achammer: 247,230 km, Martha Stocker: 139,570 km, Waltraud Deeg: 176,901 km, Richard Theiner: 168,139 km, Arnold Schuler: 126,563 km, Florian Mussner: 109,563 km. Sono questi i numeri, diffusi dal settimanale ff, relativi alle distanze percorse, tra il 2014 e il 2016, dai politici locali con le auto blu. Da sempre contestate in quanto simbolo del privilegio politico per antonomasia. In testa, dunque, l’assessore Achammer e in ultima posizione il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini con 10,814 km, mr. virtuosità per quel che riguarda l’utilizzo della vettura di servizio.
 

salto.bz: Vicepresidente Tommasini, in tempi di spending review ha deciso di dare il buon esempio, a quanto pare.
Christian Tommasini: A dirla tutta credo siano anche meno i km percorsi con l’auto blu in questi 3 anni, l’ho infatti usata pochissimo, forse una decina di volte in tutto e quando non se ne poteva fare a meno per intraprendere viaggi istituzionali e impegni legati alla mia carica. Sono anni che ho rinunciato all’uso quotidiano dell’auto blu per dare un segnale di sobrietà. Normalmente prendo la mia macchina privata e pago, come tutti e com’è giusto che sia, il parcheggio, qualche volta vengo al lavoro in autobus, spesso in bici, quando non di corsa. E se ci sono dei sopralluoghi da fare, magari nei cantieri, preferisco invece utilizzare le auto in uso alla Provincia, delle Volkswagen Polo bianche.

È vero, tuttavia, che, di contro, la criticano perché arrivare in bicicletta nelle occasioni ufficiali svilisce in qualche modo il suo ruolo istituzionale?
È così, sa il mondo è strano, se usi l’auto blu ti criticano e se non la usi ti criticano lo stesso. Qualcuno apprezza vedendomi arrivare in bici, altri no. Ma, va da sé, quello che si fa non può mai andare bene a tutti, ma va bene a me perché così mi tengo più in forma [ride]. Nell’articolo del settimanale ff si legge che recentemente avrei usato l’auto di servizio per tornare dalle vacanze sull’Adriatico quando ho dovuto sostituire il presidente Kompatscher in giunta. Ma questo è falso. Ho viaggiato con la mia macchina privata, di notte, e, mi creda, non sono un provetto guidatore. Ho presenziato in giunta e sono ripartito. L’ho fatto proprio per evitare qualsiasi polemica anche se avrei potuto utilizzare l’auto blu dal momento che si trattava di un impegno istituzionale. Negli anni mi sono abituato a questo mio sistema, ho più libertà con il mio mezzo personale, sbrigo commissioni, vado a prendere i bambini, gestisco meglio la quotidianità, insomma, visti anche i miei orari di lavoro particolari.

Sono lontani dunque i tempi in cui Unitalia la criticava su Facebook perché avrebbe utilizzato l’auto blu una domenica, anche se di fatto quel giorno aveva avuto degli impegni istituzionali.
Quell’episodio fu in effetti strumentalizzato, c’è stata una fase in cui ho viaggiato molto per poter essere dappertutto, come vicepresidente era molto richiesta la mia presenza a varie iniziative, ci sono stati giorni che avevo in programma 10-12 eventi e in una situazione del genere diventava molto complicato non farsi accompagnare. Capitava di doversi recare a manifestazioni istituzionali e poi partecipare a corse di beneficienza, e di doversi quindi cambiare in macchina. A quel punto ho deciso di fare una scelta, anche perché non vedevo mai la famiglia e per giunta continuavo a ricevere critiche. Invece di partecipare a qualsiasi iniziativa, mi sono detto, meglio rinunciare a qualcosa, del resto non sono certo il Presidente degli Stati Uniti. Dovevo trovare un equilibrio, e credo di esserci riuscito. Va anche detto che per molti dei miei colleghi che abitano magari a 100 km da Bolzano è comprensibile usare di più l’auto di servizio, io vengo da Laives e non mi costa nulla venire in bici. 

La differenza di chilometri rispetto ai suoi colleghi, tuttavia, è notevole. Non sarà che preferisce presenziare a manifestazioni più “a portata di mano”, nel mondo di lingua italiana, piuttosto che in quello di lingua tedesca? 
Ribadisco, ho semplicemente diminuito i “tour”, avendo deciso di utilizzare la mia auto privata non riesco ad essere nella stessa sera, mettiamo il caso, a Merano e a Brunico. Diventa oggettivamente difficile. Aggiungo che rispetto al passato la giunta sta cercando anche nuove formule di gestione dei mezzi di servizio in termini ecologici. È insomma in atto una riflessione su questo. Certo, il dato di differenza è eclatante rispetto ai colleghi ma ognuno decide per sé e io non giudico nessuno. Spero solo che questo mio gesto venga apprezzato dai cittadini, tutto qui.