Politica | Landtag

Cinque anni a cinque stelle

Il consigliere provinciale Diego Nicolini del Movimento 5 Stelle traccia un bilancio della legislatura: "La Giunta boccia le nostre proposte per poi farle proprie".
Diego Nicolini
Foto: Salto.bz

Non siamo degli scappati di casa. Ma ciononostante, la nostra presenza sui media è falsata rispetto a una normale competizione”. Diego Nicolini, consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, traccia un bilancio chiaroscuro dei suoi cinque anni di legislatura in Landtag. Critica l’immobilità della Giunta provinciale, colpevole di respingere le proposte pentastellate per poi farle proprie, ma anche le opposizioni e il sistema mediatico in Alto Adige. “Abbiamo dato fastidio alla maggioranza, tanto quanto alle forze di minoranza: la finta o morbida opposizione è stata quella di accarezzare il sogno di porsi come partner affidabile della SVP e profilarsi così contigui al suo sistema di potere”, sottolinea Nicolini, “e sin dall’inizio c’è stato un forte pregiudizio nei nostri confronti: venivamo tacciati di essere ‘destinati all’opposizione’ solo perché eravamo gli unici a difendere l’etica pubblica, profilandoci su alcune questioni anche a costo di pagarne in termini di consenso immediato”. Quando scoppiò il caso Widmann, “siamo stati i primi a chiederne le dimissioni, ma ero isolato”. Ora, lascia intendere Nicolini, la storia dà ragione ai Cinque Stelle.

 

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Diego Nicolini, consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle: "I soli a difendere l'etica pubblica".

 

Il M5S ha presentato nel corso della legislatura oltre 200 interrogazioni, nonché svariati DDL, mozioni e ordini del giorno. “Molte nostre proposte sono state giudicate irrealizzabili e rigettate, salvo poi entrare all’interno di iniziative realizzate dalla Giunta”. Nicolini cita a esempio la proposta di bilinguismo graduale per i medici o quella sullo stop ai cambi di destinazione d’uso da boschivo ad agricolo, entrambe respinte. Nel secondo caso, lo stop è confluito nell’elenco d’intenti del Klimaplan 2040.  Infine, non manca un riferimento al salario minimo sul quale è partita la raccolta firme unitaria delle forze d’opposizione in Parlamento (M5S-PD-AVS-Più Europa): “Un segno di civiltà, e non perché ce l’hanno quasi tutti in Europa, ma perché è qualcosa che ci avvicina verso quell’equità sociale che possa finalmente permettere a tutti di vivere una vita dignitosa. Pretenderlo è un obbligo civico e morale, oltre che una misura necessaria contro il carovita, dopodiché è necessario un forte rilancio della contrattazione integrativa territoriale ed aziendale”. “Il PD prima votò contro, ora ne fa una bandiera” fa notare il consigliere provinciale.

 

Linee rosse su sanità, scuola e ambiente

 

Tra le priorità per la prossima legislatura, le “linee rosse” per un eventuale ingresso in Giunta provinciale, la stabilizzazione dei precari nella scuola, con la realizzazione dell’autonomia scolastica nella scuola italiana “l’indifferibile” creazione di una scuola trilingue di ogni ordine e grado, senza inficiare lo Statuto (“ogni volta che incontro le classi in visita al Consiglio provinciale, i ragazzi di lingua italiana mi chiedono più scambi con la scuola tedesca”), una “moratoria” sui cambi di destinazione d’uso a livello urbanistico (con un limite tassativo al consumo di territorio) e un cambio di passo sulla sanità pubblica, senza favorire gli interessi privati.